Concordia: ''Aiutateci la nave si piega''. Le telefonate al 112 arrivano in aula

28 aprile 2014Il panico dei passeggeri del Concordia che tentano in ogni modo di comunicare a terra e dare l'allarme a terra. Tutto il dramma registrato in intercettazioni e telefonate caratterizzato l'udienza. I contatti con i numeri di soccorso, in particolare al
112. Conversazioni per la prima volta sentite in pubblico, al processo di Grosseto. Si ascoltano voci chiare, di gente terrorizzata, che chiede aiuto. Subito.
Intanto non arrivava nessuno.
Fasi del dramma del Giglio che si ripete nelle aule di giustizia. La difficoltà a salire sulle scialuppe. La nave che si piega. 
E, ancora, le testimonianze di un maggiore dei carabinieri, Andrea Lachi, e
del maresciallo Claudio Capanna, investigatori in forza al comando provinciale di Grosseto.
Nuove schermaglie tra accusa e difesa. Le iniziative non prese dal Comandante Schettino, che si difende in aula. Insiste che risulta dai tabulati una sua telefonata fatta alle 00.27 alle autorità per dire che era stato "proiettato fuori bordo", cioè non era più sulla Concordia, e chiedeva di "far confluire soccorsi". Ma agli investigatori questa telefonata non risulta, agli atti del processo non c'è.
Il processo continua.