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EUROPA

La trattativa

Brexit, si negozia ancora. Von der Leyen-Johnson: "Facciamo un miglio extra"

Colloquio tra la presidente della Commissione Ue e il premier britannico. Si cerca di scongiurare l'uscita senza accordo commerciale. Johnson convoca il governo: "Vogliamo l'intesa con tutto il cuore, ma il 'no deal' resta probabile"

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"Pensiamo sia responsabile fare il miglio extra. Abbiamo dato perciò mandato ai nostri negoziatori di continuare le trattative e di vedere se un accordo può essere raggiunto". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il premier britannico Boris Johnson in un comunicato congiunto al termine di un colloquio telefonico. Oggi si sarebbe dovuto raggiungere un accordo commerciale .

"Stamani abbiamo avuto una telefonata utile e costruttiva - ha detto von der Leyen leggendo la nota -. Abbiamo discusso le principali questioni irrisolte. I nostri team negoziali hanno lavorato notte e giorno nelle ultime giornate. E nonostante la stanchezza dopo quasi un anno di negoziati, nonostante che le scadenze" non siano state ripetutamente rispettate, "pensiamo sia responsabile a questo punto fare un miglio in più. Abbiamo perciò dato mandato ai nostri negoziatori di continuare le trattative per vedere se un accordo possa essere raggiunto in questa fase tardiva". I negoziati, ha aggiunto, proseguiranno a Bruxelles. Johnson ha intanto convocato una riunione del suo consiglio dei Ministri.

Johnson al governo: ci proviamo, ma prepariamoci al no deal
Ue e Regno Unito sono ancora "molto lontani" sui nodi cruciali residui del negoziato  e un no deal resta al momento l'epilogo più probabile". Lo ha sottolineato il premier britannico Boris Johnson in una dichiarazione ai media dopo l'annuncio della prosecuzione dei colloqui. "Noi vogliamo provare con tutto il cuore a raggiungere" un accordo di libero scambio con Bruxelles, ha precisato Johnson, insistendo però che il Regno si sta preparando anche al no deal senza paura.

Reduce dalla riunione straordinaria del Consiglio del ministri, il premier Tory ha rimarcato che il suo Paese sarà pronto a ogni evenienza alla scadenza del primo gennaio prossimo, data che - ha confermato - segnerà la fine della transizione post Brexit e lo sganciamento concreto definitivo del Regno Unito dall'Ue. Ha inoltre assicurato che sono in corso e continuano "preparativi enormi" per predisporsi all'ipotesi di un no deal. "Noi ci prepariamo con fiducia a essere pronti al primo gennaio", ha spiegato, indicando l'epilogo di una relazione futura con Bruxelles regolata solo "dalle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto),  sull'esempio dell'Australia" - ossia un no deal - come "un modello di chiarezza e semplicità che ha pure i suoi vantaggi". Ma ha poi aggiunto che questa prospettiva "non è ciò a cui vogliamo arrivare" come prima scelta.

Barnier aggiorna gli ambasciatori
Il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, aggiornerà lunedì mattina in Coreper alle 8,30, i 27 ambasciatori sui negoziati seguiti alla telefonata tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ed il premier britannico, Boris Johnson. Gli ambasciatori prenderanno in esame la situazione.

Ministro Esteri Gb: serve volontà politica
Per arrivare a un accordo commerciale post-Brexit tra il Regno Unito e l'Unione europea è necessaria "la volontà politica". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab intervistato da Bbc. Le parti si sono date per oggi una scadenza per decidere se proseguire i negoziati o accettare uno scenario di 'no deal'.

Il Labour a Johnson: è ora di fare un accordo
L'opposizione laburista britannica accoglie la notizia della prosecuzione dell'interminabile negoziato, sollecitando il primo ministro a rompere gli indugi e a chiudere finalmente un'intesa con Bruxelles in modo da evitare il pericolo di un no deal. "I conservatori avevano promesso al popolo britannico un accordo cotto e mangiato" molto mesi fa, ha commentato un portavoce del Labour. "Ora è necessario che il governo adempia alla promessa, ci porti un deal e consenta al Paese di andare avanti" sulle priorità essenziali, inclusa la gestione dei contraccolpi dell'emergenza Covid. Nei giorni scorsi il leader laburista, Keir Starmer, ha assicurato che il suo partito voterà in favore della ratifica di un accordo di libero scambio, se Johnson lo porterà in Parlamento, malgrado non fosse questo l'obiettivo del Labour e malgrado le pressioni di una parte del fronte pro Remain più ultrà contrarie a un ok formale delle opposizioni all'intesa commerciale di minima cui il governo Tory punta.

Premier Irlanda: "Imperativo" trovare un accordo
Il premier irlandese, Michael Martin, ha detto che è "imperativo" che il Regno Unito e la Ue arrivino a un accordo commerciale e ha auspicato che i negoziati vadano avanti oltre oggi, scadenza fissata per decidere sul futuro delle trattative, al momento in stallo.    Se non si raggiungerà un compresso. ha detto Martin a Bbc, "verranno danneggiati i lavoratori" in Gran Bretagna, Irlanda e altrove. Con un po' di "creatività", ha aggiunto, si può trovare una soluzione.

Merkel: ogni chance per l'accordo è benvenuta
"Dovremmo cercare tutti di arrivare a un risultato. Ogni possibilità di arrivare a un accordo è benvenuta".  ha detto Angela Merkel, rispondendo a una domanda sulle trattative nel corso della conferenza stampa a Berlino sulle misure anticovid in Germania.

Ministra Esteri Spagna: No deal doppio smacco per economie in crisi
La ministra degli Esteri spagnola, Arancha Gonzalez Laya, ha affermato che una Brexit senza accordo commerciale sarebbe un "doppio smacco" per le economie già colpite dalla pandemia di coronavirus. "Il Regno Unito e l'Unione Europea sono interdipendenti, quindi facciamo un accordo che rifletta la necessità di gestire questa interdipendenza", ha detto a Sky News.

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