Guardia di Finanza e Carabinieri
Corruzione: indagati il presidente della regione Calabria Oliverio e il sindaco di Cosenza Occhiuto
Coinvolto anche ex consigliere regionale Nicola Adamo
Un nuovo terremoto giudiziario si abbatte sulla politica calabrese, coinvolgendo due probabili candidati alla presidenza della Regione, l'attuale governatore Mario Oliverio, del Pd, e il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di Forza Italia, che proprio alcune settimane fa ha lanciato la sua candidatura nel corso di una convention a Lamezia Terme.
Insieme ad altre 18 persone, tra cui esponenti politici di primo piano come l'ex vicepresidente della Regione, Nicola Adamo, e l'ex assessore regionale ai lavori pubblici, Luigi Incarnato, oggi commissario della Sorical, dirigenti regionali e imprenditori, Oliverio e Occhiuto sono i destinatari di un avviso di conclusione delle indagini nell'ambito di un'inchiesta della procura di Catanzaro su presente irregolarità nella gestione di alcuni appaltai di rilievo regionale e relativi alla città di Cosenza, in particolare la metropolitana leggera e il nuovo ospedale: a firmare l'avviso il procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla, e il sostituto procuratore Vito Valerio.
La Procura di Catanzaro ipotizza a carico degli indagati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d'asta e corruzione. Gli investigatori ritengono che all'opera si sarebbe messa "un'associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione": di questa associazione - secondo la Procura - avrebbero fatto parte, in qualità di "promotore", sia Adamo sia Oliverio, con il governatore definito dagli inquirenti "il referente politico-istituzionale degli associati, nonché degli amministratori pubblici e degli imprenditori in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione e di interesse dell'associazione". Inoltre, la Procura contesta "collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti" posti in essere nelle procedure per la progettazione esecutiva della metropolitana di superficie fra Cosenza e Rende, per la fornitura di materiale ferroviario e per la messa in esercizio del sistema, imputando ad alcuni indagati di aver favorito l'aggiudicazione e la realizzazione dell'opera a un determinato raggruppamento di imprese.
Capitolo ad hoc sulla fine anticipata dell'amministrazione comunale di Cosenza nel 2016
Nell'inchiesta un capitolo ad hoc è dedicato anche alla fine anticipata dell'amministrazione comunale di Cosenza nel 2016: in particolare, la Procura contesta ad Adamo, Oliverio e Incarnato di aver indotto numerosi consiglieri comunali di Cosenza a rassegnare le dimissioni per provocare la decadenza di Occhiuto dall'incarico di sindaco. In relazione a questa vicenda è indagato anche l'ex presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Luca Morrone, che - sempre secondo la Procura di Catanzaro - si sarebbe dimesso allo scopo di far cadere Occhiuto, accettando la promessa avanzata da Adamo e Mario Oliverio di ricoprire in futuro la carica di vicesindaco o di avere un incarico presso la Regione Calabria.
A sua volta, a Occhiuto gli investigatori contestano di aver sottoscritto l'accordo di programma per la costruzione della metropolitana leggera a seguito della promessa avanzata dal presidente Oliverio e da un dirigente regionale di ottenere, dalla Regione Calabria, i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del "Museo di Alarico" di Cosenza.
Quella odierna è l'ultima di una serie di inchieste che di recente hanno coinvolto esponenti politici di primo piano in Calabria: tra queste, c'è anche "Lande Desolate", che risale a dicembre 2018 e che vede tra gli indagati gli stessi Oliverio e Adamo.
I principali indagati, intanto, respingono in toto le accuse mosse dalla Procura. "Devo constatare - ha detto Oliverio - che mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico-amministrativa dell'ente". Il sindaco di Cosenza, Occhiuto, sottolinea che la sua azione è sempre stato rivolta all'interesse pubblico. Il vice premier Di Maio, in ogni caso, chiede a Zingaretti di far fare un passo indietro al governatore e l'europarlamentare M5s Laura Ferrara chiede a gran voce una nuova classe politica per la Calabria. Forza Italia, invece, sottolinea che è sbagliato confondere vittime con carnefici e difende a tutto campo Occhiuto.
Sospetti su gara linea Cosenza-Catanzaro FdC
E' la riqualificazione e velocizzazione della linea Cosenza- Catanzaro delle Ferrovie della Calabria uno degli interventi finiti al centro dell'inchiesta "Passepartout" della procura della Repubblica di Catanzaro che vede indagate a vario titolo 20 persone, fra politici, dipendenti pubblici e imprenditori. Le contestazioni della procura si riferiscono all'affidamento dello studio di fattibilità dell'intervento. Anche in questo caso la gara sarebbe stata pilotata attraverso bandi privi "di sub-criteri con i relativi sub-punteggi per una corretta, omogenea e trasparente" valutazione della documentazione e con la nomina nella commissione giudicatrice di membri favorevoli alla realizzazione del progetto "per agevolare e favorire l'aggiudicazione dell'opera in favore dell'offerente Raggruppamento temporaneo tra prestatori di servizi composto da Sintagma srl - Alberto Milotti - Maria Elisabetta-Barbale". Nello svolgimento della procedura di gara, inoltre, non sarebbe stata garantita la sicurezza dei plichi in violazione degli obblighi di segretezza delle offerte, mentre in vista dell'aggiudicazione i rappresentanti dell'ente appaltante avrebbero mantenuto contatti con il rappresentante legale del raggruppamento temporaneo "dal quale si recepivano suggerimenti in ordine ai contenuti ed alle modalità di gara in vista dell'aggiudicazione". Le contestazioni al riguardo sono mosse a carico di Luigi Giuseppe Zinno, Giuseppe Lo Feudo e Tito Berti Nulli.