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POLITICA

Elezioni europee

Berlusconi: Felice di candidarmi ovunque. Il Pd: Non lo può fare

Il Cavaliere rilancia la proposta/provocazione del suo consigliere Giovanni Toti. "Sarei felice di candidarmi ovunque - ha detto l'ex premier -. Spero di poter avere velocemente una risposta dalla Corte europea". Contrario il Pd: "Berlusconi e Toti si rassegnino. Esiste una legge dello stato italiano che lo vieta"

Silvio Berlusconi
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"Se possibile, sarò felice di essere in campo nelle 5 circoscrizioni che sempre mi hanno dato tra i 600 ed i 700.000 voti ciascuna. Spero di poter avere velocemente una risposta dalla Corte europea". E’ un Silvio Berlusconi in formato campagna elettorale quello che oggi pomeriggio, in due distinte telefonate, ha confermato la volontà di candidarsi alle prossime elezioni di maggio. Non solo elezioni però nelle parole dell’ex premier che è tornato ad attaccare la magistratura, “in Italia ci sono stati 4 colpi di stato” per merito anche dei giudici “braccio della sinistra”, e ha lanciato l’assalto ai voti dei 5Stelle: “Puntiamo ai voti dei grillini delusi – ha detto il Cavaliere – il 56% di chi ha votato Grillo è deluso”.
 
A rilanciare l’idea di un Berlusconi candidato era stato il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti. "Berlusconi - aveva detto alla Stampa il consigliere del Cavaliere - ha guidato Forza Italia in tutte le elezioni. Ritengo che lo farà anche questa volta". "Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani - ha continuato Toti - se Berlusconi non potrà candidarsi. Se qualcuno dovesse impedirlo si assumerebbe una grave responsabilità davanti a milioni di italiani". "Se non potesse – ha detto a l'Unità - sarebbe un altro vulnus alla democrazia".
 
E nel corso della giornata, prima ancora delle parole di Berlusconi, erano arrivate le reazioni dal Pd. Tra i primi a intervenire Gianni Pittella, vicepresidente vicario del parlamento europeo, che ha detto senza mezzi termini: "Non  si  può. Capisco che gli amici di Forza Italia abbiano problemi nell'accettare la legge e rispettare le sentenze. Proviamo allora con lo spelling: n-o-n s-i  p-u-ò! Berlusconi e Toti si rassegnino. Esiste una legge dello stato italiano - articolo 4 della legge Severino - che prescrive chiaramente che i condannati in via definitiva non possono essere candidati né al parlamento italiano né tantomeno a quello europeo". 

Danilo Leva, deputato dem: "Toti ha senza dubbio sognato di vivere in una 'repubblica delle banane', invece il nostro è ancora uno stato di diritto in cui le leggi si rispettano e si applicano. Quindi in base alla normativa del 6 novembre 2012 numero 190, nota come legge Severino, Silvio Berlusconi non è candidabile per effetto della condanna definitiva per frode fiscale". 
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