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POLITICA

Trattative per il nuovo esecutivo

Consultazioni, Fico al Quirinale: "Mandato si conclude in modo positivo. C'è dialogo M5s-Pd"

"Il dialogo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico è avviato. In questi giorni ci sarà dialogo in seno alle due forze politiche, aspettando la direzione del Partito democratico della settimana prossima. Credo sia importante, ragionevole e responsabile rimanere sui temi e sui programmi", dice il presidente della Camera al termine del colloquio con Mattarella. E Di Maio attacca il "conflitto di interessi" di Berlusconi per le tv

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"Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente della Repubblica ha avuto esito positivo e si conclude oggi con esito positivo". Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine del colloquio con Sergio Mattarella, al quale ha riferito sull'esito delle consultazioni da lui condotte con Pd e M5s.

"Il concetto fondamentale è che c'è un dialogo avviato tra il Movimento 5 Stelle e il Pd. In questi giorni ci sarà dialogo in seno alle due forze politiche, aspettando anche la direzione del Partito democratico della settimana prossima. Credo sia importante, ragionevole e responsabile rimanere sui temi e sui programmi", ha aggiunto Fico, "è quello che chiedono i cittadini". 



Ieri al termine del secondo giro di consultazioni i Dem con Maurizio Martina hanno sottolineato i passi in avanti di M5s, ma anche le diversità rispetto ai pentastellati e fatto sapere che sarà la direzione del Pd a decidere la linea da tenere rispetto al confronto avviato. Luigi Di Maio, dal canto suo, è tornato a chiudere con la Lega. "Accordo col Pd o si torna al voto", ha detto.

Orlando, Pd non è fallito se sfuma accordo con M5s
Per il ministro della giustizia Andrea Orlando, favorevole ad accettare l'avvio di un confronto tra il Pd con il Movimento 5 Stelle, il suo partito non è finito né se fallisse quella possibilità nè  n caso di un'alleanza M5s-Lega. "Io non penso che il destino del Pd sia appeso a questa scelta - ha detto, ospite del programma Circo massimo di Radio Capital -. Questa scelta ha una grande importanza ma io credo che questo sia legato un'altra questione e cioè se sappiamo riflettere o meno sull'esito del voto e se a quello sappiamo dare una risposta. Ad oggi non l'abbiamo ancora fatto,
un po' per il caos istituzionale dopo il voto e un po' perché non si  affrontato tempestivamente questo tema. Per me infatti è stato un errore rinviare l'assemblea del Pd.". In ogni caso, ha chiarito di non credere all'eventualità di una scissione all'interno dei Dem: "Sono più ottimista. Ho visto  un rimescolamento delle carte, ho visto posizioni di renziani ortodossi che sottoscriverei o riserve e dubbi di persone che renziani non sono. Non ci credo e non  è auspicabile", ha concluso. 


Toninelli, premiership Di Maio  irrinunciabile
La premiership di Luigi Di Maio irrinunciabile per il Movimento 5Stelle? "E' irrinunciabile non per noi come forza politica ma per quello che  accaduto il 4 marzo. Non sarebbe accettato da tutti nostri elettori e neanche solo dagli attivisti un governo appoggiato dai 5 stelle che non abbia Luigi Di Maio come premier". E' la risposta di Danilo Toninelli, capogruppo M5s al Senato durante il programma Circo massimo in onda su Radio Capital.  "E' come mettere in discussione la leadership, per cui diventata poi un'altra volta cancelliera, di Angela Merkel. Ma Schulz ha mai messo in discussione la leadership della Merkel?", ha aggiunto. Un accenno poi al reddito di cittadinanza, tema-bandiera del Movimento ma assente nella bozza di contratto 5S: "Non  assolutamente scomparso, fa parte del nostro programma, dei 20 punti. Il lavoro del professor Della Cananea un lavoro istruttorio che fa partire il lavoro vero sui singoli punti", ha concluso. 


Di Maio: contratto di governo al rialzo
"Stiamo cercando un contratto di governo al rialzo, non al ribasso". Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, al termine del secondo giro di consultazioni con il presidente Fico. Ed ha proseguito: "Potevamo fare anche noi come la Lega gli interessi di parte, e continuare a dire che le cose andavano male ma io non vedo l'ora di mettermi al lavoro. Io capisco chi dice 'mai con il Pd'. Ma qua non si sta parlando di un'alleanza, ma semplicemente cominciando a ragionare in un'ottica che non è semplicemente degli schieramenti, ma pensare che abbiamo questa opportunità".

"Senza intesa si torna al voto"
Il leader dei 5Stelle poi avverte: se non si trova l'intesa, si torna al voto. E sono sicuro che il Movimento ne uscirà rafforzato. Poi l'affondo nei confronti di Silvio Berlusconi: "Serve un'informazione più libera possibile, è chiaro che dobbiamo fare qualcosa sia sulla governance Rai ma anche sulle tv private: fa specie che Berlusconi, utilizzando le sue tv e i suoi giornali, continui a mandare velate minacce a Salvini e alla Lega qualora decidesse di sganciarsi". Secondo Di Maio "è arrivato il momento di mettere mano al continuo conflitto di interessi dell'informazione italiana: un politico non può possedere organi di informazione".





Le dichiarazioni del segretario Pd Martina
"Abbiamo portato le nostre valutazioni. Noi registriamo passi in avanti importanti. Al tempo stesso noi non nascondiamo difficoltà e differenze". A parlare dopo il colloquio con il Presidente della Camera Roberto Fico è il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina. Poi ha proseguito: "Siamo forze diverse. Abbiamo grande rispetto per il dibattito che si è aperto nei nostri movimenti. "Abbiamo deciso di convocare la Direzione nazionale il 3 maggio, in quella sede decideremo come sappiamo fare, come partito, come comunità, se e come accedere a questo confronto". E ha concluso: "Vogliamo dare una mano a questo Paese in una fase delicata a livello storico e politico".




Di Maio: no al governo con chi ci definisce Hitler. Chiuso il forno con la Lega
E in serata, parlando all'assemblea dei parlamentari 5 stelle, Di Maio torna ad attaccare Berlusconi "Per 50 giorni abbiamo provato in tutti i modi a dialogare con la Lega. L'unico problema che avevamo è con colui che ci definisce come Hitler", dice il leader M5s Luigi Di Maio riferendosi al Cavaliere senza mai nominarlo. Poi: "Dopo 50 giorni il forno della Lega è chiuso, noi abbiamo una dignità". 

"Ipotesi di un esecutivo tecnico non ha i numeri" 
L'ipotesi di un governo tecnico "non regge, né noi né la Lega siamo disponibili a sostenerlo" e dunque "non ha i numeri"., sottolinea Di Maio all'assemblea dei parlamentari M5s.

"Mettere fine al conflitto di interessi e intervenire sulla governance Rai"
Di Maio lancia poi una palla avvelenata nella metà campo del centrodestra toccando un nervo da sempre scoperto: occorre "mettere fine al conflitto di interessi e intervenire sulla governance Rai", dice. ''Fa specie vedere che Berlusconi utilizzi tv e giornali per mandare velate minacce a Salvini, qualora decidesse di sganciarsi. E' arrivato il momento - sottolinea il candidato premier M5s - di metter mano a questo conflitto d'interessi e di dire che un politico non può essere proprietario di mezzi di informazione". 

Berlusconi replica: parole da esproprio proletario
La replica, molto dura, del Cav arriva in serata, in una conferenza stampa a Udine, nuova tappa del tour elettorale in Fvg: ''Se Di Maio ha detto una cosa del genere, è un linguaggio preoccupante, da anni Settanta, da esproprio proletario, che conferma ancora una volta come M5S sia davvero un pericolo per la nostra democrazia". 
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