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ITALIA

Una catena umana per richiamare l'attenzione sui diritti dei minorenni

Giornata Mondiale dell'Infanzia

I drammatici dati dell'Unicef: muoiono ancora 6,6 milioni bambini all’anno. Il presidente del Comitato italiano, Giacomo Guerrera, chiede particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, come i minorenni di origine straniera. Oltre 100 gli eventi organizzati dall'Unicef in tutta Italia 

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Roma In Italia due milioni di bambini e adolescenti tra 0 e 17 anni vivono in condizioni di povertà relativa.Il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa negli indicatori principali relativi al benessere e ai diritti dell'infanzia, risultando fra gli Stati primi classificati su il rischio povertà e sulla povertà vera e propria.
Sono i drammatici dati diffusi dall'Unicef nella giornata Mondiale dell'Adolescenza e della Gioventù, un'occasione per riflettere sulla difficile condizione in cui vivono tantissimi bambini e adolescenti nel nostro Paese. E per promuovere i diritti ancora spesso negati dei minori.

"I minori che vivono  in povertà relativa - sottolinea la senatrice del PD Donella Mattesini, della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza - sono circa 1.876.000  e quelli  che vivono  in povertà  assoluta sono  653.000. Le situazioni peggiori si riscontrano in figli di  madri sole (la povertà sale al 28,5%); di genitori  in  cui  il capofamiglia ha meno  di 35anni; di genitori che vivono al sud e nelle isole (circa il 40%); di famiglie di origine straniera". Una situazione resa più difficile dalla grave crisi economica, sociale  e culturale ma frutto anche di politiche carenti e frammentarie, rese ancora più difficili dai tagli insopportabili che negli ultimi anni sono stati fatti a danno della scuola, degli  enti  locali,  delle politiche sociali, nonché del fondo per la legge 285/2000".  La senatrice Mattesini ha presentato un emendamento sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, per il ripristino  del Fondo Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, tagliato negli anni scorsi e di cui è prevista un'ulteriore diminuzione anche nella Legge di stabilità.

 
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