SALUTE
Lotta all'epidemia
Coronavirus, identikit di chi è più a rischio
La Società italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) fa il punto sull'epidemia e suggerisce cautele e precauzioni in linea con le disposizioni ministeriali
La Società italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) fa oggi il punto sull'epidemia e suggerisce cautele e precauzioni in linea con le disposizioni ministeriali.
"Nell'anziano l'infezione da Covid-19 può essere più aggressiva, come per altre infezioni virali, perché la senescenza del sistema immunitario e le malattie croniche espongono gli individui in età avanzata a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un'infezione decisamente più grave", spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Sigg. "Nelle casistiche cinesi i deceduti sono più anziani dei sopravvissuti e spesso hanno uno o più malattie croniche sebbene non manchino morti in giovane età", aggiunge.
I geriatri raccomandano di dare ascolto solo alle fonti ufficiali, cioè alle comunicazioni e disposizioni ministeriali, ignorando qualunque indicazione su supposti strumenti preventivi o terapeutici ad hoc. Per ora "la prevenzione si basa solo sulle regole classiche e l'unica terapia, ospedaliera, sembra essere il plasma dei pazienti guariti".
La Sigg consiglia tuttavia di non esporsi al freddo, che facilita la diffusione del virus.
E' bene conoscerne i sintomi, non per essere presi dalla paura, ma per valutarli razionalmente. Febbre, astenia con eventuali dolori muscolari e - meno - tosse secca sono i sintomi classici. Quindi, "l'impronta prettamente respiratoria (affanno e tosse con catarro) non è comune all'esordio, lo diviene tardivamente". Trattandosi di sintomi condivisi con altre malattie, infettive e non, è bene non allarmarsi, consultare il proprio medico e fare un'attenta analisi dei contatti, per quanto l'attuale livello di conoscenza permetta. In caso di contatto dubbio, va senz'altro segnalato.
"Data l'evidente presenza di una lacuna della trama epidemiologica e di prevenzione - indica Antonelli Incalzi - alla base del focolaio appena emerso, si potrebbero ipotizzare screening sierologici random in soggetti con sintomi classici iniziali o con polmonite a focolai multipli". E conclude: "La specificità dell'anziano sta nella maggiore vulnerabilità. Quindi, è particolarmente importante per gli anziani limitare le occasioni di contagio e avere, in aree a rischio, un'elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali, soprattutto febbre e astenia".