ITALIA
Il crollo del Ponte Morandi
Crollo Genova, l'Espresso: Ministero dei Trasporti sapeva delle condizioni degradate degli stralli
Un articolo del settimanale riporta il verbale di una riunione del Provveditorato alle opere pubbliche di Genova del primo febbraio 2018. "Almeno sette tecnici, cinque dello Stato e due dell'azienda di gestione, sapevano che 'la corrosione alle pile 9 (quella crollata) e 10 aveva provocato una riduzione fino al venti per cento dei cavi metallici interni agli stralli' "
Nell'articolo, che riporta il verbale di una riunione del Provveditorato alle opere pubbliche di Genova del primo febbraio 2018, l'Espresso scrive che almeno sette tecnici, cinque dello Stato e due dell'azienda di gestione, sapevano che "la corrosione alle pile 9 (quella crollata) e 10 aveva provocato una riduzione fino al venti per cento dei cavi metallici interni agli stralli, i tiranti di calcestruzzo che sostenevano il sistema bilanciato della struttura. E che nel progetto di rinforzo presentato da Autostrade erano stati rilevati 'alcuni aspetti discutibili per quanto riguarda la stima della resistenza del calcestruzzo'". Il progetto di ristrutturazione presentato da Autostrade fu comunque giudicato congruo.
Ma, al netto di questa conclusione, prosegue il settimanale, "in sei mesi da allora né il ministero né la società concessionaria hanno mai ritenuto di dover limitare il traffico, deviare i mezzi pesanti, ridurre da due a una le corsie per carreggiata, abbassare la velocità".
Tra i firmatari del verbale ci sono Roberto Ferrazza, provveditore, e l'esperto esterno, il professore associato della facolta' di Ingegneria dell'universita' di Genova Antonio Brenchic che da anni denuncia le condizioni del ponte. Ferrazza e Brenchic, dopo il crollo del ponte Morandi, sono stati nominati dall'attuale ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispettivamente presidente e membro esperto della commissione di inchiesta istituita dal governo.