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Di Maio: no tavolo a 4, sì sostegno non ostile Fi e FdI. Ma Salvini: governo con intero centrodestra
Resta il muro contro muro M5s-Lega. Il capo politico 5 stelle ribadisce il suo no a un tavolo a quattro, con Salvini, Berlusconi e Meloni: "E' molto complicato per noi digerire questo scenario". Ma il leader del Carroccio replica: "Tavolo con tutto il centrodestra, altrimenti mi faccio avanti io. Se va male si torna a votare". E dal Salone del Mobile avverte: parlo solo dopo telefonate con tutti. Berlusconi: Numeri per governare? Da gruppi misti e esponenti Pd.Toninelli: meglio il voto che un governo che tiri a campare
Berlusconi: M5s pericolo per l'Italia
Silvio Berlusconi intanto non esclude che il centrodestra possa andare al governo con 'appoggi esterni'. Il governo del centrodestra potrebbe ''concretamente fare accordi con uomini saggi, con i parlamentari dei gruppi misti e anche esponenti del Pd". Lo dice Silvio Berlusconi in Molise rispondendo a chi gli chiede come pensa di trovare i numeri per un governo di centrodestra. Poi torna ad attaccare il M5s: "Ma dai, è il partito dei disoccupati, di quelli che non hanno e vogliono togliere a chi ha..." e spiega che: "dopo tanto tempo mi ritrovo ancora a spiegare queste cose agli italiani, mi sono anche rotto...".
Toninelli: meglio voto che governo che tiri a campare
Ancora uno stop da M5s nei confronti di Matteo Salvini. "Ce la stiamo mettendo tutta per dare agli italiani un Governo che migliori loro la vita. Rimaniamo noi stessi: intransigenti e legati ai nostri principi, in primis la coerenza". Lo ha scritto su Twitter il presidente dei senatori del M5S Danilo Toninelli. "Un governo che tiri a campare non ci interessa, a quel punto meglio il voto. Stateci vicini. Grazie", ha concluso l'esponente stellato.
Ce la stiamo mettendo tutta per dare agli italiani un Governo che migliori loro la vita. Rimaniamo noi stessi: intransigenti e legati ai nostri principi, in primis la coerenza. Un governo che tiri a campare non ci interessa, a quel punto meglio il voto. Stateci vicini. Grazie pic.twitter.com/iQKFuxBjd1
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 20 aprile 2018
Giulia Grillo: non lo decide Salvini se ha un incarico o un preincarico
"Non lo decide Salvini se ha un incarico o un preincarico. Se arriviamo a una conclusione sul nostro punto di partenza, si può fare ma non con Salvini premier. Bisogna vedere, perchè per noi la premiership di Di Maio non è mai stata in discussione", dice Giulia Grillo gelando gli slanci del leader della Lega. Ospite di Omnibus su La7, la capogruppo M5s alla Camera parla così del potenziale alleato: "Salvini presume che nell'arco di 24 ore cambi la situazione. Ieri così era sembrato ma così non è stato".
Quindi, riprende Grillo a proposito di quella intenzione di spendersi in prima persona messa in campo ieri da Matteo Salvini, "sarebbe un po' azzardato da parte sua". Peraltro, aggiunge l'esponente M5s, "sappiamo che Salvini è sempre un po' impetuoso e, nella foga di dire qualcosa - osserva - ha detto 'sono anche pronto' ma ripeto che non sarà lui a decidere ma il Presidente della Repubblica". Inutile traguardare alle prossime regionali perche', altro messaggio che arriva dai 5 stelle, "i tempi dovevano essere già maturi, non può essere un'elezione regionale a determinare uno spostamento d'asse nell'equilibrio di una cosiddetta coalizione".
Grillo infine sottolinea: "Probabilmente c'è stato un discorso che pensavamo aver chiarito. Non chiedevamo a Salvini un parricidio di Berlusconi ma un armisitzio politico tra di loro che consenta alla Lega di parlare con noi".
Di Maio: sì a sostegno non ostile di Forza Italia e Fratelli d'Italia
"Siamo disponibili - ha proseguito Di Maio - anche a considerare non ostile un sostegno da Fi e Fdi" ma "il governo si forma su un contratto firmato da due persone", M5s e Lega. "Con molta onestà vi dico: andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena, a Di Maio al tavolo con quattro partiti a trattare sui ministri, a Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio, immaginatevi se M5s potrebbe essere disponibile a ciò".
"Non possiamo andare oltre certi limiti"
"Con tutta la buona volontà a collaborare nulla per me è perduto e nulla si chiude ma non possiamo andare oltre certi limiti", ha ribadito il capo politico M5s, sottolineando che "se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche, voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario".
Salvini a Di Maio: governo si fa con intero centrodestra
Immediata la replica del leader della Lega dal Molise. "Non interpreto pensieri altrui, continuo a sperare si riconosca il voto degli italiani che hanno scelto l'intero centrodestra", dice Matteo Salvini. "E' vero che la Lega ha preso più voti, ne sono onorato e orgoglioso. Però un governo lo fai centrodestra e Cinque stelle escludendo il Pd di Renzi e Boschi. Non vorrei ci fosse qualcuno che il governo non lo vuol far partire". "Come Lega stiamo facendo di tutto per dialogare con tutti pur di dare un governo agli italiani", ha concluso.
"Tavolo centrodestra-5 stelle o mi faccio avanti io"
Il leader della Lega, Matteo Salvini manda poi a dire alle forze politiche che "non c'è più tempo da perdere" per il nuovo governo. "O parte il tavolo centrodestra-5 stelle o mi faccio avanti io. Non mi interessano le logiche politiche perché' l'Italia ha fretta". Sulla posizione di Di Maio, che ha ribadito il no a Forza Italia, Salvini ha spiegato che "come Lega stiamo facendo di tutto per dialogare con tutti e varare l'esecutivo. Continuo a sperare che si riconosca il voto degli italiani, che hanno scelto l'intero centrodestra come coalizione vincente. Io proverò fino alla fine su questa linea e, se serve, mi metto in campo direttamente".
"Poche ore per uscirne. Se va male si torna al voto"
"O in poche ore se ne esce, o ci provo io ad andare al governo. E se va male si va a votare", dice in modo ancora più esplicito Salvini al termine del suo comizio in piazza a Isernia.
Salvini alle consultazioni: M5s accetti di parlare di programmi e non di posti
"Nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi", aveva detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni con la Casellati. "Confidiamo che il secondo partito superi i veti e accetti finalmente di sedersi al tavolo parlando di programmi e non dai posti", ha continuato il leader della Lega. "L'Italia reale sta perdendo la pazienza per consultazioni, veti e contro veti". Salvini, che ha parlato a nome del centrodestra, ha ricordato diversi temi come "la riforma delle pensioni" da fare "con chi è stato premiato dagli italiani e con i secondi arrivati. A dispetto di quello che abbiamo letto sui giornali, speriamo che per reciproca volontà si parli di cose da fare come la crisi, l' Alitalia e la riforma fiscale che sta a cuore anche al Movimento Cinque stelle". "Riteniamo improponibile un governo con chi ha perso", ha concluso.
Forza Italia: ennesima prova di immaturità del M5s
"E' evidente che un governo a guida M5s non credo potrebbe avere l'appoggio né esterno, né interno, di Forza Italia o di Fratelli d'Italia", dice il braccio destro di Berlusconi, Giovanni Toti, che apre invece ad "un governo a guida di un nostro alleato come la Lega". Ed è gelida la replica ufficiale di Forza Italia: "Il supplemento di veto pronunciato dal Movimento 5 Stelle dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, il rifiuto di formare un governo. Si tratta dell'ennesima prova di immaturità consumata a danno degli italiani".
Meloni: Italia ostaggio smania Di Maio per Palazzo Chigi
"L'Italia oggi è ostaggio del bisogno disperato di Di Maio di sedere sulla poltrona del presidente del Consiglio", dice in serata la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in Molise per la campagna elettorale per le regionali di domenica.
Renzi ripete: governo tocca a vincitori, vediamo se sono in grado
"Non posso aggiornarvi sull'attività parlamentare perché fino a quando non si forma il Governo le Commissioni non partono. E l'Aula procede a rilento. D'altro canto eravamo stati facili profeti nel dire che dopo la bocciatura della riforma costituzionale formare un Governo sarebbe stato molto complicato per chiunque. Non faccio dunque polemiche: questa situazione era stata largamente annunciata da chi come noi aveva combattuto per quel referendum. Adesso, come abbiamo detto dal primo giorno, tocca ai vincitori delle elezioni. E vediamo se saranno in grado di farcela. Tocca a loro, come diciamo da sempre", dice il segretario dimissionario del Pd Matteo Renzi nell'Enews.