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POLITICA

La coalizione sceglie il candidato sindaco

Centrosinistra milanese al voto, primarie a quattro per il dopo Pisapia

Si vota anche domani dalle 8 alle 20

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Si sono chiuse alle 18 le urne in nove seggi di Milano per la prima giornata delle primarie del centrosinistra. L'affluenza odierna è stata di 7750 votanti. Il comitato elettorale fa anche sapere che per il 49% si è trattato di uomini e per il 51% donne. Il 7% dei votanti sono giovani under 30, il 4% stranieri. Domani è in programma una seconda e conclusiva giornata di votazioni con circa 150 seggi aperti dalle ore 8 alle 20.

Possono votare tutti i residenti nel Comune di Milano che hanno compiuto il sedicesimo anno di età inclusi i cittadini dell'Unione europea o di altri Paesi in possesso di carta d'identità e permesso di soggiorno. Stasera le urne dei nove seggi saranno portate nella sede del comitato organizzatore, in via Pergolesi, e sorvegliate da telecamere fino alla riapertura dei seggi domani mattina. Domenica gli aggiornamenti sull'affluenza saranno alle 13, alle 16,30 e alle 20. I risultati confluiranno poi al Teatro Puccini, dove si sarà spostato il comitato organizzatore. Si tratta della stessa sala scelta nel 2011 dal sindaco uscente, Giuliano Pisapia, per attendere il risultato della sfida che lo opponeva a Letizia Moratti. Il teatro è anche molto vicino alle sedi dei comitati elettorali di due dei quattro candidati, Francesca Balzani che ha base in piazza Oberdan e Giuseppe Sala insediato in via Casati. In corsa ci sono anche Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta.

Si può votare solo nel seggio collegato alla propria residenza, scegliendo un solo candidato. Per sapere qual è il seggio corrisponde e il relativo indirizzo si può consultare il sito www.primariemilano.it. In alternativa si può telefonare al numero fisso 02 84232959 oppure mobile 346 0715475 o recarsi in un circolo del Pd o di Sel. Al momento del voto sarà chiesto un documento d'identità, ma non serve più la scheda elettorale. L'elettore dovrà inoltre sottoscrivere l'adesione alla Carta dei Valori del centrosinistra e versare un contributo minimo di 2 euro. Il ricavato sarà usato unicamente per coprire i costi organizzativi.

L'ultimo confronto tv
Ieri mattina Giuseppe Sala, Francesca Balzani, Piefrancesco Majorino e Antonio Iannetta sono stati ospiti, collegati da Milano, della trasmissione di Rai3 Agorà. In cinque domande, e 60 secondi di tempo per rispondere, i candidati hanno parlato della Milano che vorrebbero. Tutti d'accordo sul fatto che "serve ripartire dai quartieri periferici e dalla case popolari". Così come sul fatto che Milano in questi anni "ha dato una grande lezione di legalità e trasparenza", come ha sottolineato il vice sindaco di Milano, Francesca Balzani, alla domanda se il capoluogo lombardo ha qualcosa da invidiare a Roma. "Milano non invidia Roma - ha aggiunto Giuseppe Sala - ma la osserva". Il commissario Expo ha spiegato che a Milano si potrebbero spostare "alcune authority o sedi di istituzioni internazionali".

Interpellati su meriti ed errori del sindaco uscente, Giuliano Pisapia, l'assessore alle Politiche sociali del Comune, Piefrancesco Majorino, ha citato "il fatto di non aver battuto di più i pugni sul tavolo con Roma durante l'emergenza profughi", mentre secondo Balzani il "suo grande errore è stato quello di non ricandidarsi". Il vice sindaco di Milano è sostenuto ufficialmente dal sindaco. Tra i meriti, secondo Sala, c'è invece quello di "aver lasciato ai milanesi una città dalle mani pulite".

Chi tra i quattro candidati si dovuto difendere a un giorno dal voto è il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. Ieri 'il Fatto quotidiano' ha pubblicato un altro capitolo relativo alla questione della sua villa al mare in Liguria, già al centro delle polemiche perché realizzata in alcune parti, dall' architetto che ha lavorato anche in Expo, Michele De Lucchi. Secondo il quotidiano il vice sindaco di Zoagli, Michele Sacco, con la sua impresa edile si è occupato dei lavori, e sempre lui da vice sindaco in carica aveva votato in Giunta le varianti del progetto richieste da Sala. "Sono tutte balle, il Fatto Quotidiano mi sta facendo una guerra personale - ha commentato Sala. Che andassero in Procura, io sono sereno. I milanesi conoscono la mia onestà e sono sicuro che questa vicenda non influirà minimamente sul voto".

Ma la prima giornata della consultazione popolare è stata segnata dalle polemiche sul voto degli immigrati.  Ad attaccare è il segretario della lega Matteo Salvini, che se la prende con l'afflusso di cinsesi nei gazebo: "File di cinesi, molti dei quali intervistati dalle tivù non parlano neanche italiano, votano il renziano Sala alle primarie Pd per Milano. Che pena, povera Milano e povera sinistra!" 

Il Pd respinge le critiche: il responsabile sicurezza Emanuele Fiano le bolla come "irricevibili e disgustose". I cittadini stranieri che hanno votato, sottolinea , sono stati il 4 per cento, e tutti regolarmente residenti a Milano. Intervengono anche le associazioni delle varie comunità straniere: somali, cinesi e sudamericani hanno diffuso una nota congiunta in cui smentiscono che ci sia stato "voto di scambio".
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