SALUTE
L'emergenza
Coronavirus, Conte 'chiude' Lombardia e 14 province. Regioni Sud: quarantena per chi torna
La richiesta di 9 Regioni: tavolo con governo. Alitalia: da domani voli sospesi su Malpensa
molti hanno lasciato Milano per il sud dalla stazione Garibaldi. Il Dpcm coronavirus è stato poi pubblicato in Gazzetta.
Oltre alla Lombardia, le misure riguardano le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
La richiesta di 9 Regioni: tavolo con governo
"Attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome". Lo chiede il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con i presidenti di Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano. Insieme, infatti, hanno sottoscritto una richiesta di confronto immediato, in videoconferenza, con il premier Conte relativamente alle disposizioni dell'ultimo decreto sull'emergenza coronavirus".
Gallera: ridurre drasticamente vita sociale
"Bisogna ridurre in maniera drastica qualunque tipo di attività sociale: è l'unica arma per ridurre la diffusione del virus". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nella diretta Fb in cui ha fatto il punto sull'emergenza coronavirus nella regione. Dal Dpcm, ha aggiunto giunge un "forte monito, una posizione formale: sono consentiti gli spostamenti dal proprio domicilio al lavoro e dal lavoro al proprio domicilio" oltre a quelli "strettamente necessari legati al mangiare, alle medicine, alle emergenze sanitarie". Perché ha poi detto "non esistono farmaci specifici per combattere il coronavirus, proviamo a dare farmaci per altri tipi di virus ma abbiamo alcuna certezza che funzionino ed un vaccino sarà pronto tra mesi".
"In Lombardia 4189 positivi, 769 in più da ieri"
"I numeri di oggi sono quelli di una battaglia sempre più difficile", ha sottolineato Gallera nel consueto punto stampa in regione Lombardia. "I positivi in Lombardia sono 4189, con una crescita di 769 da ieri. Nelle terapie intensive siamo arrivati a 399 persone con un incremento di 40. 756 sono le persone in isolamento domiciliare. 550 sono le persone dimesse. Crescono i decessi siamo a 267 persone, con un incremento di 113. L'87% dei morti ha più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni".
"Governo dovrà dare interpretazioni decreto"
"Il decreto firmato nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha creato "dubbi" nei cittadini: ha poi detto Gallera, aggiungendo che "le interpretazioni le dovrà dare il governo che lo ha scritto, recependo solo in parte le indicazioni della Regione". Gallera ha spiegato che è possibile muoversi per andare al lavoro o per motivi di salute, perché "le attività produttive in questa fase il governo ha ritenuto dovessero esere preservate".
"Negozi alimentari saranno riforniti, no assembramenti"
"Ho visto di nuovo file di persone davanti ai supermercati, ma non c'è necessità di fare incetta di generi alimentari, perché il rifornimento a supermercati e negozi alimentari resta garantito. Anzi si deve proprio evitare l'assembramento nei negozi che porta le persone a stare troppo vicine. Non preoccupatevi perché i rifornimenti di alimentari sono garantiti". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
Sindaci Lodigiano a Conte: chiarire su spostamenti zona
I sindaci dei comuni del Lodigiano inseriti nella cosiddetta zona rossa dai precedenti provvedimenti del governo chiedono chiarimenti al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su come interpretare le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm entrato in vigore oggi.
"Considerando che il Dpcm dell'8/3/2020 si presta a molteplici interpretazioni, al fine di fornire risposte certe e precise ai cittadini nonchè alle varie attività produttive presenti sul territorio, noi sindaci della 'zona rossa' del lodigiano, siamo a richiedere urgentemente -si legge nella lettera- interpretazioni autentiche del provvedimento, in riferimento a quanto espresso dall'articolo 1 comma 1 lettera a) "nonché all'interno dei medesimi territori, salvo per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative".
A firmare la lettera i sindaci di Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d'Adda, Somaglia, Maleo, Fombio, San Fiorano, Castelgerundo, Bertonico, Terranova dei Passerini.
Regione Veneto: misura sproporzionata
Il Veneto si oppone alla creazione delle tre zone di isolamento nella regione previste dal Dpcm. Nelle controdeduzioni inviate al Governo, il comitato tecnico scientifico di supporto all'Unità di crisi aveva chiesto "lo stralcio delle 3 province di Padova Treviso e Venezia dal decreto". A fronte di cluster circoscritti, "e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende - è scritto nelle controdeduzioni - il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico".
Nella lettera accompagnatoria alle controdeduzioni si sottolinea come "l'impegno dimostrato dal sistema sanitario" regionale contrasti "con una misura di isolamento estremo dei territori individuati, che non ha avuto nessun confronto né scientifico né di lealtà istituzionale con i tecnici della Regione del Veneto". Nel documento vengono riepilogate, con gli ultimi dati, le situazioni epidemiologiche nelle tre province da isolare - Padova, Venezia, Treviso - inserite nel Dpcm. "Lo studio e la valutazione costante del trend dei casi e la ricerca dei contatti, oltre allo sforzo organizzativo per l'ospedalizzazione dei pazienti sia nei reparti di malattie infettive che in terapia intensiva - è scritto - dimostrano l'impegno del sistema sanitario regionale".
Primo morto in Toscana, 53 nuovi casi positivi
Sono 53 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime ventiquattro ore. E c'è anche il primo morto: una settantanovenne con più patologie a carico e un quadro clinico già complesso in partenza, ricoverato ieri, sabato, all'ospedale di Pisa e deceduto nella mattinata di domenica. A confermare se la morte vada imputata al virus dovrà essere l'Istituto superiore di sanità, a cui spetta anche la validazione della positività del tampone.
Ieri erano stati 34 i nuovi positivi registrati in Toscana. I contagiati dall'inizio dell'emergenza salgono dunque in tutta la regione a 166, comprese tre persone clinicamente guarite, un morto e un paziente definitivamente guarito. Le persone al momento ancora colpite dal virus sono dunque 164. Dei 53 nuovi tamponi risultati positivi nelle ultime ventiquattro ore, 19 sono stati analizzati nel laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi, 26 in quello di Pisa ed 8 a Siena. I dati sono stati trasmessi dagli uffici dell'assessorato al Ministero della salute.
Questa la suddivisione per provincia di segnalazione o ricovero fino ad oggi, che può non coincidere con quella di residenza: 39 a Firenze, 13 a Pistoia e 3 a Prato (totale Asl centro: 55); 26 a Lucca, 21 a Massa Carrara, 17 a Pisa, 10 a Livorno (totale Asl Nord-Ovest: 74); 4 a Grosseto, 24 a Siena e 9 ad Arezzo (totale Asl Sud est: 37).
Salgono invece a 2.394 le persone in isolamento a casa in tutta la Toscana, 674 in più rispetto a ieri. Il dato anche in questo caso è quello aggiornato a mezzogiorno di domenica 8 marzo. Nel dettaglio, sono 984 le persone prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl: 482 (erano 412 sabato) nella Asl centro (Firenze-Empoli-Prato-Pistoia), 396, ben 326 in più in ventiquattrore, nella Asl nord ovest (Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno) e 106, cinquantatré in meno rispetto a sabato, nella sud est (Arezzo-Siena-Grosseto). Gli altri 1.410 casi in isolamento sono contatti stretti di casi positivi: 168, cinque in meno a distanza di ventiquattro ore nella Asl Centro, 483 (ottantanove in più rispetto al giorno prima) nella Nord Ovest e 759 nell a Sud est, ovvero duecentoquarantasette in più rispetto a sabato.
In totale dall'inizio dell'emergenza sono state testate 1364 persone di cui 1188 negative, 166 positive e 10 in corso.
Regione Lazio, 84 casi positivi
"Sono 84 nella Regione Lazio i casi positivi al #Covid19, oltre i 3 guariti. Di questi, 26 sono in isolamento domiciliare, 47 sono ricoverati non in terapia intensiva e 8 sono ricoverati in terapia intensiva". Lo comunica la Regione Lazio.
Regioni Sud: misure per chi viene dal Nord
Obbligo di quarantena per chi arriva al sud provenendo dalla Lombardia o dall'area delle 14 province delimitate come "zone rosse" dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. È il 'cuore' delle ordinanze che in queste ore hanno emanato Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Abruzzo.
Il primo in ordine di tempo è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano che nella notte ha pubblicato su Facebook il testo del provvedimento accompagnandolo ad un accorato appello: "Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro", ha scritto. "Scendete alla prima stazione ferroviaria - la sua raccomandazione - non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l'autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l'epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l'entrata in vigore del decreto legge del governo".
"In questo modo sto facendo il massimo in mio potere per limitare danni sanitari gravissimi derivanti da questo improvviso esodo", ha sottolineato il presidente regionale che nell'ordinanza fa esplicito riferimento all'articolo 650 del codice penale che prevede - per l'inosservanza di prescrizioni dell'autorita' 'per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o d'igiene' - fino a tre mesi di arresto.
L'ordinanza firmata dalla presidente della Calabria, Jole Santelli, adottata questa mattina alla luce del Dpcm governativo sull'emergenza coronavirus dispone anzitutto misure di informazione e prevenzione, stabilendo che chiunque arrivi dalle zone già identificate a rischio epidemiologico e dalla nuova 'zona rossa' "deve comunicare tale circostanza direttamente - ovvero attraverso il proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta - al Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale territorialmente competente". Ai prefetti spetta invece disporre "verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali".
In Campania, quanti faranno ingresso fino al 3 aprile provenendo dalle "aree rosse" dovranno "osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall'arrivo con divieto di contatti sociali". L'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca impone anche l'obbligo di "osservare il divieto di spostamenti e di viaggi" e di "rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza".
Contenuti analoghi per l'ordinanza del governatore della Basilicata, Vito Bardi: chi proviene dai territori individuati dal dpcm è obbligato a mettersi in quarantena, osservando l'isolamento fiduciario, e a comunicare la propria presenza al medico di medicina generale, se si è minori al pediatra di base, o al numero verde istituito dalla Regione: per loro niente contatti sociali e divieto di spostamenti e viaggi.
"Abbiamo il dovere di tutelare la salute dei cittadini - sottolinea il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - per questa ragione ho dato disposizione agli uffici di predisporre un'ordinanza, che a causa del mio momentaneo impedimento reca la firma del vice presidente della Giunta Emanuele Imprudente, che impone la quarantena a tutti quanti rientrano in Abruzzo. E' un'ordinanza di difficile applicazione e altrettanto difficile monitoraggio se non sara' accompagnata da una vasta e coscienziosa collaborazione dei diretti interessati e delle loro famiglie".
"Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento". Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell'Isola. Nella sua ordinanza, il governatore - si legge in un comunicato - "richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell'articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessita'".
Il bilancio di sabato
Il nuovo bilancio dei contagi da coronavirus in Italia, reso noto dal commissario Borrelli è di 5.061 e 233 i morti, 36 in più. Sono 567 i malati ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, di questi 359 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 50 casi. Sono invece 2651 i malati con sintomi ricoverati e 1843 quelli in isolamento domiciliare.Tra i nuovi provvedimenti annunciati il trasferimento, dagli ospedali della Lombardia, a quelli di altre regioni, di malati in terapia intensiva per malattie diverse dal contagio da coronavirus. Entro stasera i nuovi provvedimenti del governo per fronteggiare l'emergenza.
Il decreto
Sono passate le due di notte quando Conte scende nella sala stampa di Palazzo Chigi a illustrare le misure. Nel dpcm finale ce ne sono alcune generalizzate per tutta Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro. E ce ne sono altre, molto più rigorose, che riguardano un'ampia fascia del nord Italia. "Non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara,Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile - per fare solo due esempi - saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.
Altre misure
Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. E Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sarà pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato dal governo, incontrerà le opposizioni Ma, sottolinea, è il governo a gestire. L'altro fronte su cui il governo opera è quello sanitario: il premier annuncia la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio annuncia anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le regioni. Intanto, l'appello ai cittadini è "entrare nell'ottica della responsabilità, senza furbizie" ma accettando qualche restrizione: il governo, assicura Conte, sta facendo la sua assumendo decisioni "coraggiose".
Alitalia: da domani sospesi voli su Malpensa
"Da Milano Malpensa, con decorrenza 9 marzo, sarà sospesa l'attività dopo l'arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40, fino al 3 aprile". È una delle decisioni comunicate da Alitalia nell'ambito del piano di riorganizzazione dei voli determinato dalle esigenze legate all'emergenza coronavirus.
"Vincolo di evitare ogni spostamento" in Lombardia e in 14 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Il premier Conte firma un decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal Coronavirus. Non è un "divieto assoluto", spiega: sarà possibile muoversi per lavoro, emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando nei territori più a rischio. "Mi assumo la responsabilità politica" di queste decisioni: "Ce la faremo", dice Conte a notte fonda. Ieri sera
Oltre alla Lombardia, le misure riguardano le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
La richiesta di 9 Regioni: tavolo con governo
"Attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome". Lo chiede il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con i presidenti di Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano. Insieme, infatti, hanno sottoscritto una richiesta di confronto immediato, in videoconferenza, con il premier Conte relativamente alle disposizioni dell'ultimo decreto sull'emergenza coronavirus".
Gallera: ridurre drasticamente vita sociale
"Bisogna ridurre in maniera drastica qualunque tipo di attività sociale: è l'unica arma per ridurre la diffusione del virus". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nella diretta Fb in cui ha fatto il punto sull'emergenza coronavirus nella regione. Dal Dpcm, ha aggiunto giunge un "forte monito, una posizione formale: sono consentiti gli spostamenti dal proprio domicilio al lavoro e dal lavoro al proprio domicilio" oltre a quelli "strettamente necessari legati al mangiare, alle medicine, alle emergenze sanitarie". Perché ha poi detto "non esistono farmaci specifici per combattere il coronavirus, proviamo a dare farmaci per altri tipi di virus ma abbiamo alcuna certezza che funzionino ed un vaccino sarà pronto tra mesi".
"In Lombardia 4189 positivi, 769 in più da ieri"
"I numeri di oggi sono quelli di una battaglia sempre più difficile", ha sottolineato Gallera nel consueto punto stampa in regione Lombardia. "I positivi in Lombardia sono 4189, con una crescita di 769 da ieri. Nelle terapie intensive siamo arrivati a 399 persone con un incremento di 40. 756 sono le persone in isolamento domiciliare. 550 sono le persone dimesse. Crescono i decessi siamo a 267 persone, con un incremento di 113. L'87% dei morti ha più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni".
"Governo dovrà dare interpretazioni decreto"
"Il decreto firmato nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha creato "dubbi" nei cittadini: ha poi detto Gallera, aggiungendo che "le interpretazioni le dovrà dare il governo che lo ha scritto, recependo solo in parte le indicazioni della Regione". Gallera ha spiegato che è possibile muoversi per andare al lavoro o per motivi di salute, perché "le attività produttive in questa fase il governo ha ritenuto dovessero esere preservate".
"Negozi alimentari saranno riforniti, no assembramenti"
"Ho visto di nuovo file di persone davanti ai supermercati, ma non c'è necessità di fare incetta di generi alimentari, perché il rifornimento a supermercati e negozi alimentari resta garantito. Anzi si deve proprio evitare l'assembramento nei negozi che porta le persone a stare troppo vicine. Non preoccupatevi perché i rifornimenti di alimentari sono garantiti". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
Sindaci Lodigiano a Conte: chiarire su spostamenti zona
I sindaci dei comuni del Lodigiano inseriti nella cosiddetta zona rossa dai precedenti provvedimenti del governo chiedono chiarimenti al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su come interpretare le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm entrato in vigore oggi.
"Considerando che il Dpcm dell'8/3/2020 si presta a molteplici interpretazioni, al fine di fornire risposte certe e precise ai cittadini nonchè alle varie attività produttive presenti sul territorio, noi sindaci della 'zona rossa' del lodigiano, siamo a richiedere urgentemente -si legge nella lettera- interpretazioni autentiche del provvedimento, in riferimento a quanto espresso dall'articolo 1 comma 1 lettera a) "nonché all'interno dei medesimi territori, salvo per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative".
A firmare la lettera i sindaci di Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d'Adda, Somaglia, Maleo, Fombio, San Fiorano, Castelgerundo, Bertonico, Terranova dei Passerini.
Regione Veneto: misura sproporzionata
Il Veneto si oppone alla creazione delle tre zone di isolamento nella regione previste dal Dpcm. Nelle controdeduzioni inviate al Governo, il comitato tecnico scientifico di supporto all'Unità di crisi aveva chiesto "lo stralcio delle 3 province di Padova Treviso e Venezia dal decreto". A fronte di cluster circoscritti, "e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende - è scritto nelle controdeduzioni - il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico".
Nella lettera accompagnatoria alle controdeduzioni si sottolinea come "l'impegno dimostrato dal sistema sanitario" regionale contrasti "con una misura di isolamento estremo dei territori individuati, che non ha avuto nessun confronto né scientifico né di lealtà istituzionale con i tecnici della Regione del Veneto". Nel documento vengono riepilogate, con gli ultimi dati, le situazioni epidemiologiche nelle tre province da isolare - Padova, Venezia, Treviso - inserite nel Dpcm. "Lo studio e la valutazione costante del trend dei casi e la ricerca dei contatti, oltre allo sforzo organizzativo per l'ospedalizzazione dei pazienti sia nei reparti di malattie infettive che in terapia intensiva - è scritto - dimostrano l'impegno del sistema sanitario regionale".
Primo morto in Toscana, 53 nuovi casi positivi
Sono 53 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime ventiquattro ore. E c'è anche il primo morto: una settantanovenne con più patologie a carico e un quadro clinico già complesso in partenza, ricoverato ieri, sabato, all'ospedale di Pisa e deceduto nella mattinata di domenica. A confermare se la morte vada imputata al virus dovrà essere l'Istituto superiore di sanità, a cui spetta anche la validazione della positività del tampone.
Ieri erano stati 34 i nuovi positivi registrati in Toscana. I contagiati dall'inizio dell'emergenza salgono dunque in tutta la regione a 166, comprese tre persone clinicamente guarite, un morto e un paziente definitivamente guarito. Le persone al momento ancora colpite dal virus sono dunque 164. Dei 53 nuovi tamponi risultati positivi nelle ultime ventiquattro ore, 19 sono stati analizzati nel laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi, 26 in quello di Pisa ed 8 a Siena. I dati sono stati trasmessi dagli uffici dell'assessorato al Ministero della salute.
Questa la suddivisione per provincia di segnalazione o ricovero fino ad oggi, che può non coincidere con quella di residenza: 39 a Firenze, 13 a Pistoia e 3 a Prato (totale Asl centro: 55); 26 a Lucca, 21 a Massa Carrara, 17 a Pisa, 10 a Livorno (totale Asl Nord-Ovest: 74); 4 a Grosseto, 24 a Siena e 9 ad Arezzo (totale Asl Sud est: 37).
Salgono invece a 2.394 le persone in isolamento a casa in tutta la Toscana, 674 in più rispetto a ieri. Il dato anche in questo caso è quello aggiornato a mezzogiorno di domenica 8 marzo. Nel dettaglio, sono 984 le persone prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl: 482 (erano 412 sabato) nella Asl centro (Firenze-Empoli-Prato-Pistoia), 396, ben 326 in più in ventiquattrore, nella Asl nord ovest (Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno) e 106, cinquantatré in meno rispetto a sabato, nella sud est (Arezzo-Siena-Grosseto). Gli altri 1.410 casi in isolamento sono contatti stretti di casi positivi: 168, cinque in meno a distanza di ventiquattro ore nella Asl Centro, 483 (ottantanove in più rispetto al giorno prima) nella Nord Ovest e 759 nell a Sud est, ovvero duecentoquarantasette in più rispetto a sabato.
In totale dall'inizio dell'emergenza sono state testate 1364 persone di cui 1188 negative, 166 positive e 10 in corso.
Regione Lazio, 84 casi positivi
"Sono 84 nella Regione Lazio i casi positivi al #Covid19, oltre i 3 guariti. Di questi, 26 sono in isolamento domiciliare, 47 sono ricoverati non in terapia intensiva e 8 sono ricoverati in terapia intensiva". Lo comunica la Regione Lazio.
Regioni Sud: misure per chi viene dal Nord
Obbligo di quarantena per chi arriva al sud provenendo dalla Lombardia o dall'area delle 14 province delimitate come "zone rosse" dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. È il 'cuore' delle ordinanze che in queste ore hanno emanato Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Abruzzo.
Il primo in ordine di tempo è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano che nella notte ha pubblicato su Facebook il testo del provvedimento accompagnandolo ad un accorato appello: "Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro", ha scritto. "Scendete alla prima stazione ferroviaria - la sua raccomandazione - non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l'autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l'epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l'entrata in vigore del decreto legge del governo".
"In questo modo sto facendo il massimo in mio potere per limitare danni sanitari gravissimi derivanti da questo improvviso esodo", ha sottolineato il presidente regionale che nell'ordinanza fa esplicito riferimento all'articolo 650 del codice penale che prevede - per l'inosservanza di prescrizioni dell'autorita' 'per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o d'igiene' - fino a tre mesi di arresto.
L'ordinanza firmata dalla presidente della Calabria, Jole Santelli, adottata questa mattina alla luce del Dpcm governativo sull'emergenza coronavirus dispone anzitutto misure di informazione e prevenzione, stabilendo che chiunque arrivi dalle zone già identificate a rischio epidemiologico e dalla nuova 'zona rossa' "deve comunicare tale circostanza direttamente - ovvero attraverso il proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta - al Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale territorialmente competente". Ai prefetti spetta invece disporre "verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali".
In Campania, quanti faranno ingresso fino al 3 aprile provenendo dalle "aree rosse" dovranno "osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall'arrivo con divieto di contatti sociali". L'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca impone anche l'obbligo di "osservare il divieto di spostamenti e di viaggi" e di "rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza".
Contenuti analoghi per l'ordinanza del governatore della Basilicata, Vito Bardi: chi proviene dai territori individuati dal dpcm è obbligato a mettersi in quarantena, osservando l'isolamento fiduciario, e a comunicare la propria presenza al medico di medicina generale, se si è minori al pediatra di base, o al numero verde istituito dalla Regione: per loro niente contatti sociali e divieto di spostamenti e viaggi.
"Abbiamo il dovere di tutelare la salute dei cittadini - sottolinea il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - per questa ragione ho dato disposizione agli uffici di predisporre un'ordinanza, che a causa del mio momentaneo impedimento reca la firma del vice presidente della Giunta Emanuele Imprudente, che impone la quarantena a tutti quanti rientrano in Abruzzo. E' un'ordinanza di difficile applicazione e altrettanto difficile monitoraggio se non sara' accompagnata da una vasta e coscienziosa collaborazione dei diretti interessati e delle loro famiglie".
"Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento". Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell'Isola. Nella sua ordinanza, il governatore - si legge in un comunicato - "richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell'articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessita'".
Il bilancio di sabato
Il nuovo bilancio dei contagi da coronavirus in Italia, reso noto dal commissario Borrelli è di 5.061 e 233 i morti, 36 in più. Sono 567 i malati ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, di questi 359 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 50 casi. Sono invece 2651 i malati con sintomi ricoverati e 1843 quelli in isolamento domiciliare.Tra i nuovi provvedimenti annunciati il trasferimento, dagli ospedali della Lombardia, a quelli di altre regioni, di malati in terapia intensiva per malattie diverse dal contagio da coronavirus. Entro stasera i nuovi provvedimenti del governo per fronteggiare l'emergenza.
Il decreto
Sono passate le due di notte quando Conte scende nella sala stampa di Palazzo Chigi a illustrare le misure. Nel dpcm finale ce ne sono alcune generalizzate per tutta Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro. E ce ne sono altre, molto più rigorose, che riguardano un'ampia fascia del nord Italia. "Non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara,Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile - per fare solo due esempi - saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.
Altre misure
Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. E Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sarà pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato dal governo, incontrerà le opposizioni Ma, sottolinea, è il governo a gestire. L'altro fronte su cui il governo opera è quello sanitario: il premier annuncia la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio annuncia anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le regioni. Intanto, l'appello ai cittadini è "entrare nell'ottica della responsabilità, senza furbizie" ma accettando qualche restrizione: il governo, assicura Conte, sta facendo la sua assumendo decisioni "coraggiose".
Alitalia: da domani sospesi voli su Malpensa
"Da Milano Malpensa, con decorrenza 9 marzo, sarà sospesa l'attività dopo l'arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40, fino al 3 aprile". È una delle decisioni comunicate da Alitalia nell'ambito del piano di riorganizzazione dei voli determinato dalle esigenze legate all'emergenza coronavirus.