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SALUTE

Il bilancio

Coronavirus, Borrelli: oltre 1.500 contagiati. Varato il nuovo decreto per l'emergenza

Al momento in Italia 83 le persone guarite, i morti sono 34. In Lombardia, Fontana richiama i medici in pensione. Chiusa a Roma la chiesa di San Luigi dei francesi, positivo sacerdote rientrato a Parigi. Ricercatrici Sacco: "Virus italiano non è più patogeno di quello cinese"

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Il capo della Protezione Civile, Borrelli, nella conferenza stampa pomeridiana, ha reso noto che i contagiati sono 1.577, di cui 798 in isolamento domiciliare, 639 ricoverati, con 140 in terapia intensiva (106 in Lombardia). A queste cifre si aggiungono 34 persone decedute - dunque cinque nell'ultimo giorno - e 83 guariti in tutta Italia.

"La dipendenza della morte dal virus non è ancora stata accertata per nessuno dei 34 casi: vengono fatte delle verifiche da parte dell'Iss", ha poi chiarito Borrelli nel corso del quotidiano aggiornamento sull'emergenza coronavirus.

Nel dettaglio regionale, i casi accertati di Coronavirus in Lombardia sono 984, 285 in Emilia-Romagna, 263 in Veneto, 25 in Liguria, 17 in Campania, 49 in Piemonte, 13 in Toscana, 25 nelle Marche, 6 nel Lazio, 9 in Sicilia, 3 in Puglia, 5 in Abruzzo, uno in Calabria e nella Provincia autonoma di Bolzano.

L'assessore della Regione Lombardia, Gallera, ha affermato che i casi positivi sono 984, di cui 406 ospedalizzati, e i decessi 31. 



Conte adotta Dpcm, tutte le nuove misure
"Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha adottato oggi un proprio decreto, in corso di pubblicazione, che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all'attuazione dei programmi di profilassi". Lo rende noto un comunicato della Presidenza del Consiglio.

"Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dpcm) è stato adottato, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, su proposta del Ministro della salute, Roberto Speranza, sentiti i Ministri competenti e i Presidenti delle Regioni, e tiene conto delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito".

Le misure urgenti per il contenimento del contagio da coronavirus si estendono anche a sei Province. Provvedimenti, in precedenza previsti per le tre Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, nella nuova versione si estendono ad altri territori: le due province di Pesaro-Urbino e Savona, ma anche le Province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona. Per queste ultime vengono anche previste ulteriori misure ad hoc.

Le decisioni per la scuola
Il Miur pubblica su Facebook il quadro delle aperture e delle chiusure delle scuole e dei provvedimenti adottati.

Secondo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato questa sera:

In Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, nelle province di Pesaro-Urbino e Savona l'attività didattica è sospesa fino all'8 marzo.

Restano chiuse le scuole nei Comuni della cosiddetta "zona rossa" (nella Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia,Terranova dei Passerini; nella Regione Veneto: Vo').

Liguria (fatta eccezione per l'area di Savona dove la chiusura delle scuole durerà fino all'8 marzo) e Piemonte hanno comunicato che le attività didattiche sono sospese fino a mercoledì 4 marzo.

In Friuli Venezia Giulia la sospensione delle attività didattiche è stata prevista fino al giorno 8 marzo. Nelle altre Regioni le attività riprenderanno regolarmente già da domani.

Lombardia, chiusi palestre e centri ritrovo
Nella sola Regione Lombardia e nella provincia di Piacenza saranno sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi. E' quanto prevede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in merito alle nuove disposizioni sull'emergenza Covid-19.

Nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona è prevista anche la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e degli esercizi commerciali e delle attività artigianali di vendita di prodotti alimentari in misura prevalente, nonché delle farmacie e delle parafarmacie.

Luoghi culto aperti se con misure contro assembramenti
"L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro". Lo prevede il Dpcm per fronteggiare l'emergenza coronavirus

In zone a rischio solo servizi ai tavoli nei bar 
Lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub è consentito "a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro". E' quanto afferma il Dpcm del governo.

Sospesi congedi ordinari personale sanitario e tecnico
"Sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale". Lo prevede il Dpcm per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Accessi limitati nelle funivie 
Lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici è permesso nelle zone più a rischio "a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell'accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.). E' quanto prevede il nuovo Dpcm del governo, secondo quanto si apprende, per continuare a contrastare l'emergenza Coronavirus. Il testo indica l'applicazione di queste misure in due allegati. Si tratta di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e delle Province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona. Nelle misure di prudenza sono incluse, come chiesto dai rispettivi governatori delle Regioni, anche le provincie di Savona e Pesaro-Urbino.

"Nelle stesse aree è prevista la sospensione, sino all'8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose".

Emilia Romagna, 285 casi positivi
Salgono a 285 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, su 1.795 test fatti. Ai 5 decessi già avvenuti se ne aggiungono 3: due uomini rispettivamente di 79 e 76 anni, già affetti da diverse patologie, residenti nel Parmense e ricoverati in ospedale e un uomo di 74 anni affetto da gravi patologie, residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale. Rimane Piacenza la provincia più colpita, con 174 casi; 59 sono a Parma e 2 a Ravenna, mentre non ci sono nuovi casi a Modena (24), a Rimini (16), a Reggio Emilia (7), a Bologna (2) e a Forlì-Cesena (1). La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti, 24 non hanno alcun sintomo e 137 - quasi la metà - stanno seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere. Sono invece 13 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Oltre alle scuole, resteranno chiusi per un'altra settimana in Emilia-Romagna cinema e teatri e restano sospese le manifestazioni organizzate di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. Possono riaprire invece i musei e le biblioteche, anche se con accesso contingentato. E' quanto prevede, per l'Emilia-Romagna, il dpcm sul Coronavirus. Per quanto riguarda i luoghi di culto, la riapertura è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. 

Saliti a 265 i positivi in Veneto
In Veneto i casi di positività al Coronavirus sono saliti oggi a 265, dei quali 65 ricoverati e di questi 14 sono in terapia intensiva. A rilevarlo il bollettino della Regione aggiornato alle ore 17. Dei contagiati, 88 sono a Vo', 72 a Treviso, 42 in provincia di Venezia con esclusione di Mirano, 31 a Padova con l'esclusione di Vo' e Limena, 14 a Limena, 6 a Mirano, 4 a Verona, 3 a Vicenza, 2 a Belluno. Altri 2 casi sono collegati al focolaio lombardo e per 1 è in corso l'assegnazione epidemiologica.

Piemonte, 49 casi positivi
Sale a 49 in Piemonte il numero dei pazienti positivi al test sul coronavirus, ma resta uno solo al momento quello confermato dall'Istituto superiore di Sanità, mentre si attende il responso per gli altri 48. La maggior parte dei casi, 37, ad Asti e provincia, 5 a Torino, 3 a Novara. 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 a Vercelli.  Undici persone sono ricoverate in ospedale,  6 ad Asti. 3 a Novara e 2 all'Amedeo di Savoia di Torino, due sono in terapia intensiva (una ad Asti l'altra a Vercelli), tutti gli altri sono in isolamento domiciliare fiduciario.

Resta chiuso il pronto soccorso dell'ospedale di Tortona, dove i medici che hanno trattato un caso sospetto sono stati messi in osservazione, come pure i medici che a Borgosesia hanno affrontato una situazione analoga.

Friuli Venezia Giulia, otto casi
I tamponi effettuati in Friuli Venezia Giulia sono stati 243, dei quali 16 sono in corso di esame; in tutto le persone in osservazione in quarantena domiciliare sono 122, con 8 positivi.

I casi precedenti erano uno a Trieste e tre a Udine. Lo afferma la Regione Fvg. "I pazienti - informa la Regione - sono stati presi in carico dal servizio sanitario regionale e i campioni dei test inviati all'Istituto Superiore di Sanità".

Intanto, il paziente goriziano affetto dal coronavirus sarebbe sintomatico e il suo caso del tutto sotto controllo. Si tratterebbe di un cinquantenne che avrebbe contratto il virus in un ospedale di Treviso, il Ca' Foncello, durante una visita a un parente ricoverato. L'uomo, che non è in gravi condizioni, è in quarantena domiciliare, così come le persone (parenti) che sono entrate in contatto con lui.

Le attività didattiche in Friuli Venezia Giulia sono sospese per ulteriori sette giorni. Lo stabilisce, intervenendo su università e scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi i servizi educativi dell'infanzia, un'ordinanza alla firma del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il provvedimento - informa una nota della Regione Fvg - sarà esecutivo dalla mezzanotte di oggi e rimarrà in vigore fino alle 24 di domenica 8 marzo.

Il Rettore dell'università di Udine, Roberto Pinton, ha sospeso tutte le attività accademiche e tecnico-amministrative di Ateneo previste per domani 2 marzo. Lo ha reso noto con un comunicato inviato a Cda, Consiglio degli studenti, docenti e ricercatori e al personale tecnico-amministrativo, spiegando che i tre colleghi positivi hanno contratto il virus nell'ambito di un convegno scientifico svolto proprio a UniUd il 20 e 21 febbraio, specificando che "il contagio è originato da un partecipante, positivo al virus, proveniente dal Piemonte".

Tre nuovi casi in Liguria
I contagiati in Liguria sono 21. Rispetto a ieri, due nuovi positivi provengono da Laigueglia, uno nuovo da Rapallo, dove è stata trovata positiva una turista di Cremona giunta in vacanza nei giorni scorsi. Lo hanno annunciato il governatore ligure Giovanni Toti e l'assessore alla Sanità Sonia Viale.

Le scuole in tutta la Liguria riapriranno da mercoledì per lasciare il tempo agli istituti di dotarsi di tutti gli strumenti di prevenzione previsti dalle norme. E' quanto si apprende dalla Regione Liguria. 

Iss conferma terzo caso in Abruzzo
E' positivo al Covid 19 il secondo test, eseguito dall'Istituto Superiore di Sanità, sull'uomo ricoverato in isolamento all'ospedale di Pescara. Il paziente, residente in un Comune dell'area metropolitana Chieti-Pescara, aveva riferito di essere rientrato la scorsa settimana da un viaggio di lavoro in Lombardia e di aver quasi immediatamente accusato dei sintomi influenzali che lo avevano portato a rimanere in casa. Al momento, dunque, i casi confermati di Covid19 in Abruzzo sono 3.

Iss: infezione circolava già da metà gennaio
"I primi casi ricostruiti retrospettivamente risalgono all'inizio del mese di febbraio, ma l'infezione probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche per fare ricostruzioni retrospettive oltre alle proiezioni". Lo ha detto Giovanni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.

Positivi due medici del Policlinico di Milano
Dopo il dermatologo risultato positivo la scorsa settimana, altri due medici del Policlinico di Milano, un infettivologo e un neurochirurgo, sono risultati positivi ai tamponi eseguiti presso l'ospedale la scorsa settimana. Entrambi i medici non sono ricoverati, ma si trovano a casa con sintomi lievi. Tutti gli altri 160 tamponi fatti nei giorni scorsi al Policlinico sono risultati negativi.

In Lombardia 85 in rianimazione
"Al momento ci sono 85 pazienti ricoverati in rianimazione in Lombardia" ha detto l'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, Melania Rizzoli.

Cinema e teatri chiusi in Lombardia
In Lombardia "cinema e teatri rimangono chiusi, i musei vengono contingentati in entrata e si introduce un elemento per evitare l'assembramento, quello di distanziare le persone almeno un metro uno dall'altro". Lo afferma il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.

Fontana richiama i medici in pensione
"Se abbiamo deciso di richiamare i medici  pensionati è perché la situazione è critica". Lo ha detto, in  un'intervista al Giornale, il presidente della Regione Lombardia  Attilio Fontana. "Li richiamiamo in servizio - ha precisato - e gli  specializzandi sono già utilizzati, in più c'è un piano di assunzioni. Devono assolutamente lavorare in sicurezza, anche solo per ragioni  egoistiche: se qualcuno dovesse essere contagiato sarebbe una risorsa  in meno".

"Credo - ha aggiunto - che questo allarme rientrerà, anche perché abbiamo a che fare con una sanità efficiente, organizzata, con medici  e infermieri di grande valore, e possiamo contare sulla collaborazione anche degli ospedali privati". D'altronde, spiega, il problema sono i pochi medici, i vincoli di bilancio imposti da Roma. "Senza quei vincoli - incalza Fontana - avremmo molti più medici e infermieri. Anche perché ne avremmo le risorse".

La Scala chiude fino all'8 marzo, salta la prima di Salomè
La Scala di Milano resterà chiusa almeno fino all'8 marzo. "Tutti gli spettacoli e le manifestazioni aperti al pubblico previsti al Teatro alla Scala fino all'8 marzo - si legge sul sito - sono annullati". Questo significa che sono cancellati il concerto del coro e dell'orchestra della Scala diretti da Zubin Mehta il 7 marzo e la prima della Salomè di Richard Strauss diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Damiano Michieletto, una delle produzioni più attese dell'anno.

Chiusa a Roma la chiesa di San Luigi dei francesi, positivo sacerdote rientrato a Parigi
Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma  chiusa da oggi e fino nuovo ordine ''per misura precauzionale'' dopo  che un prete di 43 anni al suo ritorno dall'Italia è stato ricoverato  in ospedale a Parigi perché è risultato positivo al contagio di  Coronavirus Covid-19. Lo sottolinea il 'Sir', l'agenzia dei vescovi, sottolineando che si tratta della "prima chiesa 'romana' a chiudere  per il coronavirus".

Sul sito della Chiesa ''Saint-Louis-Des-Français'' si spiega che la  chiusura è stata decisa dalla ''cellula di guardia'' dell'ambasciata di Roma.

In isolamento preti residenti a San Luigi
I preti residenti a San Luigi dei Francesi a Roma sono stati messi in isolamento a titolo precauzionale. Lo rende noto l'Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dopo che un religioso, rientrato a Parigi dopo aver soggiornato nella comunità della Chiesa, è stato ricoverato all'ospedale Bichat di Parigi. Il prete, aggiunge la sede diplomatica, ha lasciato Roma il 15 febbraio, il 25 è stato riscontrato positivo al coronavirus e il 28 febbraio è stato ricoverato. "Le sue condizioni non destano preoccupazione", fa sapere l'ambasciata.

Ricercatrici ospedale Sacco: "Il virus italiano non è più patogeno di quello cinese"
"Il virus italiano presenta  differenze nel genoma" rispetto a quello cinese, ma "ci aspettiamo  siano differenze minime. Ogni virus in ogni singola persona ha i suoi  'tatuaggi', ovvero è distinguibile. Ma non ci aspettiamo che sia più  patogeno di quello cinese" ha detto Claudia Balotta, immunologa a capo del team di ricercatrici che all'ospedale Sacco di Milano ha isolato il ceppo italiano del nuovo coronavirus, intervenendo a  'Mezz'ora in più' su Rai3.

Ricciardi: decisive due settimane per capire
I tempi dell'emergenza dipendono dalle precauzioni che saranno prese, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Le misure tese a limitare i contatti tra persone "qui devono proseguire per un' altra settimana almeno". Lo dice l'epidemiologo Walter Ricciardi,in un'intervista a Qn. Le misure riguardano la chiusura di tutte le zone dove c'è elevata circolazione del virus, ambienti chiusi e affollati, e la scuola ricade in questo ambito. Inglesi e giapponesi stanno considerando addirittura una chiusura protratta per due mesi".

Ricciardi si rende conto che le restrizioni "generano ansia, ma è la cosa più giusta da fare. Le prossime due settimane saranno decisive per capire come evolve la situazione italiana". Intanto, "ho parlato con i rettori di varie università", che si stanno attrezzando per l'insegnamento via internet".   A livello internazionale, Germania e Francia, "sono i Paesi che probabilmente ci seguiranno in questa evoluzione", spiega lo scienziato che non pensa che l'epidemia finirà con l' arrivo della bella stagione: "Il destino di questa crisi sarà legato alle scelte che faremo". Da noi sono affollati i reparti di terapia intensiva, mentre in Francia e Germania ancora no,perché "abbiamo avuto quello che in termini tecnici si definisce uno spargimento ospedaliero. I casi tedeschi sono stati circoscritti a una comunità. Da noi sfortunatamente una persona malata si è recata in ospedale e il virus si è propagato agli altri pazienti, ai visitatori, ai medici". L'Oms con le sue indicazioni "è stata coerente in questi giorni". E in Italia "dove sono consigliere del ministero della Salute da quattro giorni, mi pare che la comunicazione fin qui sia corretta".

Galli: marea montante di pazienti impegnativi
Il virus ha dimostrato di aver eluso i criteri di sorveglianza e ha a tutti gli effetti conquistato una parte d' Italia. Sta succedendo "qualcosa di grave, non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni, e non glieloauguro. Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi". Lo spiega in un'intervista al Corriere della Sera Massimo Galli, primario infettivologo dell' ospedale Sacco di Milano.

"I quadri clinici gravi non fanno pensare che l' infezione sia recente - dice -. È verosimile che i ricoverati abbiamo alle spalle dalle due alle quattro settimane di tempo intercorso dal momento in cui hanno preso il virus allo sviluppo di sintomi molto seri". La situazione "è francamente emergenziale dal punto di vista dell' organizzazione sanitaria. È l' equivalente dello tsunami per numero di pazienti con patologie importanti ricoverati tutti insieme". Con le misure precauzionali predisposte dal governo "è stato fatto tutto ciò che era possibile e adesso bisogna continuare con le restrizioni,cercando di evitare il più possibile l' affollamento". 

Il virus nel nostro Paese "circolava già prima della fine di gennaio anche a giudicare dall'impennata di questi ultimi giorni". I contagi, per la maggior parte "risalgono agli inizi di febbraio, qualcuno anche a prima". La malattia "si sviluppa lentamente" e "si esprime nella sua massima gravità anche a 7-10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. È molto probabile che dietro tutti i pazienti gravi ce ne siano altrettanti infetti ma meno gravi". Anche la migliore organizzazione sanitaria del mondo, "e noi siamo tra queste, rischia di non reggere un tale impatto". Le aree metropolitane "finora sono rimaste fuori dalla zona rossa e speriamo restino così".

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