SALUTE
La Sanità che ci aspetta
2016, sistema sanitario nazionale: si cambia
Quale sanità ci aspetta per il prossimo anno, dai nuovi orari di lavoro per i medici alla disponibilità di strutture e nuovi farmaci. Quanto incideranno la appropriatezza prescrittiva e le nuove regole sulla responsabilità medica. Le buone regole per bambini, adulti ed anziani per un nuovo anno in salute.
Le direttrici prese in considerazione sono la soddisfazione espressa dai malati, rispetto ai servizi ricevuti; la mobilità tra le regioni, anche causa liste d’attesa, e poi la spesa del sistema e quelle delle famiglie. In testa alla classifica il Trentino Alto Adige. In fondo, la Calabria.
Da una parte chi rinuncia a curarsi a causa delle lunghe file d’attesa o perché non ha i soldi per i ticket, dall’altra cittadini soddisfatti per i servizi garantiti dalle tasse che pagano.
Da una parte Trentino, Veneto, Piemonte, i cui abitanti si dichiarano soddisfatti tra il 45 ed il 60%. Dall’altra Sicilia, Molise, Campania dove solo 20 cittadini su 100 promuovono l’assistenza sanitaria.
E così, ci sono Regioni da cui si scappa, come il Molise o la Basilicata o la Campania, ed altre che attraggono malati, come la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Toscana, il Veneto.
Ospedali fatiscenti, ticket esorbitanti, cattiva reputazione che fa prendere il treno a prescindere: ma è dura, per chi comunque vuole o è costretto a curarsi in alcune zone d’Italia. Mezzo milione di persone, dice la ricerca, hanno rinunciato a curarsi a causa delle liste d’attesa, soprattutto in Calabria e Puglia. E si inizia a parlare di “impoverimento sanitario”, che arriva quando una malattia seria brucia in pochi mesi i risparmi di una vita, tra spostamenti, visite ed analisi private, spese di alloggio per assistere un parente malato fuori regione.