POLITICA
Cottarelli plaude al governo politico. Evitata campagna sull'euro
Carlo Cottarelli, premier incaricato per pochi giorni, parla al Festival dell'Economia di Trento e ribadisce che "sarebbe un errore per l'Italia uscire dalla moneta unica". Sul programma del nuovo governo dice: "Mi preoccupa il deficit"
No all'uscita dall'euro
"Sono fermamente convinto che sarebbe un errore per l'Italia uscire dall'euro, sia perché sarebbe difficile il processo di uscita sia perché non è che se usciamo possiamo fare quello che vogliamo perché stampiamo soldie diventiamo tutti ricchi", sottolineando che non finirebbero i vincoli e anzi "forse gli standard di rigore dovrebbero essere anche più forti,per dare credibilità alla nuova moneta". Cottarelli ha poi aggiunto: "Uscire dall'euro non serve nemmeno per recuperare competitività, obiettivo che si può raggiungere"facendo tante riforme" e "riducendo i costi per le imprese" a partire da quelli della burocrazia, visto che, ha ricordato, per le Pmi solo compilare moduli ha un costo di "31 miliardi di euro l'anno, quasi il 2% del Pil, è come una seconda tassa occulta,visto che le tasse sui profitti delle imprese valgono circa 35miliardi". Da ridurre anche "evasione fiscale e corruzione". Se poi "riduciamo anche un po' le spese tagliamo le tasse per tutti".
La chiamata di Mattarella
"Un po' mi ha sorpreso. Quando il presidente Mattarella mi ha chiamato avevo appena finito di correggere i compiti dei miei studenti e mi accingevo a vedere la quarta puntata della sesta serie di Breaking bad", ha detto scherzando sulla prima telefonata per la convocazione al Colle.
Il programma del nuovo governo
"Io non sono d'accordo su tutti gli aspetti del programma. L'ho detto più volte. La parte che mi crea qualche problema è l'idea che per crescere di più bisogna fare più deficit. L'Italia ha un debito elevato e quello è un problema". Non è solo la flat tax a poter fare crescere i conti. "Quella e le altre cose che ci sono nel programma - ha ribadito - secondo le nostre stime comportano un aumento di deficit tra 110 e 135 mld di euro, a regime. Ovviamente non faranno tutto subito, ma qualcosa dovranno fare. Io spero si concentrino invece sulle altre parti del programma,soprattutto sulla semplificazione della burocrazia. Perché è un costo fondamentale per le imprese italiane. Se si riducesse, noi diventeremmo più competitivi e cresceremmo di più". Infine, un consiglio: non aumentare l'Iva per finanziare altri provvedimenti, come la Flat Tax, sarebbe un errore.