ITALIA
La condanna per il triplice omicidio del 2009
Camorra, ergastolo per Schiavone jr.
Condannato all'ergastolo Nicola Schiavone, 35 anni, primogenito del boss Francesco detto "Sandokan", per il triplice omicidio di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno avvenuto l'8 maggio del 2009 a Villa di Briano. Il verdetto di primo grado è stato emesso dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere
Caserta
Ergastolo per Nicola Schiavone, primogenito di 35 anni del boss dei Casalesi Francesco "Sandokan" Schiavone, per il triplice omicidio avvenuto nella primavera del 2009 di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno. Lo ha deciso oggi la Corte d'Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Giuseppe Provitera; il collegio ha accolto in pieno la richiesta avanzata nella requisitoria del 21 febbraio dal pm della DDA di Napoli Antonello Ardituro. I giudici hanno comminato l'ergastolo anche per l'altro imputato Francesco Barbato riconoscendo però la sua partecipazione per uno solo dei tre omicidi, quello di Buonanno, e assolvendolo per gli altri; due anni la pena, come richiesto dall'accusa, per Amedeo Di Biasio.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, Schiavone jr sarebbe stato il mandante del delitto deciso per punire le tre vittime che si erano recate in autonomia a chiedere il pizzo ad un un'impresa casearia di Grazzanise contigua alla famiglia Schiavone. I tre furono attirati in una trappola e uccisi a colpi di pistola nel maggio del 2009. L'auto a bordo delle quale viaggiavano fu bruciata e i corpi fatti sparire; i cadaveri di Papa e Minutolo furono trovati una settimana dopo la loro scomparsa seppelliti in un podere a Villa di Briano, nel Casertano, stessa sorte anche per il corpo di Buonanno, ritrovato a Frignano.
Il processo giunto oggi a conclusione rappresenta il terzo troncone del procedimento nato in seguito alle indagini della Squadra Mobile di Caserta che, tra organizzatori ed esecutori del triplice delitto, portò in carcere undici esponenti del clan dei Casalesi. Otto imputati sono già stati giudicati e condannati in sede di abbreviato e nel corso di un altro dibattimento: tra questi gli esponenti del clan oggi collaboratori di giustizia Francesco Della Corte (che si pentì poco dopo l'arresto nel 2009, ndr), Roberto Vargas, Eduardo Di Martino, Raffaele Piccolo e Salvatore Laiso, la cui decisione di collaborare provocò l'uccisione del fratello Crescenzo (il 20 aprile 2010). Le loro dichiarazioni hanno consentito agli inquirenti di ricostruire l'esatta dinamica del triplice omicidio.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, Schiavone jr sarebbe stato il mandante del delitto deciso per punire le tre vittime che si erano recate in autonomia a chiedere il pizzo ad un un'impresa casearia di Grazzanise contigua alla famiglia Schiavone. I tre furono attirati in una trappola e uccisi a colpi di pistola nel maggio del 2009. L'auto a bordo delle quale viaggiavano fu bruciata e i corpi fatti sparire; i cadaveri di Papa e Minutolo furono trovati una settimana dopo la loro scomparsa seppelliti in un podere a Villa di Briano, nel Casertano, stessa sorte anche per il corpo di Buonanno, ritrovato a Frignano.
Il processo giunto oggi a conclusione rappresenta il terzo troncone del procedimento nato in seguito alle indagini della Squadra Mobile di Caserta che, tra organizzatori ed esecutori del triplice delitto, portò in carcere undici esponenti del clan dei Casalesi. Otto imputati sono già stati giudicati e condannati in sede di abbreviato e nel corso di un altro dibattimento: tra questi gli esponenti del clan oggi collaboratori di giustizia Francesco Della Corte (che si pentì poco dopo l'arresto nel 2009, ndr), Roberto Vargas, Eduardo Di Martino, Raffaele Piccolo e Salvatore Laiso, la cui decisione di collaborare provocò l'uccisione del fratello Crescenzo (il 20 aprile 2010). Le loro dichiarazioni hanno consentito agli inquirenti di ricostruire l'esatta dinamica del triplice omicidio.