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ITALIA

Un fiume di persone dallo stadio al centro della città

Bologna, 200mila al corteo di Libera. Don Ciotti: "Mafia e corruzione facce della stessa medaglia"

In marcia per ricordare le vittime della mafia e della criminalità organizzata: associazioni, cittadini e politici. Il Presidente del Senato Grasso: "Le norme non siano annacquate". Al corteo anche Poletti: "Governo continui lotta alla corruzione"

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Migliaia le persone in marcia a Bologna per ricordare le vittime della mafia e della criminalità organizzata. 200mila la stima di Libera che ha promosso la manifestazione insieme ad Avviso Pubblico. Il lungo fiume di persone è partito dalla zona stadio e dopo aver percorso le vie del centro è confluito in piazza 8 Agosto. Qui, dal palco e di fronte a migliaia di persone in silenzio, sono scanditi 1.050 nomi delle vittime delle mafie e delle stragi.  

In testa al corteo i familiari delle vittime con lo striscione "La verità illumina la giustizia" e il fondatore della rete antimafia, don Luigi Ciotti. "Oggi con forza dobbiamo dire che le mafie e la corruzione sono due facce della stessa medaglia" le parole del fondatore di Libera, "non si può andare avanti così, non si possono avere mezze leggi fatte di compromessi e giochi di equilibrio. Le mafie sono tornate veramente molto molto forti, non sono infiltrate ma radicate". Il sacerdote ha ricordato la presenza lo scorso anno di Papa Francesco alla giornata promossa da Libera, "mi fa piacere una Chiesa che sa guardare in cielo ma non si dimentica e non si distrae rispetto ai problemi della terra".  Hanno partecipato alla Giornata in memoria della vittime delle contro le mafie numerosi esponenti del mondo politico, sindacale e della società civile.



"Oggi Bologna è la capitale dell'Antimafia ma è anche la capitale di un no deciso alla criminalità organizzata e alla corruzione" ha commentato il sindaco, Virginio Merola, che ha sfilato in corteo vicino ai gonfaloni dei Comuni italiani. "Deve essere un momento di svolta - ha concluso Merola - nella vita civile della città".

Presente il presidente del Senato, Pietro Grasso. "Sono vent'anni che io partecipo a questa manifestazione. Mi fa piacere che si senta ancora questo desiderio di essere presenti per ricordare ma con una manifestazione di impegno attraverso i valori di verità di giustizia e di liberta'". Poi ha parlato di corruzione, del falso in bilancio e dell'evasione fiscale, "io, come presidente del Senato, ho piantato una bandierina.
Cercheremo di andare avanti e cercheremo anche che queste norme non vengano poi annacquate per renderle poi assolutamente non efficaci. Ma questo non è compito mio, perché come presidente del Senato posso solo dirigere i lavori".

Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, presente a Bologna, "il governo deve continuare a fare il lavoro che ha fatto sul piano della lotta alla corruzione". Ha poi sottolineato la necessità di "migliorare le normative sui beni sequestrati" e fare questo percorso "insieme a tutta la società civile, Libera e a tutti quelli che continuano a dimostrare che c'è una bellissima Italia che queste cose le vuole e noi insieme a quell'Italia le facciamo".

Da Bologna "un messaggio di forza della legalità, coraggio e speranza all'Italia che deve rialzarsi da una stagione troppo lunga nella quale ha finito nell'accettare il ricatto della corruzione, dell'evasione fiscale, delle mafie" le parole di  Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia che partecipa al corteo. "Qui ci sono i familiari delle vittime, bisogna ripartire da loro e ci dimostrano che per difendere la democrazia si può anche dare la vita. A noi è chiesto di dare molto meno, ma quel molto meno lo dobbiamo dare con grande determinazione". Ha aggiunto: "Se la mafia è ancora troppo forte è perché ne sottovalutiamo il pericolo non la conosciamo".
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