POLITICA
Cade divieto eterologa, fermo il "no" a disconoscimento paternità
Fecondazione eterologa: cosa cambia dopo sentenza Consulta
fare la fecondazione eterologa".
"L'accesso a questa metodica - spiega D'Amico - incontra i limiti già stabiliti nella legge 40, in base ai quali possono accedere alla procreazione assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi. Resta inalterato anche il divieto di
commercializzazione dei gameti: il donatore o la donatrice restano anonimi e devono agire gratuitamente, come previsto dall'art. 12". In generale, afferma il legale, "la rosa di garanzie previste dalla legge 40 e da una serie di decreti legislativi che hanno recepito direttive europee sul controllo, la conservazione, la distribuzione di tessuti e cellule, rappresenta un ombrello di tutele che ora si estende all'eterologa".
Vietato anche l'azione di disconoscimento del figlio, prevista all'art. 9. La Corte Costituzionale, infatti, è intervenuta su quest'articolo unicamente per cassare l'inciso che faceva riferimento al divieto di eterologa. Ma il testo resta immutato nelle altre parti, con "i suoi punti fermi: vietato il disconoscimento di paternità; anonimato della madre; anonimato del donatore, che non acquisisce nessuna relazione giuridico parentale con il nuovo nato".
L'intervento della Consulta - ultimo di una lunga serie sulla legge 40 - "uniforma la normativa italiana al livello europeo ed estero in materia di fecondazione e dei diritti delle coppie in questo campo". C'è però un ulteriore aspetto sotto osservazione: "La libertà di ricerca scientifica utilizzando gli embrioni non utilizzati a questo fine. La questione è già stata sollevata - spiega D'Amico - era calanderizzata nella nostra udienza di martedì in Consulta, ma è stata rinviata in attesa della decisione della Corte di Strasburgo sullo stesso argomento, attesa per giugno".