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EUROPA

Von der Leyen: "Vincolante e chiarissimo"

Bruxelles pubblica il contratto con AstraZeneca. Ecco il testo

Il contratto è oscurato in alcune parti, quelle cosiddette 'sensibili'

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La Commissione europea ha pubblicato il contratto siglato con AstraZeneca per la fornitura del vaccino contro il Covid-19. Il contratto, scaricabile qui, contiene parti oscurate relative a informazioni riservate come i dettagli delle fatture. Il contratto AstraZeneca è il secondo ad essere pubblicato, dopo che CureVac ha accettato di pubblicare l'accordo di acquisto anticipato con la Commissione europea.

"Su richiesta della Commissione europea, AstraZeneca ha deciso di pubblicare una versione del contratto" sulla fornitura di vaccini all'Ue. Lo ha annunciato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. "La Commissione accoglie con favore l'impegno dell'azienda verso una maggiore trasparenza nella sua partecipazione al lancio della strategia dell'Ue sui vaccini", ha aggiunto il portavoce. "La Commissione spera di poter pubblicare tutti i contratti nell'ambito degli accordi di acquisto anticipato nel prossimo futuro", ha concluso Mamer. 

Il contratto tra la Commissione europea e AstraZeneca è stato firmato il 27 agosto 2020. Vi è prevista una consegna delle dosi iniziali già nel 2020 e altre nel primo trimestre del 2021. Tra le parti oscurate quelle relative a costi e pagamenti, così come le quantità e tempistiche di alcune produzioni/consegne. In relazione alle prime dosi, il contratto sono oscurati i dati sui vari trimestri.

I siti di produzione
Nella sezione sui "siti di produzione" del contratto firmato con la Commissione europea è specificato che "AstraZeneca farà i suoi migliori e ragionevoli sforzi per produrre il vaccino presso siti di produzione situati all'interno dell'Ue e potrà fabbricare il vaccino in strutture extra-Ue" limitatamente a quelle situate "solo in Regno Unito" al fine di "accelerare la fornitura vaccino in Europa". AstraZeneca deve comunque fornire "preavviso scritto di tali impianti di produzione extra-Ue che includa una spiegazione per tale decisione di utilizzare impianti di produzione fuori dall'Ue". 

Se l'azienda "non sarà in grado di rispettare l'intenzione di produrre le dosi iniziali per l'Europa in base a questo accordo nell'Ue, la Commissione o gli Stati membri potranno presentare ad AstraZeneca Cmo (fornitori a contratto, ndr) all'interno dell'Ue in grado di produrre le dosi di vaccino".  E AstraZeneca "dovrà fare del suo meglio per accordarsi con tali Cmo  per aumentare la capacità produttiva disponibile nell'Ue". La mappa  degli stabilimenti è nell'allegato A, pesantemente oscurato: vi si menzionano siti in Francia e Belgio, Irlanda, Regno Unito, Italia e  Germania.

Un alto funzionario Ue precisa che l'elenco degli stabilimenti produttivi che AstraZeneca si è impegnata ad utilizzare, contenuta nell'allegato A, omissato nei dettagli, non costituisce "un'opzione", bensì "un preciso obbligo contrattuale" che l'azienda ha sottoscritto.  In altri termini, come spiegato da fonti Ue l'altro ieri, la compagnia britannica si è impegnata a produrre dosi di vaccino destinate all'Europa continentale anche in stabilimenti situati nel Regno Unito, che oggi è uno Stato terzo a tutti gli effetti, ma che ai fini contrattuali viene considerato parte dell'Ue, limitatamente all'ubicazione dei siti produttivi.

Massimo sforzo possibile
Nel contratto AstraZeneca si impegna a compiere tutti gli sforzi possibili per sviluppare la capacità di produrre "300 milioni di dosi di vaccino", dice il testo, che menziona l'opzione dell'UE di ordinare altre 100 milioni di dosi.

Nel contratto sul vaccino contro il Covid-19 tra la Commissione europea e AstraZeneca viene specificato il significato di 'Best Reasonable Efforts', che è stato un punto di scontro fra le parti in relazione alla riduzione delle quantità di dosi fornite. Il termine, che in italiano può essere tradotto con 'Massimi sforzi possibili', riguarda "nel caso di AstraZeneca, le attività e la quantità di impegno che un'azienda di tali dimensioni con tali infrastruttura e risorse come AstraZeneca intraprenderebbe o userebbe nello sviluppo e produzione di un vaccino nella fase considerata di sviluppo o commercializzazione, considerata l'urgente necessità di un vaccino per mettere fine alla pandemia globale che sta causando gravi problemi di salute pubblica, limitazioni alle libertà personali e conseguenze economiche, nel mondo intero, ma considerando efficacia e sicurezza".

Von der Leyen: "Vincolante e chiarissimo"
Il contratto dell'Ue con AstraZeneca è "chiarissimo" e "contiene ordini vincolanti". È quanto sostiene la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Per la leader della Commissione il "massimo impegno" citato nel contratto era valido solo fino a quando AstraZeneca "non avrebbe avuto la certezza di poter sviluppare il vaccino".

Per la leader dell'Ue - che continua a chiedere spiegazioni sui ritardi nelle consegne - gli elementi del contratto erano e restano limpidi: "Erano previste quantità da consegnare a dicembre e nei primi tre trimestri del 2021 e sono citati quattro siti di produzione, due dei quali in Gran Bretagna". 

Di seguito il testo del contratto.


 
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