POLITICA
Valente sconfitta, resta molto alto l'astensionismo
Comunali 2016. A Napoli come 5 anni fa: è di nuovo ballottaggio de Magistris-Lettieri, Pd fuori
I dati che riguardano lo scrutinio degli 886 seggi del capoluogo campano non sono ancora definitivi, ma nell'oltre metà delle sezioni scrutinate, il sindaco uscente ha raccolto oltre il 42% delle preferenze e l'imprenditore meno del 24
La tornata elettorale del 5 giugno è amara, invece, per il Partito democratico che, con la candidata Valeria Valente non arriva al 22%. Stesso copione, dunque, della scorsa tornata delle Amministrative quando, il prefetto Mario Morcone non riuscì a raggiungere la competizione del secondo turno consegnando poi la vittoria al sindaco arancione.
Il candidato del Movimento 5 Stelle, Matteo Brambilla, non arriva al 10%, ma a urne appena chiuse il brianzolo "naturalizzato" napoletano ha espresso la propria soddisfazione per aver portato, per la prima volta nella storia del M5S, il movimento tra gli scranni del consiglio comunale partenopeo.
Il dato molto forte e, al momento l'unico definitivo, è quello dell'astensionismo che a Napoli città è pari quasi alla metà degli aventi diritto. Nel capoluogo campano ha votato il 54,14%. Un napoletano su due, dunque, ha deciso di disertare le urne palesando una sorta di disinteresse o di rassegnazione all'andamento della politica amministrativa della propria città. Una flessione del 6,20% rispetto alle Comunali del 2011 dove si votò, però, anche il lunedì successivo fino alle 15.
Quanto avvenuto a Napoli, così come registrato in tutte le grandi città al voto, segna una novità per la riconferma dei sindaci uscenti: De Magistris, seppur in notevole vantaggio, non riesce a vincere al primo turno evitando il ballottaggio del 19 giugno. Una circostanza molto diversa da quanto accadde ai suoi predecessori, Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino e che ha fatto esultare lo staff del suo avversario Lettieri. I due duellanti, rimandando a oggi tutti i commenti post voto, hanno comunque lanciato un messaggio agli elettori. De Magistris ha evidenziato che "la gente è con lui", mentre Lettieri è convinto di spuntarla e di "vincere questa volta".
La vera sconfitta di queste elezioni, qualora i dati fossero confermati dalle percentuali definitive, è la candidata dem che, nonostante sia stata supportata in tutta la campagna elettorale dai ministri del Governo e dallo stesso premier Matteo Renzi, non è riuscita neanche a raggiungere la soglia utile per il ballottaggio. Certamente, a bocce ferme, è facile sostenere che il colpo di grazia definitivo alla sua debacle è stata la lunga battaglia pre e post primarie con Antonio Bassolino, uscito sconfitto dalla competizione interna, ma che non ha lesinato critiche e attacchi alla sua compagna di partito. La caporetto del Pd rappresenta un segnale importante soprattutto per il segretario nazionale del Partito democratico che, come è ormai noto, ha ingaggiato una vera battaglia politica con il sindaco uscente. A nulla sono valse, infatti, le promesse su Bagnoli e i fondi destinati alla Campania. Circostanze che potrebbero portare de Magistris, in caso di vittoria, a un ruolo di vero e proprio leader antigovernativo soprattutto in vista del difficile referendum di ottobre.