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ITALIA

Gli Italiani votarono "no" al referendum abrogativo del 12 e 13 maggio 1974

Quarant'anni anni fa il referendum sul divorzio

Il 60% degli italiani votò 'no' al referendum che voleva abrogare la legge sul divorzo del 1971 voluta dal socialista Fortuna e dal liberale Baslini. Negli ultimi anni l'exploit della figura del divorce planner

Mostra fotografica in ricordo della battaglia per il divorzio (LaPresse)
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Roma Era il 12 maggio 1974. Primo giorno di consultazioni per il referendum sul divorzio, quel referendum che cambiò l'Italia. Il primo di tipo abrogativo nella storia della Repubblica. Si votò anche il 13 maggio. I 'no' trionfarono e la legge introdotta nel 1971, grazie all'iniziativa di due parlamentari laici, il socialista Fortuna e il liberale Baslini, restò in vigore.  Alle urne si recarono 33 milioni e 23mila 179 elettori (37 milioni 646 mila 322 erano gli aventi diritto), pari all'87,72 per cento. I 'no', che si tradussero in una conferma per il divorzio, furono quasi il 60% (19 milioni 138mila 300), i 'sì', contrari all'istituto furono il 40,74%, (13 milioni 157mila 558).  Il 12 maggio è lunedì come 40 anni fa: quel 12 maggio 1974 cambiò la famiglia italiana e quel divorzio sdoganò le morali diventando così costume, strumento.

La legge che introdusse il divorzio
La legge che introdusse il divorzio in Italia fu approvata definitivamente dalla Camera il 1° dicembre del 1970 con 319 voti favorevoli e 286 contrari, con 605 votanti e presenti, al termine di una seduta conclusasi alle 5,40 del mattino con votazioni iniziate alle 10 del giorno precedente. Nel 1987 fu approvata una modifica che ridusse da 5 agli attuali 3 gli anni di separazione richiesti prima di poter accedere al divorzio. Un cambiamento approvato in extremis prima della fine anticipata della legislatura, grazie alla regia dell'allora presidente della Camera, Nilde Iotti, che riusci' ad ottenere l'accordo unanime di tutti i Gruppi per un'approvazione in commissione in sede legislativa.

Divorzio breve alla Camera
E, coincidenze della storia e della politica, proprio in settimana, in commissione Giustizia della Camera riprenderà l'esame del testo sul cosiddetto divorzio breve, che punta
a ridurre a un anno, rispetto agli attuali tre, il tempo di separazione ininterrotta richiesto per poter accedere allo scioglimento definitivo del matrimonio.

Divorce planner
Il divorzio grande conquista ma anche grande business. Tanto che in Italia, in questi ultimi anni sono fiorite agenzie che offrono sostegno e diversi servizi alle coppie che si separano: le cosiddette agenzie di divorce planner. Queste forniscono un team di avvocati matrimonialisti, psicoterapeuti di coppia e individuali, conselor e commercialisti che lavorano in sinergia per dare supporto a chi si trova in difficoltà ad affrontare un divorzio. Tra i vari servizi ci sono quelli di compravendita o di affitto casa per i neo single, servizio traslochi e molto altro. Una figura, quella del divorce planner, nata sicuramente in un periodo di crisi. Secondo i più recenti dati Istat del maggio 2013, nel nostro paese nel 2011 le separazioni sono state 88.797 e i divorzi 53.806, numeri sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente.
 
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