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ITALIA

Catalfo: "Formazione per contrastare infortuni"

70esima Giornata vittime sul lavoro. Conte: "La sicurezza è uno dei pilastri della società civile"

"Nei primi otto mesi del 2020 si sono registrati un totale di 823 decessi, con un aumento del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre le denunce per Covid sono state 303, concentrate soprattutto tra gli uomini (84%)" ha detto il presidente dell'Inail, Franco Bettoni

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"Il tema della sicurezza sul lavoro è infatti uno dei pilastri sui quali non può non reggersi una società che si definisce progredita, moderna, civile. Nel 2020 subire un infortunio  invalidante o, peggio ancora, perdere la vita mentre si sta svolgendo il proprio lavoro non può essere più considerato accettabile". Così il premier Giuseppe Conte nella lettera inviata al Presidente dell'Anmil, Zoello Forni, in occasione della 70ma Giornata nazionale per le vittime di incidenti del lavoro, che si celebra oggi. 

"Lunedì scorso ho consegnato il permesso di soggiorno a Chintia, vedova di Thomas Daniel, l’operaio di 41 anni morto lo scorso 1 giugno, insieme al suo collega Ciro Perrucci,  mentre lavorava in un cantiere di Pianura alla periferia di Napoli - ha scritto ancora il Presidente del Consiglio - A questo proposito, confermo la massima determinazione delle Istituzioni ad individuare gli strumenti necessari, affinché nel nostro Paese nessuno possa più rimanere vittima di un incidente sul lavoro". 

Bettoni: "Emergenza sanitaria ha cambiato priorità legate alla salute e alla sicurezza"
"Analizzando gli ultimi dati disponibili – ha dichiarato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ci si rende conto di come l’emergenza sanitaria abbia influenzato l’andamento infortunistico e cambiato le priorità legate alla salute e alla sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Al 31 agosto 2020 – ha spiegato – le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 322.132, in calo del 22,7% rispetto al 2019. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale da Covid-19, pari a 52.209 – ha aggiunto – il 71,3% riguarda le donne. Per quanto concerne invece i casi mortali, nei primi otto mesi del 2020 si sono registrati un totale di 823 decessi, con un aumento del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre le denunce per Covid sono state 303, concentrate soprattutto tra gli uomini (84%). Dunque – ha concluso – da un lato il forte decremento delle denunce di infortunio è dovuto, purtroppo, alla chiusura delle attività produttive più a rischio durante il lockdown. Dall’altro lato, questa nuova tipologia di infortunio ha causato un aumento considerevole dei casi mortali, concentrati principalmente nel settore della sanità".

Tra gennaio e novembre 2019 morti hanno sfiorato soglia 1.000
Tra gennaio e novembre del 2019 le morti hanno sfiorato soglia 1.000: dietro il gelo dei numeri vuol dire drammaticamente che 997 persone sono morte mentre svolgevano il loro lavoro, mentre 590mila sono state nello stesso periodo le denunce di infortunio presentate all'Inail.

Catalfo: "Attività di formazione e informazione mirate per contrastare gli infortuni"
"Purtroppo non si può tornare indietro ma, guardando al futuro, mi impegnerò al massimo per vincere la sfida di diminuire gli infortuni sul lavoro. Non riusciremo a eliminarli ma abbiamo il dovere di ridurli. Un’efficace azione di contrasto a questo drammatico fenomeno è possibile solo attraverso una mirata attività di formazione e informazione". A parlare il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. "I controlli devono essere coordinati, la vigilanza deve essere rafforzata, la prevenzione deve avvenire sempre e in ogni luogo" ha aggiunto. "È una grande sfida che possiamo affrontare unendo le forze, con l'Inail, con l'Ispettorato nazionale del lavoro, con Anmil e con altre associazioni che hanno la forza per portare avanti un argomento che sembra lontano e che poi invece ci tocca da vicino, tocca da vicino le nostre famiglie, ne condiziona tutto il percorso", conclude Catalfo.

Furlan: "Usare risorse Ue per piano sicurezza"
"Utilizzare una parte delle risorse europee del Next Generation Eu per un grande piano straordinario sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo da rafforzare i controlli,  assumere  e formare più  personale qualificato, costruire una cultura della prevenzione, potenziare il ruolo ed anche i risarcimenti dell'Inail". E' quanto propone oggi in un  intervento sul quotidiano cattolico Avvenire, la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in occasione  della settantesima Giornata nazionale per le Vittime del Lavoro. 

"Purtroppo la vigilanza nei luoghi di lavoro è stato finora un "non tema" nel dibattito pubblico e anche culturale del nostro Paese, nonostante i ripetuti appelli del presidente della  Repubblica Mattarella. Se ne discute solo nelle formali note di cordoglio, dopo l'ennesima "morte bianca" prosegue Furlan. "Poi si va avanti come prima, si aspetta il prossimo  incidente, come se nulla fosse. Se ne parla troppo poco nelle aziende, nei territori, nelle scuole, nelle università, in tutti quei luoghi in cui invece si dovrebbe costruire una vera  alleanza per imporre tra le priorità il rispetto della vita e del valore del lavoro" conclude la leader Cisl.
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