POLITICA
Torino
Azzolina: la scuola riapre il 14 settembre, serve responsabilità, pronta a collaborare con sindacati
"Siamo una grande squadra, una grande comunità e la scuola a settembre riparte - ribadisce -. La data è il 14, e spero che su questa data non ci siano più dubbi perché non si può più sentire che non si sa quando la scuola riapre. Il 14 è la riapertura per tutti, è dal primo settembre ci sarà il recupero per gli studenti che sono stati un po' più in difficoltà".
"Quanto al reperimento di personale docente - ha aggiunto Azzolina - abbiamo ancora le graduatorie del 2016. Ci sono inoltre ancora le graduatorie a esaurimento, in più io sono stata l'ideatrice della cosiddetta call veloce, che permetterà anche di potersi trasferire volontariamente di Regione per prendere ruoli. E poi c'è il concorso straordinario che dovrà partire e permetterà la retrodatazione dei ruoli al primo settembre 2020".
"Faccio un appello a tutti. Per riaprire la scuola a settembre è fondamentale anche che ciascuno di noi abbia comportamenti responsabili. Vedere in giro, come h ovisto anche ieri sera, persone senza mascherina e ammassate, o discoteche sovraffollate non aiuta" ha detto Azzolina, incontrando i giornalisti a Torino a margine del tavolo regionale sulla riapertura, in corso a porte chiuse al Liceo D'Azeglio.
"Siamo assolutamente disposti a collaborare con i sindacati. Li ho visti e ho detto che sono pronta a fare tutti i tavoli che vogliono".
"Sono due settimane - ha detto Azzolina - che aspetto che si apra il tavolo per il protocollo di sicurezza. Siamo qui per collaborare e trovare le soluzioni. Chiaramente l'apertura della scuola a settembre è una sfida difficile. Ma credetemi, io non mi risparmio, sto lavorando h24, amo la scuola e ci credo".
"Non è una passerella qui come non lo è nelle altre Regioni - sottolinea la ministra -. Ci sono dei dubbi a volte e li chiariamo. Siamo qui per il bene della scuola, che appartiene a tutti".
Azzolina ha anche difeso il distanziamento di un metro, che alcuni sindacati ritengono insufficiente, dicendo che "le linee guida le abbiamo scritte noi in Italia per primi" e che "in alcuni Paesi il distanziamento è già saltato, mentre noi lo stiamo mantenendo perché abbiamo senso della prudenza e della prevenzione".