ITALIA
Intervista al quotidiano La Repubblica
Coronavirus, Borrelli: "Per ogni contagiato ufficiale 10 non censiti"
Secondo il capo della Protezione civile "Verosimilmente ad oggi circa 600mila contagiati". Sui numeri in calo resta cauto: "Nelle prossime ore capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo". Ieri 3780 nuovi casi contro 3957 del giorno prima
Dunque resta cauto Borrelli di fronte ai dati sui contagi in rallentamento per due giorni consecutivi: "Le misure di due settimane fa iniziano a sentirsi - osserva - Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo". Tra una settimana l'Italia, secondo le proiezioni matematiche supererà la Cina per numero di contagi: "non me lo sarei mai aspettato" ammette Borrelli che ha visto contagiati anche 12 dei suoi collaboratori.
Di fronte a questi numeri il capo della Protezione civile non rimprovera all'Italia errori di sottovalutazione: "Il 31 gennaio - dice - questo governo ha dichiarato lo stato di emergenza e bloccato i voli da e per la Cina, mi sembra che abbiamo compreso subito che questa epidemia era una cosa seria".
Quello che constata, piuttosto, di fronte ad un caso come quello della Lombardia, è la presenza di "comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale". E di fronte al caso della partita Atalanta-Valencia ammette: "Potenzialmente è stato un detonatore, ma lo possiamo dire ora, con il senno di poi".
Di fronte a questi numeri, a chi gli chiede se abbia senso la ormai fissa conferenza stampa delle 18 replica: "Dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità, è un impegno che ho preso con il Paese. Se ora ci fermassimo ci accuserebbero di nascondere le cose. E poi eravamo in mano alle singole Regioni, ai numeri degli assessori alla Sanità. Nelle prime settimane è stato il caos".
"Dispositivi di sicurezza, problemi nell'approvvigionamento"
"Dovremmo poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati, le mascherine ad ogni angolo e invece stiamo faticando".Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ammette le difficoltà di approvvigionamento del nostro Paese per i dispositivi di sicurezza per fronteggiare l'emergenza coronavirus. "India, Russia, Romania, Turchia hanno bloccato le esportazioni. Vogliono essere pronti per i loro picchi. Siamo intervenuti con le ambasciate, ma temo che mascherine dall'estero non ne arriveranno più".
Il bollettino del 23 marzo sull'emergenza Coronavirus in Italia.
Tutti i dati aggiornati in Italia e nel mondo
Complessivamente 63.927 persone in Italia sono risultate contagiate dal coronavirus finora. A ieri sono 50.418 le persone positive, con un incremento di 3.780 rispetto al giorno precedente e 26.522 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono 7.432 le persone guarite, con un aumento di 408 unità. I deceduti ieri sono stati 6.077, 601 in più rispetto al dato complessivo del giorno prima, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l'Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
Sono 3.204 i malati ricoverati in terapia intensiva, 195 in più. Di questi, 1.183 sono in Lombardia. Sono 601 le persone morte nelle ultime 24 ore con coronavirus. Anche l'incremento del numero delle vittime cala per il secondo giorno consecutivo. Il totale delle vittime sale a 6.077.
Da notare che il numero dei nuovi positivi (3.780) è in calo rispetto al giorno precedente quando se ne erano registrati 3.957. Per il secondo giorno consecutivo l'incremento del numero dei contagiati rallenta.
Trend in calo? Non mi sbilancio
"Guardo con attenzione e favore" il trend in calo, "ma non mi sento ancora di sbilanciarmi". "Questa è una settimana molto importante per noi per valutare l'andamento delle nostre curve" sui contagi da coronavirus. Lo ha affermato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla protezione civile.
Speranza: "Giorni cruciali, ora più che mai non abbassare la guardia"
"Sono giorni cruciali. Guai a abbassare la guardia. Ora più che mai serve l'impegno di tutti". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, malgrado qualche timido segnale di miglioramento nella curva epidemica del coronavirus, invita i cittadini, proprio ora, a non allentare le stringenti misure di contenimento e a continuare a seguire le rigide regole imposte dal governo per far fronte all'emergenza e per poterla superare.
Tutti i morti erano positivi al tampone
"Tutte le persone decedute" per il coronavirus in Italia "sono risultate positive al tampone". Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, alla conferenza stampa alla Protezione civile.
Raccolti 25,5 milioni sul c/c della Protezione civile
"Grazie alla generosità degli italiani sono stati raccolti 25,5 milioni sul conto corrente della Protezione civile. I soldi serviranno all'acquisto di ventilatori, dispositivi di protezione per il personale sanitario e di tutti gli strumenti per contrastare il coronavirus".
La Germania accoglie 8 pazienti italiani
"La Germania ha accolto i primi due pazienti positivi al coronavirus italiani, dovrebbe accogliere 8 positivi in tutto. Ciò evidenzia quanto sia importante la solidarietà internazionale". "Oggi è proseguita l'attività della Centrale remota di soccorso sanitario: sono stati trasferiti 4 pazienti, sempre dalla Lombardia,
e il totale dei trasferiti dall'inizio dell'emergenza è 68, di questi 28 pazienti positivi e 40 non positivi". "Ringrazio i numerosi paesi che hanno contribuito alle attività del nostro Paese, in particolare la Federazione Russa, la Repubblica popolare Cinese, la Francia e la Germania che ci hanno messo a disposizione uomini e mezzi per contrastare questa epidemia.
Impedire che nuovi positivi contagino
"Per far tornare a scendere la curva dei contagi, speriamo prima possibile, è fondamentale che i nuovi positivi o i sospetti cessino in maniera drastica di trasmettere l'infezione agli altri". Così il presidente Iss, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla Protezione civile. "E' questa la scommessa. Sono i positivi che dopo un po' arrivano in ospedale. Per evitare che tra 15-20 giorni ci sia di nuovo questo numero di casi dobbiamo evitare che i nuovi positivi o sospetti trasmettano il virus".
Evitare al Sud replica curve del Nord
"Questa è una settimana importante per noi per valutare l'andamento delle nostre curve. Questa grande attenzione deve farci ricordare che le curve dipendono dalle regioni del Nord e il nostro sforzo è di evitare che anche al Sud si replichino le curve del Nord". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile sull'emergenza coronavirus. "La nostra scommessa - ha aggiunto - è che non si riproducano al sud le curve del nord. Le nostre misure si articolano su due gambe: la risposta delle cure negli ospedali; per fare in modo che la curva torni a scendere il passaggio richiede le misure di distanziamento sociale ma non può prescindere dal fatto che i nuovi positivi cessino in maniera drastica di trasmettere l'infezione ad altri. Anche eventi drammatici come le morti o i ricoveri in terapia intensiva avvengono dopo un certo periodo di tempo. Quello che dobbiamo fare oggi è fare in modo che i positivi non trasmettano".
Ancora in giro troppa gente
"La curva al Sud sembra non impennarsi, ma ho visto in rassegna stampa immagini di strade piene di gente, cose che non si vedono altrove. Se l'atteggiamento sarà rigoroso, e unitario nel Paese, c'è la concreta possibilità che le curve non prendano un andamento simile al Nord. Ma se non siamo rigorosi, le dinamiche non dipendono dalla latitudine ma dai nostri comportamenti". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.
L'ideale sarebbe avere popolazione immune
"La miglior soluzione per evitare la circolazione del coronavirus è avere una popolazione immune, rallentare la curva dei contagi anche per dare tempo alla nostra ricerca e industria di darci terapie, anticorpi specifici e vaccini". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa alla Protezione civile.
Sperimentare farmaci in modo trasparente
"Credo senza entrare nel dettaglio del singolo farmaco, che sia importante sperimentare e farlo in modo trasparente, come sta succedendo, oltre a condividere informazioni con il mondo". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. "Perché l'Italia in questo momento è pilota, suo malgrado, e può fornire utili info agli altri Paesi".