SPETTACOLO
Alla Quinzaine c'è Desplechin
A Cannes il 'favorito' The Lobster e il nuovo Woody Allen. In gara anche Il figlio di Saul
Per una di quelle tradizioni orali che, di anno in anno, diventano legge non scritta nel piccolo mondo dei festivalieri, quella di oggi è la giornata del "vincitore annunciato" che poi, alla prova dei fatti... si dovrà accontentare
THE LOBSTER di Yorgos Lanthimos con Colin Farreòl, Rachel Weisz, Jessica Barden, Léa Seydoux. IN CONCORSO
In un mondo futuribile tutti gli individui che hanno compiuto i 45 anni sono condannati a trovare l'anima gemella in un albergo dove li rinchiude la polizia. Scaduto il tempo di prova verranno trasformati nel loro animale preferito. Nel destino del protagonista ci sarebbe un'aragosta se l'uomo non decidesse di ribellarsi, fuggire e raggiungere la compagnia dei Solitari, capeggiata dalla fiera Léa Seydoux.
IL FIGLIO DI SAUL di Laszlo Nemes con Geza Rohrig, Lavente Molnar. IN CONCORSO.
Nel campo di sterminio di Auschwitz, l'ebreo Saul viene assegnato al Sonderkommando, gruppo di disperati incaricati di assistere i nazisti nella pulizia dei forni crematori. Siamo nel 1944, manca meno di un anno alla fine della guerra, ma per Saul non vi è nessuna speranza, specie quando, durante il suo pietoso lavoro, non riconosce in uno dei morti che deve bruciare suo figlio. Saul decide di ribellarsi e dare vera sepoltura al ragazzo. Opera prima ungherese che fruga nel passato per tratteggiare le paure del presente e del futuro.
IRRATIONAL MAN di Woody Allen con Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, Emma Stone. FUORI CONCORSO
Ancora una volta è il destino il soggetto preferito di Allen, che dirige la danza di tre personaggi sul filo dell'equivoco, dell'amicizia, dell'amore. Tutto ruota intorno ad Abe Lucas, professore e uomo fallito che si rifugia a insegnare in un'università di provincia seducendo una collega senza sogni e una studentessa che diventa anche la sua migliore amica. Finché i due non sentono una conversazione interessante...
LO SPIRITO DELLA SCALA di Eilad Keidan. PROIEZIONI SPECIALI
Sulla scala della montagna di Haifa si incrociano i destini di due uomini, un vecchio decrepito che, come ogni giorno, sale i gradini per andare al lavoro e un giovane in crisi che, mentre scende al porto, si prepara a tagliare i legami col passato e a fuggire il servizio militare. Opera prima franco-israeliana da tenere d'occhio in vista dei premi.
TROIS SOUVENIRS DE MA JEUNESSE di Arnaud Desplechin. QUINZAINE DES REALISATEURS
Non è forse un caso che il protagonista di questo valzer sul filo dei ricordi e dei sentimenti tra Unione Sovietica, Tagikistan, Francia, si chiami Dedalo. Nel labirinto dei ricordi, in un viaggio all'indietro in cerca di identità, il giovane Paul si ricorda delle sue molte vite, e soprattutto, della donna che gli ha cambiato la vita nel bene e nel male. Atteso da tutti, è il nuovo film di un regista abituato fin qui al concorso.
EL ABRAZO DE LA SERPIENTE di Ciro Guerra. QUINZAINE DES REALISATEURS
L'impossibile incontro tra due culture divide e unisce uno sciamano che ha trovato rifugio nel fondo della foresta amazzonica e un antropologo americano che in quell'eden incontaminato cerca se stesso. Da vedere se non altro per i luoghi in cui è stato filmato.
MU-ROE-HAN di OH Seung-Uk. UN CERTAIN REGARD
Il tenente di polizia Jung Jae-gon dà la caccia a un sospetto omicida e, per sorprenderlo, si apposta nel bar Macao, tenuto dall'amante del fuggitivo. Col passare dei giorni però, il poliziotto si scopre attratto dalla donna e questa ne fa invece il suo miglior confidente a cui aprire il suo cuore di donna in attesa. Sul filo del genere noir un nuovo modello per il miglior cinema coreano.
HRUTAR di Grimur Hakornarson. UN CERTAIN REGARD
Capita sempre più spesso che la minuscola cinematografia islandese trovi spazio nelle competizioni internazionali grazie a una nuova generazione di autori che traggono ispirazioni dalla natura e dalle radici di un popolo fiero e antico. Qui sono di scena due fratelli pastori che, dopo una separazione di 40 anni a causa di antichi odi e pregiudizi, devono ritrovarsi per salvare il gregge in pericolo, l'unico tesoro imperdibile nella loro solitaria esistenza.
PAULINA di Santiago Mitre. SEMAINE DE LA CRITIQUE
Promettente avvocato, figlia di un giudice potente, a solo 28 anni, Paulina decide di mollare tutto per andare a insegnare in una delle periferie più desolate della provincia argentina. Quando una banda di teppisti la aggredisce e la violenta, la donna rimane sconvolta soprattutto dall'aver riconosciuto, tra gli assalitori, alcuni dei suoi studenti. Ma decide di restare fedele al suo ideale e torna a scuola...