POLITICA
Il M5S, il Pdl pugliese e i Verdi chiedono le dimissioni
Intercettazione Vendola-Archinà, è bufera. Il governatore: sciacallaggio
Vendola: "operazione lurida, si vuole devastare la mia immagine di persona dotata di sensibilità umana" e querela il Fattoquotidiano.it, che lo accusava di ridere dei morti per tumore. Per Sel è in atto una compagna contro il governatore della Puglia
Bari
"Io e il mio capo di gabinetto siamo stati a ridere per un quarto d'ora''. E' il luglio del 2010, Vendola al telefono con l'ex responsabile Rapporti istituzionali dell'Ilva di Taranto, Girolamo Archinà, ora agli arresti domiciliari, parla del gesto dello stesso Archinà di strappare il microfono a un giornalista di una televisione privata che chiedeva conto delle morti di tumore provocate dall'impianto, nel corso di una conferenza stampa, a Emilio Riva, proprietario dell'Ilva.
A pubblicare l'audio della telefonata Il fatto quotidiano.it, che accusa il governatore della Puglia di ridere dei morti per tumore del Siderurgico. La telefonata fa il giro del web e scatena una bufera su Vendola. Il M5S, il Pdl pugliese e i Verdi arrivano a chiedere le dimissioni del governatore, che replica poche ore dopo:''E' un'operazione lurida'', è ''un tentativo di dare un fondamento ad un'accusa che secondo me non ha un fondamento, un tentativo di fare il processo prima, di farlo nelle piazze e di avere una facile condanna''.
L'intercettazione fa parte degli atti dell'inchiesta della Procura di Taranto per disastro ambientale nella quale Vendola è indagato di concorso in concussione con i vertici Ilva per presunte pressioni che avrebbe esercitato sul dg dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato.
Nella telefonata Vendola parla della "faccia da provocatore" del giornalista e rassicura Archinà: ''Dica a Riva che il presidente non si è defilato'', rimandando ad un successivo incontro.
Vendola si difende e dice di provare vergogna per aver riso di un giornalista che stava facendo il proprio lavoro: ''Io non rido per i tumori - spiega Vendola - sto ridendo per quello che è il guizzo felino di Archinà, che non sente le domande dei giornalisti ma corre a togliere il microfono o il registratore a un giornalista''.
''Per me che ho manifestato massimo rispetto nei confronti dell'autorità giudiziaria - dice - c'è ora grande indignazione, grande rabbia nei confronti di quello che è un tentativo di linciaggio, di un'opera di sciacallaggio puro''.
La confidenza con Archinà, ha spiegato Vendola, è legata al fatto che stiamo cercando convincere Ilva a mettere le centraline per il monitoraggio diagnostico" e cosi' "individuare la causa degli sforamenti" dei livelli di guardia per la salute.
Il governatore ha dato mandato ai suoi avvocati di querelare il Fattoquotidiano.it.
A pubblicare l'audio della telefonata Il fatto quotidiano.it, che accusa il governatore della Puglia di ridere dei morti per tumore del Siderurgico. La telefonata fa il giro del web e scatena una bufera su Vendola. Il M5S, il Pdl pugliese e i Verdi arrivano a chiedere le dimissioni del governatore, che replica poche ore dopo:''E' un'operazione lurida'', è ''un tentativo di dare un fondamento ad un'accusa che secondo me non ha un fondamento, un tentativo di fare il processo prima, di farlo nelle piazze e di avere una facile condanna''.
L'intercettazione fa parte degli atti dell'inchiesta della Procura di Taranto per disastro ambientale nella quale Vendola è indagato di concorso in concussione con i vertici Ilva per presunte pressioni che avrebbe esercitato sul dg dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato.
Nella telefonata Vendola parla della "faccia da provocatore" del giornalista e rassicura Archinà: ''Dica a Riva che il presidente non si è defilato'', rimandando ad un successivo incontro.
Vendola si difende e dice di provare vergogna per aver riso di un giornalista che stava facendo il proprio lavoro: ''Io non rido per i tumori - spiega Vendola - sto ridendo per quello che è il guizzo felino di Archinà, che non sente le domande dei giornalisti ma corre a togliere il microfono o il registratore a un giornalista''.
''Per me che ho manifestato massimo rispetto nei confronti dell'autorità giudiziaria - dice - c'è ora grande indignazione, grande rabbia nei confronti di quello che è un tentativo di linciaggio, di un'opera di sciacallaggio puro''.
La confidenza con Archinà, ha spiegato Vendola, è legata al fatto che stiamo cercando convincere Ilva a mettere le centraline per il monitoraggio diagnostico" e cosi' "individuare la causa degli sforamenti" dei livelli di guardia per la salute.
Il governatore ha dato mandato ai suoi avvocati di querelare il Fattoquotidiano.it.