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ITALIA

Romeo Gestioni Spa

Caso Consip, la Procura chiede di interdire la società di Alfredo Romeo

Il provvedimento contiene il divieto contrattare nuovi appalti con la Pubblica amministrazione, salvo quelli già in essere

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La Procura di Roma ha chiesto una misura interdittiva nei confronti della Romeo Gestioni Spa, la società riconducibile all'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Il provvedimento, basato sulla legge 231 circa la responsabilità degli enti, prevede per l'azienda il divieto di contrattare nuovi appalti con la Pubblica amministrazione senza incidere su quelli già in essere.

L'atto del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi sarà discusso il prossimo 23 marzo davanti al gip Gaspare Sturzo. Sempre la prossima settimana, il 22 marzo, è fissata l'udienza davanti al tribunale del Riesame davanti al quale i difensori di Romeo hanno fatto istanza di scarcerazione.

L'imprenditore è accusato di aver versato nell'arco di tre anni 100mila euro complessivi al dirigente della Consip Marco Gasparri.

 Al centro dell'inchiesta romana sulla centrale acquisti della Pubblica amministrazione c'è una gara di 'facility management', ovvero servizi per la P.a. del valore di 2,7 miliardi (FM4), bandita nel 2014 e suddivisa in 18 lotti. Romeo prese parte alla gara per il lotto da 143 milioni di euro per l'affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali a Roma, che andavano dalla pulizia alla manutenzione degli uffici. Per raggiungere il risultato, Romeo, secondo le accuse, avrebbe corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri, anche lui accusato di corruzione, affinché gli desse una serie di informazioni indispensabili per avere la meglio sugli altri partecipanti. Un sistema nel quale, secondo la ricostruzione di Gasparri ai pm, l'imprenditore riteneva indispensabile pagare, poiché, a suo dire, tutti lo facevano.
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