ITALIA
Rivelazioni al processo Concordia
Concordia, l'ufficiale di macchina: "L’inchino lo abbiamo sempre fatto"
Intercettazione dell’ufficiale di macchina ascoltata oggi in aula durante udienza del processo Schettino, rivela chiaramente l’uso del capitano di fare l’inchino, "lo abbiamo sempre fatto, sempre più vicino"
Grosseto
"L'inchino lo abbiamo sempre fatto, sempre più vicino e poi lui ha fatto uno svarione". Quello che tutti temevamo fosse accaduto quella notte del 13 gennaio del 2012, un gesto di spavalderia e di eccessiva sicurezza, è quanto emerge dalle parole di Alberto Fiorito, secondo ufficiale di macchina della Costa Concordia, in una intercettazione ascoltata oggi durante l'udienza al processo che vede l'ufficiale Schettino come unico imputato per il naufragio della nave, dove morirono 32 persone.
La telefonata confidenziale tra l'ufficiale e sua madre, fatta ascoltare in aula dal pm Maria Navarro durante la testimonianza di Fiorito, è stata intercettata nei giorni successivi al naufragio e ricostruisce uno scenario triste sui motivi della sciagura. Da quanto si capisce dalla conversazione, quella dell'inchino era una pratica usuale per il comandante Schettino. Alla domanda della madre sul perché fosse successa una disgrazia del genere, si sente Fiorito rispondere: "L'abbiamo sempre fatto, le ultime volte sempre più vicino, poi ha fatto uno svarione, non si è reso conto ed è caduto nel fango".
Il chiarimento del pm
Sulle parole fatte ascoltare in aula il pm ha chiesto chiarimenti, soprattutto per la parte del discorso in cui Fiorito dice "le ultime volte sempre più vicino". Alla domanda del pm, fatta per conoscere il numero di volte preciso che l'uomo intende con quelle parole, l'ufficiale ha replicato dichiarando che quella frase "significa che Schettino si è avvicinato con la nave negli ultimi tre passaggi al Giglio, considerando che si tratta di una tappa di una crociera settimanale".
L'inchino dalla sala macchine
Secondo quanto emerso nel proseguo della testimonianza, l'inchino, quando fatto, non veniva comunicato dal comandante agli ufficiali in sala macchine, che in una nave da crociera si trova al di sotto del livello di galleggiamento, dove operava il Fiorito. "Non c'erano comunicazioni ufficiali - dice l'ufficiale -, c'era questa routine". In fine, su richiesta della parte civile, l'ufficiale precisa come ci si rende conto dell'inchino dalla sala macchine, "più è basso il fondale e più la nave vibra. Lo so da questo, perché la nave sobbalza se il fondale è basso vibra tutto".
La telefonata confidenziale tra l'ufficiale e sua madre, fatta ascoltare in aula dal pm Maria Navarro durante la testimonianza di Fiorito, è stata intercettata nei giorni successivi al naufragio e ricostruisce uno scenario triste sui motivi della sciagura. Da quanto si capisce dalla conversazione, quella dell'inchino era una pratica usuale per il comandante Schettino. Alla domanda della madre sul perché fosse successa una disgrazia del genere, si sente Fiorito rispondere: "L'abbiamo sempre fatto, le ultime volte sempre più vicino, poi ha fatto uno svarione, non si è reso conto ed è caduto nel fango".
Il chiarimento del pm
Sulle parole fatte ascoltare in aula il pm ha chiesto chiarimenti, soprattutto per la parte del discorso in cui Fiorito dice "le ultime volte sempre più vicino". Alla domanda del pm, fatta per conoscere il numero di volte preciso che l'uomo intende con quelle parole, l'ufficiale ha replicato dichiarando che quella frase "significa che Schettino si è avvicinato con la nave negli ultimi tre passaggi al Giglio, considerando che si tratta di una tappa di una crociera settimanale".
L'inchino dalla sala macchine
Secondo quanto emerso nel proseguo della testimonianza, l'inchino, quando fatto, non veniva comunicato dal comandante agli ufficiali in sala macchine, che in una nave da crociera si trova al di sotto del livello di galleggiamento, dove operava il Fiorito. "Non c'erano comunicazioni ufficiali - dice l'ufficiale -, c'era questa routine". In fine, su richiesta della parte civile, l'ufficiale precisa come ci si rende conto dell'inchino dalla sala macchine, "più è basso il fondale e più la nave vibra. Lo so da questo, perché la nave sobbalza se il fondale è basso vibra tutto".