ITALIA
Contro la violenza sulle donne, segnali dentro e fuori lo schermo
Un tavolo organizzato da Slc Cgil a cui ha aderito la Rai con il consigliere d'amministrazione Benedetta Tobagi
Roma
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Slc-Cgil con la partecipazione di Rai hanno organizzato un incontro pubblico per combattere la violenza sulle donne. Obiettivo principale quello di richiamare l’attenzione sul ruolo dei media e sulla cultura del rispetto tra i due sessi.
Sono 125 le donne uccise quest’anno in Italia, solo il 7% delle quali denuncia il suo carnefice, mentre 7 donne su dieci nel mondo hanno subito almeno una volta una forma di violenza da parte dell’altro sesso.
“La violenza nasce in ogni contesto sociale e cresce nell’indifferenza e nel silenzio. I mass media e il servizio pubblico in particolare devono impegnarsi a tutto tondo nella battaglia culturale necessaria”, ha dichiarato Barbara Apuzzo segretaria nazionale scl cgil e coordinatrice nazionale donne.
Tra i partecipanti al tavolo il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, il Consigliere d’amministrazione della Rai Benedetta Tobagi, il giornalista Gad Lerner, la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, l’attrice Lunetta Savino.
Dopo la lettura di un brano tratto da Taccuino d’oro come omaggio alla scrittrice Doris Lessing recentemente scomparsa , Lunetta Savino ha detto che “parlando, usando parole nuove si può combattere la violenza sulle donne e soprattutto agendo con vitalità verso il cambiamento. L’attrice fa parte anche di Snoq –Se non ora quando il movimento di donne nato ufficialmente con la manifestazione nazionale del febbraio 2011 a piazza del Popolo.
Anche Gad Lerner ha ricordato Se non ora quando e di come quel febbraio 2011 abbia rappresentato “un passaggio decisivo nella consapevolezza culturale e anche politica del ruolo delle donne nel nostro paese”. Secondo il giornalista italiano “la cultura sulle donne sta cambiando” e comunque “si è fermata in tempo su una sorta di involuzione culturale sul rispetto delle donne che stava prendendo una brutta piega, soprattutto negli ultimi venti anni nel nostro paese”.
Per quanto riguarda le donne in televisione e nell’informazione molte volte è tornato il caso recente delle baby prostitute dei Parioli e tutte le donne al tavolo si sono chieste come mai si sia andati a scandagliare tutta la vita delle ragazzine e delle loro madri come casa, amici, scuole, conoscenti e nulla è stato detto sugli uomini e sul mercato che, in effetti, è attivo intorno a fenomeni di questo tipo.
Si sono apprezzate le ultime scelte operate dalla Rai riguardo alla cancellazione dal palinsesto del programma legato a Miss Italia e della scelta di confermare Luciana Littizzetto alla conduzione del Festival di Sanremo insieme al collega Fazio. Due scelte che sono state viste come un netto cambiamento di rotta verso un reale mutamento culturale nel modo di vedere la donna partendo dalla televisione e dai maggiori appuntamenti mass mediatici del nostro Paese.
Il consigliere d’amministrazione Rai Benedetta Tobagi facendo riferimento all’ultimo libro di Chiara Volpato Deumanizzazione. Come si legittima la violenza ha, inoltre, richiamato l’attenzione sulla necessità di “reimparare a pensare dentro un tema più ampio alle radici della violenza come forma di deumanizzazione. “Del potere che la violenza possiede di trasformare gli uomini in cose e come essa pietrifichi entrambe le anime di chi ne fa uso”. Sul monitoraggio a tutela delle pari opportunità da parte di Rai, il consigliere Tobagi ha detto che “il monitoraggio viene effettuato ma non ancora quanto si dovrebbe. Esso viene effettuato solo la sera quando, invece, anche la mattina e il pomeriggio sono fasce importanti su cui soffermarsi”. "Il contratto di servizio dice che tutta la programmazione Rai deve essere servizio pubblico. La contabilità separata è un problema diverso. Concordo che il bollino blu fa pensare che ci siano interessi che vogliono spacchettare il servizio pubblico. Al contrario, credo sia necessario puntare ad elevare la qualità di tutta la programmazione Rai. A me - aggiunge - sta più a cuore, ad esempio, che un programma per bambini sia fatto secondo certi crismi. Mi piacerebbe che certi principi permeassero anche in programmi più commerciali". Tobagi auspica, inoltre, maggior presenza di ‘voce femminile’ anche in radio.
Anche per quanto riguarda Rai Fiction il direttore Eleonora Andreatta ha parlato di tematiche fortemente innovative nel racconto delle serie prodotte dalla Rai che, tra l’altro, raccolgono la percentuale di spettatrici più alte nei dati Auditel. Anche qui, nonostante la presenza di eroi maschili sempre in testa come Montalbano o Don Matteo, Andreatta ha parlato di contenuti rivoluzionari nella narrazione prese da storie vere di donne, che presto saranno trasmesse sul piccolo schermo.
Ha chiuso l’incontro il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso secondo la quale il grande nodo da sciogliere è quello legato principalmente all’identità maschile: “oggi l’uomo non sa guardare alla propria sessualità, non sa interrogarsi sulle differenze”. “Per anni - ha sostenuto la leader della Cgil - abbiamo cercato la parità, non capendo che la parità non riconoscendo le differenze, inevitabilmente obbliga a non guardare a uomini e donne con le dovute differenze, che l’uguaglianza di per se stessa non può essere libertà, ma che libertà è riconoscimento delle differenze e riconoscere le differenze e quindi anche le donne, è tema di democrazia.” E sulle baby prostitute dei Parioli ha aggiunto: "Ci sono voluti cinque giorni perché si realizzasse che c'erano dei clienti, di loro non si discute mai". Anche nella politica, ha notato: "Sono in gara solo uomini e la politica attuata dal governo e' stata finora solo "securitaria".
Alla domanda di una giornalista su come lei abbia fatto ad arrivare a ricoprire il ruolo più importante all’interno del sindacato dei lavoratori Italiano, Camusso ha risposto che è stato un risultato collettivo, frutto di tutte le donne che lavorano in Cgil.
Sono 125 le donne uccise quest’anno in Italia, solo il 7% delle quali denuncia il suo carnefice, mentre 7 donne su dieci nel mondo hanno subito almeno una volta una forma di violenza da parte dell’altro sesso.
“La violenza nasce in ogni contesto sociale e cresce nell’indifferenza e nel silenzio. I mass media e il servizio pubblico in particolare devono impegnarsi a tutto tondo nella battaglia culturale necessaria”, ha dichiarato Barbara Apuzzo segretaria nazionale scl cgil e coordinatrice nazionale donne.
Tra i partecipanti al tavolo il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, il Consigliere d’amministrazione della Rai Benedetta Tobagi, il giornalista Gad Lerner, la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, l’attrice Lunetta Savino.
Dopo la lettura di un brano tratto da Taccuino d’oro come omaggio alla scrittrice Doris Lessing recentemente scomparsa , Lunetta Savino ha detto che “parlando, usando parole nuove si può combattere la violenza sulle donne e soprattutto agendo con vitalità verso il cambiamento. L’attrice fa parte anche di Snoq –Se non ora quando il movimento di donne nato ufficialmente con la manifestazione nazionale del febbraio 2011 a piazza del Popolo.
Anche Gad Lerner ha ricordato Se non ora quando e di come quel febbraio 2011 abbia rappresentato “un passaggio decisivo nella consapevolezza culturale e anche politica del ruolo delle donne nel nostro paese”. Secondo il giornalista italiano “la cultura sulle donne sta cambiando” e comunque “si è fermata in tempo su una sorta di involuzione culturale sul rispetto delle donne che stava prendendo una brutta piega, soprattutto negli ultimi venti anni nel nostro paese”.
Per quanto riguarda le donne in televisione e nell’informazione molte volte è tornato il caso recente delle baby prostitute dei Parioli e tutte le donne al tavolo si sono chieste come mai si sia andati a scandagliare tutta la vita delle ragazzine e delle loro madri come casa, amici, scuole, conoscenti e nulla è stato detto sugli uomini e sul mercato che, in effetti, è attivo intorno a fenomeni di questo tipo.
Si sono apprezzate le ultime scelte operate dalla Rai riguardo alla cancellazione dal palinsesto del programma legato a Miss Italia e della scelta di confermare Luciana Littizzetto alla conduzione del Festival di Sanremo insieme al collega Fazio. Due scelte che sono state viste come un netto cambiamento di rotta verso un reale mutamento culturale nel modo di vedere la donna partendo dalla televisione e dai maggiori appuntamenti mass mediatici del nostro Paese.
Il consigliere d’amministrazione Rai Benedetta Tobagi facendo riferimento all’ultimo libro di Chiara Volpato Deumanizzazione. Come si legittima la violenza ha, inoltre, richiamato l’attenzione sulla necessità di “reimparare a pensare dentro un tema più ampio alle radici della violenza come forma di deumanizzazione. “Del potere che la violenza possiede di trasformare gli uomini in cose e come essa pietrifichi entrambe le anime di chi ne fa uso”. Sul monitoraggio a tutela delle pari opportunità da parte di Rai, il consigliere Tobagi ha detto che “il monitoraggio viene effettuato ma non ancora quanto si dovrebbe. Esso viene effettuato solo la sera quando, invece, anche la mattina e il pomeriggio sono fasce importanti su cui soffermarsi”. "Il contratto di servizio dice che tutta la programmazione Rai deve essere servizio pubblico. La contabilità separata è un problema diverso. Concordo che il bollino blu fa pensare che ci siano interessi che vogliono spacchettare il servizio pubblico. Al contrario, credo sia necessario puntare ad elevare la qualità di tutta la programmazione Rai. A me - aggiunge - sta più a cuore, ad esempio, che un programma per bambini sia fatto secondo certi crismi. Mi piacerebbe che certi principi permeassero anche in programmi più commerciali". Tobagi auspica, inoltre, maggior presenza di ‘voce femminile’ anche in radio.
Anche per quanto riguarda Rai Fiction il direttore Eleonora Andreatta ha parlato di tematiche fortemente innovative nel racconto delle serie prodotte dalla Rai che, tra l’altro, raccolgono la percentuale di spettatrici più alte nei dati Auditel. Anche qui, nonostante la presenza di eroi maschili sempre in testa come Montalbano o Don Matteo, Andreatta ha parlato di contenuti rivoluzionari nella narrazione prese da storie vere di donne, che presto saranno trasmesse sul piccolo schermo.
Ha chiuso l’incontro il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso secondo la quale il grande nodo da sciogliere è quello legato principalmente all’identità maschile: “oggi l’uomo non sa guardare alla propria sessualità, non sa interrogarsi sulle differenze”. “Per anni - ha sostenuto la leader della Cgil - abbiamo cercato la parità, non capendo che la parità non riconoscendo le differenze, inevitabilmente obbliga a non guardare a uomini e donne con le dovute differenze, che l’uguaglianza di per se stessa non può essere libertà, ma che libertà è riconoscimento delle differenze e riconoscere le differenze e quindi anche le donne, è tema di democrazia.” E sulle baby prostitute dei Parioli ha aggiunto: "Ci sono voluti cinque giorni perché si realizzasse che c'erano dei clienti, di loro non si discute mai". Anche nella politica, ha notato: "Sono in gara solo uomini e la politica attuata dal governo e' stata finora solo "securitaria".
Alla domanda di una giornalista su come lei abbia fatto ad arrivare a ricoprire il ruolo più importante all’interno del sindacato dei lavoratori Italiano, Camusso ha risposto che è stato un risultato collettivo, frutto di tutte le donne che lavorano in Cgil.