ITALIA
Identificati 18 eritrei, bloccati a terra e trasferiti su bus della polizia
Accampamento sgomberato, a Roma Tiburtina immigrati in fuga
Per giorni hanno atteso un pullman che li portasse via, verso una nuova vita: in Germania, Austria, o comunque nel Nord Europa, fanno capire. Oggi, invece, davanti a loro si è presentato solo un autobus, quello della polizia. Molti hanno seguito le forze dell'ordine, altri, invece, hanno preferito darsi alla fuga. Molti ancora sono stati fermati e bloccati a terra, durante fasi molto concitate dell'identificazione prima e
dello sgombero poi. Negli ultimi giorni la Croce Rossa Italiana, con un medico, infermieri e mediatori culturali, e un camper ormai fisso, ha provveduto a dare loro i pasti e ad assisterli da un punto di vista sanitario, grazie anche ai farmaci forniti
dalla Asl RmA.
"Queste persone - spiegano dalla Croce Rossa - presentano malattie dermatologiche, hanno ustioni provocate dalla nafta dei barconi o ferite da arma da fuoco non curate. Qui proseguiamo anche le terapie iniziate dopo gli sbarchi. Abbiamo circa 60
pazienti al giorno".
Il quartiere si è diviso in due, tra chi ha provato ad aiutare gli immigrati, con una bottiglia d'acqua, qualche spiccio e magari un pasto, e chi, invece, ha manifestato la
propria intolleranza per l'accampamento. Loro, gli invisibili, hanno resistito per giorni "sognando" un futuro migliore. Ora sotto quel ponte, tra l'asfalto rovente e i piloni di cemento non restano più neanche i cartoni.