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ITALIA

Crimi: "Sul tavolo sicurezza e ammortizzatori"

Coronavirus, Conte in videoconferenza con le parti sociali: "Protezioni a tutti i lavoratori"

Il premier ha convocato il tavolo dopo che ieri in alcuni stabilimenti erano stati proclamati scioperi per chiedere la garanzia della sicurezza per i lavoratori. La Lombardia chiede al governo maggiori restrizioni

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"Con la protezione civile stiamo compiendo sforzi straordinari per essere nella condizione, già nei prossimi giorni, di distribuire gratuitamente a tutti i lavoratori dispositivi di protezione individuale". Così il premier Giuseppe Conte nella videoconferenza con le parti sociali a Palazzo Chigi.

"Dobbiamo essere tutti consapevoli che tutti coloro che stanno lavorando - operai, tecnici, quadri - non espletano semplici prestazioni lavorative secondo lo schema di scambio lavoro/retribuzione. In questo momento questo loro sforzo assume un particolare significato: è un atto di grande responsabilità verso l'intera comunità nazionale. E proprio perché è un atto di responsabilità nei confronti di noi tutti, noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza" ha detto il premier.

Per il governo hanno partecipato anche i ministri del Lavoro Nunzia Catalfo, dell'Economia Roberto Gualtieri, della Sanità Roberto Speranza e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. E il commissario straordinario Domenico Arcuri. Il premier ha convocato il tavolo dopo che ieri in alcuni stabilimenti erano stati proclamati scioperi per chiedere la garanzia della sicurezza per i lavoratori.

L'incontro è stato poi aggiornato a questa sera per lavorare sui testi dei protocollo sulla sicurezza, ed è ripreso poco prima delle 22. In seguito,è è stata decisa una nuova sospensione. La videoconferenza riprenderà alle mezzanotte e mezza

Landini: "Salute è condizione per produrre"
La salute e la sicurezza di chi lavora viene prima, e' condizione per poter produrre. E' condizione per chiedere alle persone di lavorare". Lo ha detto in videoconferenza il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al Governo.

Furlan: lavoriamo a testo, anche periodo stop produzione
Stiamo lavorando ad un documento comune tra Governo e parti sociali che definisca con chiarezza tutto quello che imprese e Stato dovranno fare per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività, per ilt empo necessario ad adeguarsi alle nuove disposizioni". Lo scrive su Fb la leader della Cisl, Annamaria Furlan, dopo la videoconferenza tra governo e parti sociali, sottolineando chela priorità è garantire salute e sicurezza a tutti i lavoratori,in tutti i settori produttivi.

Crimi: "Sul tavolo sicurezza e ammortizzatori"
"La riunione di oggi si concentra sulla sicurezza dei lavoratori: ieri è emersa in tutta la sua drammaticità la situazione di tante fabbriche, tante realtà produttive in cui le persone lavorano a distanza ravvicinata ed hanno chiesto di essere tutelate". Così il viceministro agli Interni e capo politico del M5s Vito Crimi a Unomattina a proposito del "tavolo" di oggi con le associazioni industriali e dei lavoratori.    "Metteremo in campo ogni iniziativa utile a far sì che nessuno perda il lavoro: ci saranno iniziative legate alla Cigse agli indennizzi per i settori che si trovano a soffrire" ha ricordato Crimi.

Lombardia chiede maggiori restrizioni
L'assessore al welfare della Lombardia Giulio Gallera, torna a chiedere maggiori restrizioni in Lombardia "per soffocare" il coronavirus "con un favorevole effetto per tutto il Paese". L'assessore regionale, intervenuto ad Agorà, Rai3, chiede "di fare un'eccezione per la Lombardia  la regione più colpita, con un'ulteriore chiusura di negozi e aziende. Non tutte, ma almeno quelle non legate ai servizi pubblici essenziali, con lo scopo di rallentare ancora la diffusione". Tra le possibili chiusure, "attività commerciali come profumerie, ottici. Ce lo chiedono sia i lavoratori che i datori di lavoro che oltretutto registrano già un alto tasso d'assenteismo". Una questione sul tavolo del governo, anche in vista dell'appuntamento di oggi con le associazioni degli industriali e dei lavoratori.

Lamorgese: "Se necessario faremo altre scelte coraggiose"
"Il governo ha agito con determinazione e fermezza, adottando le decisioni ritenute necessarie. Ne valuteremo gli effetti e, se necessario, non ci sottrarremo ad altre scelte coraggiose". Lo afferma la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, in un'intervista al Corriere della Sera in cui si appella ai cittadini affinché rispettino e regole.   "Molti cittadini non hanno ancora compreso che uscire di casa senza un valido motivo e rimanere a stretto contatto con amici e parenti è da irresponsabili, perché il virus è più veloce e più furbo dei nostri piccoli espedienti per aggirare le ordinanze",dice Lamorgese. "Le uscite in compagnia e la permanenza prolungata all'aperto costituiscono situazioni di rischio che devono essere evitate".

Galli. "Numero reale di contagiati è più alto"
"La notte è ancora abbastanza fonda purtroppo, i casi ufficiali sono il prodotto della circolazione del virus delle scorse settimane, sono prevalentemente sintomatici, ma non abbiamo avuto una sufficiente inchiesta epidemiologica sugli asintomatici. Quindi il numero reale di contagiati è più alto di quello ufficiale". Il direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale "Sacco" di Milano, Massimo Galli, fa il punto sull'emergenza coronavirus con "Circo Massimo" su Radio Capital. "Non si stanno facendo abbastanza tamponi - spiega Galli - basti dire che la Corea del Sud ha un tasso di letalità dello 0,88%, mentre in Italia è del 6,6%. Da noi è molto più rappresentata la componente di asintomatici. Abbiamo più contagiati dei casi per ora accertati e la letalità è più alta perché stiamo facendo i calcoli solo su quelli sintomatici e non sulla stima globale". Sulla necessità di fare maggiori tamponi crede "sia un problema di ordine organizzativo territoriale. La battaglia si vince nei territori, come sul campo di battaglia. C'è da coinvolgere di più la medicina territoriale per ridurre la portata del virus".

Lazio, D'Amato: "Siamo pronti, ad altre misure. Il picco qui? Almeno un'altra settimana"
"Abbiamo iniziato la settimana con 102 positivi al Covid 19 per cui c'è stato un incremento progressivo fino ai 200 casi di ieri e ci aspettiamo ulteriormente un aumento nella giornata di oggi". A spiegarlo a Buongiorno Regione Lazio l'assessore regionale del Lazio alla sanità Alessio D'Amato. "Non parlerei ancora di picco perché  i nostri tecnici e i nostri scienziati ci dicono che avverrà  ancora più  in là e ci vorrà  almeno un'altra settimana" ha sottolineato. E a questo proposito circa l'ipotesi di chiedere misure più  restrittive ha detto: "Noi siamo pronti a tutto, siamo fortemente impegnati come sistema sanitario. Ringrazio tutti gli operatori e lancio un appello: donate il sangue perché nelle nostre strutture inizia a scarseggiare. C'è  stata una contrazione delle donazioni e ciò rischia di pregiudicare la normale attività chirurgica".

Oltre 100 denunce per norme violate nel Milanese
Sono state 124, su 6.934 persone controllate ieri dalle varie Forze dell'ordine, le denunce in provincia di Milano per la violazione delle norme per contenere la diffusione del coronavirus in base all'articolo 650 del Codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità).  Una, è riportato nel bilancio della Prefettura, è invece stata denunciata per Falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico ufficiale e False dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (articoli. 495 e 496 C.p.). Dieci quelle denunciate per altri reati mentre sono stati cinque gli arresti

50 denunce a Venezia
Una pizzeria d'asporto nel sestiere di San Marco, ancora aperta nonostante i divieti; gente seduta senza motivo ai tavolini di un bar chiuso; persone che festeggiavano l'arrivo di un parente e i partecipanti a una grigliata in un podere agricolo. Sono solo alcune delle 50 denunce fatte dai Carabinieri di Venezia per la violazione del Dpcm sul Coronavirus, nell'ambito dei controlli disposti dalla Prefettura lagunare.
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