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ITALIA

L'uomo, 57 anni, era medico di famiglia a Codogno

Coronavirus, morto segretario dei medici di famiglia a Lodi

Aveva contratto il virus con tutta probabilità visitando. Non aveva altre patologie. Atto di diffida dei medici di famiglia della Lombardia che chiedono più misure di protezione

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Sale il numero dei medici deceduti per nuovo coronavirus. E' morto il segretario della Federazione italiana dei medici di famiglia di Lodi. Lo conferma la stessa associazione. Marcello Natali, 57 anni, aveva contratto il virus con tutta probabilità visitando: era medico di famiglia a Codogno.

Non aveva patologie pregresse: è stato prima ricoverato a Cremona, poi, con l'aggravarsi del quadro clinico era stato trasferito a Milano.

Medici di famiglia chiedono misure di protezione
Ieri proprio dai medici di famiglia lombardi è partita la richiesta per avere più mascherine e kit protettivi, ma anche per fare più tamponi.  Un atto di "diffida e messa in mora" sottoscritto da Paola Pedrini, segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Lombardia nei confronti della Ats (Azienda di tutela della salute) di Regione Lombardia nonché del ministero della Salute.

I medici chiedono di "provvedere, entro 72 ore dal ricevimento della presente: all'immediata erogazione a tutti i medici di medicina generale e medici di continuità assistenziale, di kit completi ed in numero adeguato di dispositivi di protezione di qualità idonea a contenere sia il rischio di contrarre il virus che di esporre la popolazione ad involontario contagio".

Nonché a "provvedere, nello stesso tempo, a sottoporre tutti i medici, infermieri e personale di studio e, nel caso di positività, famigliari e conviventi ad adeguato test di valutazione dell'avvenuto contagio. E a concordare con le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria le modalità di arruolamento dei professionisti, di organizzazione e di operatività delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca)".

"Si fa presente - conclude Paola Pedrini - che i medici non opereranno e non potranno proseguire senza idonei dispositivi di protezione e senza protocolli predefiniti".
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