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ITALIA

Inconsueta intervista al Pontefice

Papa Francesco ai giovani: "Mi chiamano comunista ma l'amore per i poveri è nel Vangelo"

"Ho sbagliato e sbaglio” ha detto  anche Papa Bergoglio ad un gruppo di ragazzi fiamminghi che lo hanno intervistato, spiegando loro che dagli sbagli s'impara

Papa Francesco (foto archivio)
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Roma

"Ho sbagliato e sbaglio”, ammissione non sorprendente in bocca a chiunque ma che, pronunciata dal vicario di Dio in Terra, stupisce e sorprende. E sono queste le parole che Papa Francesco ha rivolto ad un gruppo di giovani studenti fiamminghi venuti a trovarlo in Vaticano lo scorso 31 marzo. E sulla povertà: "Mi chiamano comunista, ma l'amore per i poveri è bandiera del Vangelo".
  
"Si dice che l'uomo è l'unico animale che cade due volte nello stesso posto - ha risposto, sorridendo, papa Francesco ad una domanda dei cinque giovani con cui ha avuto un colloquio, trasmesso ieri sera nel sito belga deredactie.be. -. Gli sbagli nella mia vita sono stati così, grandi maestri di vita. Io non direi che ho imparato da tutti i miei sbagli: da alcuni no, sono testardo. Ma da tanti altri sbagli ho imparato e questo mi ha fatto bene".

Il video integrale dell'intervista.
 
"Ancora sbaglio"
Alla richiesta di un esempio concreto, il Papa ha risposto: "Lo dirò... l'ho scritto in un libro, è pubblico. Sono stato nominato superiore molto giovane, avevo 36 anni, e ho fatto molti sbagli con l'autoritarismo. Poi ho imparato che bisogna dialogare, vedere che cosa pensano gli altri. Ma non ho imparato una volta per tutte...  ancora sbaglio".
 
L'intervista
L’incontro parte da una progetto di comunicazione “Verse Vis” della pastorale giovanile della Fiandra e 15 giovani di lingua fiamminga hanno lavorato alla sua realizzazione, mentre 5 di loro sono stati ricevuti nella casa Santa Marta per poter intervistare Papa Francesco e filmare questo incontro unico. Il video è in lingua fiamminga ma le domande dei ragazzi sono poste in inglese e le risposte del Papa in italiano.
 
"Io comunista? La povertà è una bandiera del Vangelo"
Parlando dei poveri, Francesco ha detto: “Questo è il cuore del Vangelo, io sono credente in Dio e in Gesù Cristo, per me il cuore del Vangelo è nei poveri. Ho sentito due mesi fa che una persona ha detto: con questo parlare dei poveri, questo Papa è un comunista! No questa è una bandiera del Vangelo, la povertà senza ideologia, i poveri sono al centro del Vangelo di Gesù”.


"La cultura dello scarto"
“In questo momento della storia - ha detto ancora Francesco - l'uomo è stato buttato via dal centro, è scivolato verso la periferia e al centro, almeno in questo momento, c'è il potere, c'è il denaro. In questo mondo i giovani sono cacciati via. Sono cacciati via i bambini - non vogliamo bambini, solo famiglie piccole -  e sono cacciati via gli anziani: tanti di loro muoiono per una eutanasia nascosta perché non si ha cura di loro. E adesso sono cacciati via anche i giovani: in Italia ad esempio la disoccupazione dai 25 anni in giù è quasi del 50 per cento. Siamo entrati in una cultura dello scarto quello che non serve a questa globalizzazione si scarta, gli anziani, bambini e giovani”.
 
"Chi è vero e onesto trova Dio"
Rispondendo a un'altra domanda, sul futuro dell'umanità, Papa Bergoglio ha detto: “Dove Dio e dov'è l'uomo? Tu uomo del secolo XXI dove stai? E questo mi fa pensare: Dio dove sta? Quando l'uomo trova se stesso, cerca Dio, forse non riesce a trovarlo, ma va su una strada di onestà cercando verità, e in una strada di bontà e di bellezza. Il cammino è lungo e alcune persone non trovano Dio nella loro vita, ma sono tanto vere e oneste con se stesse, e amanti della bellezza, che alla fine hanno una personalità capace di incontro con Dio, che è sempre una grazia”.
 
"Non temiamo di avere paura"
I ragazzi hanno chiesto a Francesco anche di cosa ha paura: “Di me stesso! Nel Vangelo Gesù ripete tante volte: "Non abbiate paura!". Tante volte lo dice, perché lui sa che la paura è una cosa normale, tra virgolette: abbiamo paura delle sfide della vita, paura davanti a Dio. Tutti abbiamo paura, tutti, non dobbiamo preoccuparci di aver paura. Devi cercare di chiarire la situazione. C'è una paura cattiva e una paura buona: quest'ultima è la prudenza. Quella cattiva ti annienta, non ti lascia fare, e questa dobbiamo buttarla fuori”.

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