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POLITICA

In caso, avverrebbe, come prevede la legge, al Quirinale

Stato-mafia. Quirinale precisa: nessun no a deposizione

La lettera inviata alla Corte di Assise di Palermo, "non preannuncia alcuna determinazione del Presidente" a "non andare a Palermo". Lo precisa una nota del Quirinale

Stato-mafia. Quirinale precisa: nessun no a deposizione
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Roma La lettera inviata alla Corte di Assise di Palermo, "non preannuncia alcuna determinazione del Presidente" a "non andare a Palermo (come impropriamente si è scritto) per rendere una testimonianza, che comunque dovrebbe, per espresso disposto di legge, essere acquisita" al Colle. Lo precisa una nota del Quirinale.

"Con la lettera che il Presidente della Repubblica ha inviato il 31 ottobre scorso al Presidente della Corte di Assise di Palermo si è ritenuto doveroso offrire all'Organo giudicante elementi di fatto idonei a valutare più approfonditamente l'utilità della testimonianza del Capo dello Stato, la quale è stata ammessa dalla Corte stessa, a norma dell'art. 190 del codice di procedura penale, solo in quanto non manifestamente superflua o irrilevante", precisa il Quirinale "in relazione ad interpretazioni non corrette riportate dalla stampa". "La lettera inviata, pertanto, non preannuncia alcuna determinazione del Presidente a questo riguardo. Neanche quella di "non andare a Palermo" (come impropriamente si è scritto) per rendere una testimonianza, che comunque dovrebbe, per espresso disposto di legge, essere acquisita - conclude la nota della presidenza della Repubblica - nel luogo in cui esercita le sue funzioni, ossia al Quirinale".
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