Torna il 'falso in bilancio'
Corruzione: via libera al ddl in Senato. Renzi: "Ce la mettiamo tutta contro il malaffare"
Voti a favore di PD e Area Popolare. Voto contrario sul provvedimento i gruppi di Gal, Movimento 5 Stelle, Forza Italia. La Lega si astiene. Ora si attende il passaggio del testo a Montecitorio
Alla fine la maggioranza, non senza qualche batticuore, tiene e il ddl pensato e scritto per lottare contro la piaga dilagante della corruzione viene approvato dal Senato. Ora passa all'esame della Camera. Queste le cifre: 165 sì, 74 voti contrari e 13 astenuti. Queste invece, in sintesi, le novità: 1) torna il reato di falso in bilancio per le società non quotate; 2) saranno reato anche le false comunicazioni sociali per le società quotate, con pene da tre a otto anni di reclusione; 3) da sei a dieci anni di reclusione per corruzione propria, commessa da pubblici ufficiali. Il premier Renzi ha salutato l'approvazione del ddl con un tweet:
Il Senato approva il ddl #anticorruzione con 165 voti a favore, 74 contro, 13 astenuti. Il provvedimento ora passa alla Camera
— Partito Democratico (@pdnetwork) 1 Aprile 2015
Reintrodotto il reato di falso in bilancio
Tra gli articoli del provvedimento approvati, anche le norme che prevedono la reintroduzione del reato di falso in bilancio per le società non quotate e l'inasprimento delle pene per quel che riguarda le società quotate. Proprio su questi punti - cuore del provvedimento - la maggioranza ha vacillato in aula. L'articolo 8 del disegno di legge - che prevede l'introduzione della pena "della reclusione da uno a cinque anni" per coloro che commettono il reato di falso in bilancio nelle società non quotate - è passato infatti con 124 voti favorevoli, 74 no e 43 astensioni.
"Un passo avanti significativo" anche per il presidente del Senato Pietro Grasso che avverte: "Resta molto da fare":
#Anticorruzione: finalmente vedo alcune mie proposte approvate dall'Aula. Un passo avanti significativo, anche se resta molto da fare. PG
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 1 Aprile 2015
In attesa del via libera della Camera (dove la maggioranza ha numeri più tranquillizzanti), la giornata può essere fotografata sulla base di alcuni elementi interessanti. Ad esempio non passa la proposta M5S di introdurre l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per chi commette reati di corruzione. I grillini, dopo la bocciatura, danno a vedere il loro disappunto denunciando casi di pianismo da parte dei colleghi di Forza Italia, mentre il loro leader spara bordate dal suo blog, prendendosela con le ultime cronache giudiziarie che si concentrano, in queste ore, sul Pd.
Grillo: "Ci vorrebbe una procura antipd"
"Non gli si sta più dietro. Tra indagati e arrestati al giorno il Pd sta battendo ogni record. Al posto della procura antimafia, ci vorrebbe una procura Antipd", scrive Beppe Grillo in un post, "Sarebbe più immediata la ricerca delle responsabilità c'è un problema però. Nel Pd non ci sono pentiti e nessuno va mai in galera, ma quando mai? E soprattutto chi glielo fa fare di pentirsi? Dai tempi di Greganti e del 'conto gabbietta' il silenzio è prassi, è d'oro, è cooperativo. Passata la bufera ritorni piu' candido di prima e un posto in Parlamento per te c'è sempre se tieni la bocca chiusa. Un Buscetta nel Pd, ma anche negli altri partiti, non ci sara' mai".
Renzi: "Dire sempre no è un inganno che dura il tempo di un click"
Non è l'unico insoddisfatto, Grillo. Anche Forza Italia, quando capisce che la sua linea non è quella che emerge come vincente, prima manda segnali di nervosismo sotto forma di assenze dall'Aula. Poi dichiara ufficialmente il suo no. Alla fine, comunque, a far vedere di essere soddisfatto è Matteo Renzi. "Fare ostruzionismo e dire sempre di no - avverte il presidente del Consiglio con fare didascalico - è un inganno che forse funziona il tempo di un click ma che gli elettori sanno sempre riconoscere".
"Un ringraziamento sentito ai senatori del Pd e degli altri partiti che hanno approvato questa legge. Chi è eletto nel Parlamento, se davvero vuole combattere il malaffare, esercita il proprio ruolo, scrivendo discutendo migliorando e infine approvando le leggi che contrastano la corruzione. Fare ostruzionismo e dire sempre di no è un inganno che forse funziona il tempo di un click ma che gli elettori sanno sempre riconoscere" scrive su Facebook il premier Matteo Renzi a proposito del via libera al Senato all'anticorruzione.
Orlando: "Spero che alla Camera ci sia unità di tutte le forze politiche"
Il guardasigilli Andrea Orlando commenta positivamente l'approvazione e auspica una "convergenza di tutte le forze politiche", nel passaggio alla Camera. Secondo Orlando, il testo "va nella giusta direzione e rispecchia le indicazioni venute anche da organismi internazionali. Sull'anticorruzione maggioranza e governo hanno rischiato e vinto".