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POLITICA

Il caso

In pensione a 41 anni con supervitalizio da 5mila euro

Nell'isola monta la polemica sui vitalizi degli ex consiglieri regionali, cancellati la scorsa legislatura per gli attuali onorevoli

Claudia Lombardo
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Cagliari Claudia Lombardo, 41 anni compiuti lo scorso dicembre, percepisce una pensione di 5129 euro netti al mese. Non è la vincitrice di uno di quei gratta e vinci che ti promettono vacanze a vita, ma l'ex presidente del Consiglio regionale sardo.

Una carriera politica - quella della Lombardo - iniziata giovanissima, sulle orme del padre, quando ha abbandonato i banchi dell'università per seguire la passione per la cosa pubblica. Passione premiata dalle liste di Forza Italia. A soli 21 anni è stata eletta, diventando il più giovane consigliere regionale nella storia dell'Assemblea sarda.

Gli altri baby pensionati di lusso
Nell'isola monta la polemica sui vitalizi degli ex consiglieri regionali, cancellati la scorsa legislatura per gli attuali onorevoli, e sulle difficoltà denunciate, in particolare dai giornalisti dell'Unione Sarda, di ottenere dagli uffici informazioni sui compensi e sui benefici degli eletti nel palazzo dell'Assemblea.

Fra i casi segnalati dai principali quotidiani sardi quelli dell'ex presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo (Fi), che dicevamo a 41 anni percepisce, con le vecchie regole, oltre cinquemila euro al mese, dell'ex assessore regionale all'Ambiente Andrea Biancareddu (Udc), non rieletto in questa legislatura, che a 48 anni incassa un assegno di importo analogo, e dell'ex assessore al Bilancio Giorgio La Spisa (Scelta civica), 57 anni, che percepisce sia il vitalizio di ex consigliere sia lo stipendio da dipendente del Consiglio regionale, dove dirige il servizio "Prerogative dei consiglieri".

Lombardo: "Si tratta di un diritto acquisito"
La stessa Claudia Lombardo in un'intervista a Sardiniapost spiega: “Capisco che questa cifra possa generare indignazione nell’opinione pubblica, ma non sono norme che abbiamo approvato noi. [...] Per la precisione – aggiunge – si tratta di una disposizione approvata a metà degli anni ’80, quindi trent’anni fa, poi modificata nel 2000. [...] Si tratta cioè di un diritto acquisito, applicato in automatico a tutti i consiglieri che ovviamente hanno i requisiti per beneficiare della predetta norma”.

"E sulle le norme varate nel dicembre del 2012 dal governo Monti, non fissavano l’età per il vitalizio a 66 anni?", incalza il giornalista, “Sì – conferma Claudia Lombardo – ma dicevano anche che da questa prescrizione erano esentate le regioni che avevano già legiferato. E noi, che su questi temi siamo stati dei precursori, avevamo già messo tutto nero su bianco un anno prima, nel novembre del 2011, quando appunto abolimmo il vitalizio”.
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