ITALIA
Sulla Grecale 566 persone
A Pozzallo i corpi dei 30 migranti morti per asfissia
La nave è nel porto di Pozzallo dopo la tragedia: i 30 migranti sono morti per aver respirato gas di scarico. La città si è organizzata per l'accoglienza dei 566 sopravvissuti.
i 30 migranti morti per asfissia su un peschereccio dove erano in 600. Ora quel peschereccio è in rada nel porto di Pozzallo, in provincia di Raguda: dopo essere stato rimorchiato dalla nave San Giorgio, una motovedetta della Capitaneria di Porto lo ha trainato verso la terraferma.
"Ho lanciato il l'allarme"
Intanto Nawal Sofi, marocchina di 26 anni racconta di aver lanciato l'allarme "per i 600 migranti sul peschereccio dove sono morte decine di persone". Attivista da quando aveva 16 anni, Nawal collabora come interprete con il tribunale di Catania. Racconta di "aver ricevuto una telefonata di richiesta di aiuto domenica scorsa" e di averla "girata alla Guardia Costiera". "Lo scafista - sostiene - non sapeva usare né il telefono satellitare né il gps e quando ha visto una nave libica avvicinarsi è entrato nel panico temendo di essere arrestato. Poco dopo mi ha chiamato una donna che mi ha dato le coordinate che ho girato alla sala operativa della Capitaneria di Porto per il soccorso".
L'accoglienza dei migranti
Sulla nave Grecale della Marina Militare ci sono i 566 migranti che invece ce l'hanno fatta. "Abbiamo pianificato il soccorso e l'accoglienza" ha detto il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, che lunedì ha convocato una riunione di coordinamento. Ha concordato che dall'aeroporto di Comiso partano due voli verso la Lombardia con a bordo ciascuno 173 profughi. E commenta: "Ci sarà un sovraffollamento comunque ma durerà poco perché il ministero ci ha dato disponibilità di 615 posti in diverse regioni d'Italia dove i migranti verranno trasferiti".
Il recupero dei corpi
Intanto si lavora anche col buio sulla banchina del porto di Pozzallo, dove dal pomeriggio di martedì si recuperano i corpi degli immigrati stipati nel vano ghiacciaia del peschereccio trainato sino alla banchina. Sono le luci artificiali dei gruppi elettrogeni montati appositamente, a permettere ai volontari della Protezione civile, alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e al personale medico di estrarre i circa trenta corpi.
Arrivano cadaveri nell'Italia che sognavano per ricominciare da capo. Sono
"Ho lanciato il l'allarme"
Intanto Nawal Sofi, marocchina di 26 anni racconta di aver lanciato l'allarme "per i 600 migranti sul peschereccio dove sono morte decine di persone". Attivista da quando aveva 16 anni, Nawal collabora come interprete con il tribunale di Catania. Racconta di "aver ricevuto una telefonata di richiesta di aiuto domenica scorsa" e di averla "girata alla Guardia Costiera". "Lo scafista - sostiene - non sapeva usare né il telefono satellitare né il gps e quando ha visto una nave libica avvicinarsi è entrato nel panico temendo di essere arrestato. Poco dopo mi ha chiamato una donna che mi ha dato le coordinate che ho girato alla sala operativa della Capitaneria di Porto per il soccorso".
L'accoglienza dei migranti
Sulla nave Grecale della Marina Militare ci sono i 566 migranti che invece ce l'hanno fatta. "Abbiamo pianificato il soccorso e l'accoglienza" ha detto il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, che lunedì ha convocato una riunione di coordinamento. Ha concordato che dall'aeroporto di Comiso partano due voli verso la Lombardia con a bordo ciascuno 173 profughi. E commenta: "Ci sarà un sovraffollamento comunque ma durerà poco perché il ministero ci ha dato disponibilità di 615 posti in diverse regioni d'Italia dove i migranti verranno trasferiti".
Il recupero dei corpi
Intanto si lavora anche col buio sulla banchina del porto di Pozzallo, dove dal pomeriggio di martedì si recuperano i corpi degli immigrati stipati nel vano ghiacciaia del peschereccio trainato sino alla banchina. Sono le luci artificiali dei gruppi elettrogeni montati appositamente, a permettere ai volontari della Protezione civile, alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e al personale medico di estrarre i circa trenta corpi.