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ITALIA

Incertezza sugli scenari che si aprono dopo il voto

Alitalia. I lavoratori bocciano l'intesa sul piano industriale

Vittoria netta dei No in quasi tutti i comparti

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 I No hanno prevalso nettamente nel referendum sul nuovo piano industriale di Alitalia che ha raccolto un totale di 10.101 votanti. Questi i dati che emergono dalla 'Training Accademy' dell'Alitalia dove si è tenuto lo scrutinio delle schede per il referendum. 

 "Il dato è ormai definitivo. I no hanno prevalso sul sì. Un risultato che speravo diverso anche se non è stato una sorpresa. Chiedevamo da tempo all'azienda di concentrarsi sui veri elementi critici che non sono rappresentati dal costo del lavoro, ma dalla scarsità di ricavi e sovraccosti sulle forniture". Lo ha detto Claudio Tarlazzi, segrertario generale Uil trasporti ai microfoni di RaiNews24. "I lavoratori - ha aggiunto - hanno dato un voto contro gli ultimi due anni di questa azienda. Cosa succede ora non lo so - ha concluso - mi auguro che si scongiuri il commissariamento". 

 "Ha vinto il no al referendum sul verbale di confronto Alitalia. Ha prevalso la rabbia dei lavoratori sulla razionale valutazione. Una rabbia motivata dal comportamento del management che ha irresponsabilmente portato l'azienda alle attuali condizioni ed esasperato i lavoratori". Cosi', in una nota, Antonio Piras, segretario generale della Fit-Cisl, commenta l'esito del referendum.

L'indicazione che arriva va nettamente verso la bocciatura dell'esito del confronto con Governo e Azienda". Così dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto aereo. "Quello che si evince - proseguono le sigle sindacali - è che la votazione è stata una votazione sofferta, ma decisa contro un'azienda che poco ha fatto finora per risollevare le proprie sorti. Attendiamo le valutazioni e decisioni degli azionisti e del governo nella consapevolezza di cercare sino all'ultimo ogni soluzione possibile per evitare decisioni che sarebbero traumatiche e non più modificabili".

Secondo l'Usb Unione Sindacale di base "i lavoratori hanno espresso un forte NO alla pre-intesa sottoscritta in sede ministeriale dall'Alitalia e da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anpac e Anpav, sindacati che escono da questa prova assolutamente delegittimati". USB ribadisce in una nota che "il giusto e sacrosanto no dei lavoratori dopo decenni di crisi e di tagli all'occupazione deve portare alla riapertura immediata della trattativa. L'alternativa al commissariamento minacciato dal governo e dall'azienda esiste ed è rappresentata dall'intervento diretto dello stato, sino alla nazionalizzazione di Alitalia, a prescindere da ciò che afferma ideologicamente il ministro Delrio". 
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