ITALIA
Il caso
Consip. Scontro Grillo-Renzi. Procura revoca indagini al Noe. Romeo: "Io strumento contesa politica"
Duello a colpi di blog tra Renzi e Grillo sul caso Consip: "ha rottamato il padre", "buttati come sciacallo sulle indagini, ma non ti permettere di parlare della relazione umana tra me e mio padre". Intanto dal carcere Romeo si sfoga: strumentalizzazione politica. Domani per lui interrogatorio di garanzia. Dopo le fughe di notizie la Procura di Roma revoca le indagini al Noe. Orlando difende il ministro dello sport: deve restare. Berlusconi: noi garantisti, non sfiduceremo Lotti, e battere Renzi è un compito che tocca a noi.
Grillo-Renzi
E' duello a colpi di blog - 80 righe per ciascuno - tra Beppe Grillo e Matteo Renzi. Con il primo che attacca l'ex premier colpendolo negli affetti - il padre - accusandolo di aver pronunciato "la frase più infelice e stupida della storia" (quella di augurarsi una pena doppia in caso di colpevolezza) e irridendo il "rottamatore che riuscì a rottamare solo il padre". E con il secondo che senza mezzi termini si riferisce al leader pentastellato come a uno "sciacallo" e uno "squallido" che ha violato "persino la dimensione umana della famiglia". Uno scambio di colpi che mettono in secondo piano l'oggetto del contendere - la vicenda Consip - e che fa riaffiorare vecchie ruggini tra i due esponenti politici.
Il viaggio di T.Renzi a Fiumicino, "lì per lavoro"
Solo "un appuntamento di lavoro", nessun collegamento con le vicende al centro dell'inchiesta. Ha risposto così Tiziano Renzi ai pubblici ministeri di Roma e Napoli che lo hanno interrogato venerdì per circa quattro ore, chiedendogli anche la ragione di quel repentino viaggio in macchina dalla Toscana fino all'aeroporto di Fiumicino. Qui, fuori dallo scalo, ha incontrato 'Mister X', una persona non identificata, "per 44 minuti". Un atteggiamento che gli investigatori - nelle carte dell'inchiesta - definiscono "davvero singolare". Anche perché il viaggio coincide con una telefonata intercettata ritenuta "di grande importanza" ai fini dell'indagine. Quella tra Roberto Bargilli, detto Billy, l'autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del Pd e attuale assessore di Rignano sull'Arno, e l'imprenditore Carlo Russo, amico del padre dell'ex premier. Una telefonata, secondo gli investigatori, finalizzata a informare Russo che il telefono di Renzi era intercettato. "Scusami ti telefonavo per conto di babbo.. mi ha detto di dirti di non chiamarlo e non mandargli messaggi", si legge in una informativa dei carabinieri. I quali annotano come le operazioni di intercettazione sull'utenza di Tiziano Renzi siano state disposte solo due giorni prima, il 5 dicembre 2016. Obiettivo dei magistrati è capire se c'e' stato un nesso tra il colloquio a Fiumicino tra la persona "non identificata" e Tiziano Renzi e la telefonata in cui Russo viene avvisato di non chiamare il padre dell'ex premier. In sostanza: è stato quell'uomo ad avvisare Tiziano Renzi che il suo telefono era da due giorni sotto controllo? E chi era quella persona?
Bargilli,dissi a Russo di non chiamare più T.Renzi
"Certo che ho telefonato a Carlo Russo. L' ho fatto e lo rifarei. Gli ho detto di smetterla di chiamare babbo Renzi e di mandargli messaggi. Lui mi ha chiesto questa cortesia e io ho chiamato Russo senza alcun problema. Forse Tiziano si era rotto le scatole per le troppe telefonate e messaggi. Ma sono soltanto mie supposizioni". Lo afferma, in un'intervista al Corriere della Sera, l'assessore allo sviluppo economico e ai lavori pubblici al comune di Rignano sull'Arno (FI) Roberto Bargilli, autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del 2012. "Russo è stato gentile, come sempre. Mi ha ripetuto più volte 'va bene' e mi ha salutato", dice Bargilli, che racconta di averlo "conosciuto durante un pellegrinaggio a Medjugorje insieme a Tiziano e a un'altra sessantina di persone. Era un tipo gentile e taciturno, molto devoto alla Madonna". "Un conto sono le indagini, che devono essere fatte, e un'altra le illazioni, le calunnie, l'ignobile campagna di alcuni media. Conosco Tiziano da sempre, tutte le settimane andiamo a messa insieme, conosco moglie, figli, nipoti. Gente straordinaria", dichiara Bargigli. "Penso che sia stata organizzata una vergognosa campagna denigratoria per colpire Matteo, l'ex premier, e i suoi cari".
Speranza, Lotti si dimetta, il governo vada avanti
"Di fronte alle vicende giudiziarie, serve il massimo del garantismo e vale la presunzione d'innocenza. Questa storia, però, sta scuotendo l'opinione pubblica. Esiste un tema di opportunità politica: la concentrazione enorme del potere in una ventina di chilometri, da Rignano a Firenze. È qualcosa che lascia sgomenti". Così Roberto Speranza, leader di Articolo1 - Movimento democratico e progressista (Mdp), in un'intervista a Repubblica in cui chiede le dimissioni del ministro Luca Lotti.
Berlusconi, noi garantisti, non sfiduceremo Lotti
"La sfiducia a Luca Lotti? Rimango un garantista anche quando le vicende riguardano un avversario politico. Forza Italia non ha mai votato la sfiducia individuale ad un ministro". Quanto a Matteo Renzi, "non è neppure indagato. Batterlo è un compito che tocca a noi. Non augurerò mai ad un avversario politico di essere vittima del sistema di persecuzione giudiziaria del quale sono stato vittima io". Così l'ex premier Silvio Berlusconi in un'intervista a tutto campo in
apertura di prima pagina del Tempo.