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ITALIA

Il Fondo Antidiossina presenta un nuovo esposto ai carabinieri del Noe

Ambientalisti contro l'Ilva

Nastri trasportatori contaminati fotografati all'interno della discarica dell'Ilva di Taranto. L'azienda replica vengono smaltiti altrove
 

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di Pino Finocchiaro Taranto I nastri trasportatori dismessi dell'Ilva finiscono in una discarica ai confini tra Taranto e Statte. Sono rulli contaminati da residui cancerogeni. Il fondo Antiodiossina denuncia la loro presenza con una serie di immagini satellitari. L'azienda replica: sono vecchie immagini di nastri destinati ad essere smaltiti altrove.

Una foto scattata l'anno scorso all'interno della discarica, nello stesso punto ripreso dal satellite, mostra gli stessi nastri parzialmente sepolti. Altre foto, più recenti, mostrano i rulli contaminati, lacerati e sepolti all'interno della stessa discarica gestita dall'azienda siderurgica.

Fabio Matacchiera, del Fondo Antidiossina, ha presentato un esposto ai carabinieri del Noe di Lecce. Gli ambientalisti chiedono accertamenti sui sistemi di smaltimento dei materiali contaminati: "di accertare se i nastri trasportatori siano stati effettivamente smaltiti presso impianti autorizzati esterni". In particolare, il fondo antidiossina pone serie domande sul rispetto delle norme sul deposito dei rifiuti pericolosi.

Domande rivolte anche al subcommissario per i temi ambientali dell'Ilva, Edo Ronchi sui fanghi attivi e il trattamento biologico delle acque di depurazione dei fumi di cokeria.
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