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POLITICA

Crisi di governo

Consultazioni Fico. M5s, Pd e Leu per Conte premier. Iv: prima i contenuti

Crimi ribadisce il 'no' al Mes e chiede patto firmato da tutti i partiti. Zingaretti elenca i  punti chiave dell'agenda Dem: spiccano recovery, fisco e giustizia. "Noi saremo leali, lo siano anche gli altri". Renzi: "Documento scritto che tolga a tutti alibi"

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Si è concluso il primo giorno delle consultazioni del presidente della Camera, Roberto Fico, incaricato ieri dal Capo dello Stato di 'esplorare' le forze della maggioranza che sostenevano il governo Conte II per verificare se sia possibile una ricomposizione, dopo lo strappo di Italia viva, su quali contenuti e, soprattutto, su quale nome per palazzo Chigi.

M5s, Pd e Leu hanno aperto a riprendere il confronto con i renziani, ma ponendo il paletto che a guidare l'esecutivo sia di nuovo Giuseppe Conte. Italia viva si è detta disponibile a sedersi al tavolo per parlare di contenuti.

Crimi: "Indiscutibile il nome di Conte, abbandonare temi divisivi come il Mes". M5s chiede cronoprogramma firmato dai partiti
"Abbiamo affrontato tutte le questioni che riguardano la formazione del governo. Innanzitutto abbiamo posto l'esigenza che si lavori a un cronoprogramma dettagliato in temi e tempi, che dia comunicazione certa del lavoro che  il governo dovrà fare, e che dovrà essere solennemente sottoscritto da tutte le forze che parteciperanno al governo". Così il capo politico del M5s, Vito Crimi, al termine del colloquio con il presidente della Camera.

"Abbiamo ribadito che la scelta di Conte come guida del governo è indiscutibile e frutto sintesi edi equilibrio tra le forze di maggioranza. E su quella che ancora si può costruire un grande lavoro".

"Chiediamo di accantonare temi che dividono, come il Mes, e prendere atto dell'indiscutibilità di un tema che non ha maggioranza, come per esempio il Mes. Questi temi vanno tolti dall'agenda, ci si concentri su questioni che hanno un sentire comune, utili e necessarie per i cittadini".

"Siamo pronti ad affrontare questa sfida con tutte le forze che hanno composto la maggioranza questo anno e mezzo per dare al Paese un governo nel più breve tempo possibile, che è quello di cui abbiamo bisogno".

"Vorremmo partire dall'agenda 2021-2023, ovvero quella bozza di lavoro in stato avanzato frutto del tavolo di lavoro avviato il 5 novembre, ad esempio le proposte economiche e sociali per il periodo post pandemico, che sono in uno stato avanzato, declinandone la direzione ed è su quello che si potrà costruire il cronoprogramma di governo tenendo conto che ha 24 mesi di prospettiva, cioè la fine della legislatura".

 

Zingaretti: Pd per Conte con partiti dello scorso governo. Agenda fino al 2023
"Il Pd è impegnato con grande determinazione alla scrittura di un programma di fine legislatura sostenendo Conte nel mandato, partendo dalle forze che hanno votato l'ultima fiducia per un lavoro collegiale". Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo il colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico.

"Chiediamo a tutte le forze politiche di stare in questo confronto con volontà e spirito costruttivo, indispensabili per ottenere i risultati".

"Questo obiettivo di costruire un programma di legislatura deve essere in assoluta sintonia con la voglia degli italiani di guardare al futuro con fiducia. Quello che dobbiamo far prevalere è il bene comune del Paese e, in questo momento, ciò coincide con la necessità di avere un governo e un programma di fine legislatura".

C'è la "necessità di fare in fretta e dare certezza e sicurezza al Paese. Pensiamo che sia possibile farlo, ci sono le condizioni per farlo e il Pd farà di tutto per raggiungere questo obiettivo".

"Noi vediamo l'occasione del patto di legislatura come un'occasione non per tornare all'Italia pre-pandemia ma per ricostruire questo Paese. Noi faremo di tutto per essere leali e coerenti con questo obiettivo, ci permettiamo di fare un appello affinché tutti lo siano perché a questo punto non si può davvero sbagliare".

Zingaretti ha quindi indicato le riforme che il Pd propone agli alleati per il programma di fine legislatura."Chiusura e attuazione dello Sure e del Recovery Plan"; "la riforma fiscale all'insegna della selettività e della semplificazione"; "la riforma della giustizia che coniughi garanzie costituzionali e tempi del processo"; "pacchetto di riforme istituzionali di stampo proporzionale su cui già c'era stata ampia convergenza"; "le necessarie riforme legate alle politiche attive del lavoro"; le "riforme sociali", dalla"ricostruzione di un modello sanitario", alla scuola, la ricerca e l'università"; e "infine il tema del commercio del turismo e del terziario, settori duramente colpiti dalla pandemia".

 

Renzi: Iv vuole confronto sui contenuti. Documento scritto che tolga alibi
"L'Incarico esplorativo affidato al presidente Fico permette alla maggioranza uscente un confronto sui contenuti. Non è una discussione tra singole forze, ma sulfuturo del paese su come spendere i 209 miliardi del Recovery Fund e come affrontare la prima emergenza, la vaccinazione". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi dopo il colloquio con il presidente della Camera.

"Non è un crisi che nasce dalle antipatie, ma dalle risposte ai cittadini. Siamo disposti a fare la nostra parte su un documento scritto".

"Non servono riunioni notturne fino all'alba o emendamenti di notte, ma un metodo condiviso e un documento scritto".

"La Costituzione parla di disciplina e onore, oggi è comparsa un'altra parola, la lealtà: per noi la lealtà è dire nelle riunioni private quello che si dice in pubblico. Noi lo siamo, noi da mesi chiediamo di parlare di contenuti. Siamo pronti a lavorare con disciplina, onore e lealtà".

"Preferiamo un governo politico rispetto ad uno istituzionale. Vogliamo un governo politico, ma non a tutti i costi".

"Il mes vuol dire 36 miliardi, noi siamo convinti che questi soldi servano, se il M5s è contrario cercheremo di capire le ragioni e di affrontare tutti i punti in discussione, non solo mes, se siamo disponibili a trovare soluzioni sul mes lo siano anche gli altri".

"Per noi è importante non spendere male i soldi del Recovery Fund e siamo disponibili a fare tutti gli sforzi per arrivare a un punto di caduta nell'interesse degli Italiani e non dei partiti che hanno visto emergere i contrasti".

I soldi del Recovery "richiedono una chiarezza di intenti sulle riforme necessarie. Non è un problema di quale ministero dare a Iv, quello che è fondamentale oggi è come spendere questi soldi: nei posti di lavoro, non in sussidi.Nella ricerca, non nel day by day. Faccio l'esempio del cashback. Per noi serve molto più un investimento sulla digitalizzazione vera. Questo è pensare alla prossima generazione".

"Sono ripetitivo, ho sempre detto che i nomi arrivano dopo. Il dibattito è sui contenuti ed è il metodo che giustamente sta portando avanti il presidente Fico.Non abbiamo discusso di nomi, sono importanti ma arrivano alla fine".

 

Fornaro (Leu): pieno sostegno a Conte, no veti su nomi
"Abbiamo ribadito pieno e leale sostegno per una ripartenza con un governo presieduto da Giuseppe Conte, non abbiamo posto veti sui nomi ma chiediamo che anche gli altri lo facciano". Lo ha detto Federico Fornaro di Leu, al termine della prima giornata delle consultazioni di Fico. "Siamo disponibili a dare il nostro contributo leale, costruttivo e di idee perché questo governo sappia vincere le tre sfide che abbiamo di fronte: rivoluzione digitale, rivoluzione ambientale e una maggiore giustizia sociale perché la crisi ci ha restituito un livello di disuguaglianze inaccettabile. Su questi temi siamo disponibili al confronto con tutti nel quadro di una coalizione in cui ognuno faccia la propria parte con responsabilità e rispetto". 

 "La crisi sanitaria è senza precedenti. La crisi economica è difficile. Dobbiamo rafforzare con investimenti e maggiori risorse il servizio sanitario nazionale. Dobbiamo investire sulla medicina territoriale. C'è poi la questione fondamentale della dignità del lavoro. Si arrivi a una legge sulla rappresentanza, che cancelli l'attuale giungla contrattuale. E si lavori a una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali per dare una risposta sia al lavoro dipendente sia a quello autonomo", ha aggiunto Fornaro.

 

Oggi si concluderanno le consultazioni del presidente della Camera con i gruppi "Europeisti-Maie-Centro democratico" (ore 10), "Per le Autonomie" (11,20) e i misti di Camera (12,40) e Senato (14). Entro martedì Fico dovrà riferire al capo dello Stato.

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