Genova
Crollo ponte, Toninelli: "Autostrade non ricostruirà. Agli sfollati alloggi entro novembre"
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha riferito oggi alla Camera. Momenti di tensione in Aula sull'affermazione "nonostante le pressioni, pubblicate le concessioni", le opposizioni: faccia nomi e cognomi, Sì della Camera alla risoluzione di Cinque Stelle e Lega sulle comunicazioni del governo
Aiuti a famiglie e imprese
"Il Governo metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare". Così in Aula alla Camera il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, durante le comunicazioni del governo sul crollo del ponte, aggiungendo che "aiuterà anche le imprese, ricadenti nell'area del crollo, a riprendere i cicli produttivi, prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione".
"Alloggi agli sfollati entro novembre"
"L'impegno che il governo intende assumere, di concerto con l'amministrazione comunale, il commissario straordinario di governo e le altre istituzioni coinvolte, e' quello di completare l'assegnazione degli alloggi entro il mese di novembre".
"Nonostante le pressioni, pubblicate le concessioni". Esplode la bagarre in Aula
"Nonostante le pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subito, abbiamo messo a disposizione della collettività atti che tanti cittadini nel corso degli anni hanno richiesto all'Amministrazione, vedendosi sempre sbattere portoni in faccia" ha continuato il ministro. "Chi sostiene di aver già pubblicato le convenzioni delle concessioni ci può spiegare dove erano le parti legate agli assurdi guadagni, quelle che si chiamano tecnicamente "piani economici finanziari"? Semplicemente non c'erano: le abbiamo desecretate noi", ha aggiunto.
Ed è subito dopo questo passaggio che in Aula si sono registrati momenti di tensione. Le "pressioni, interne ed esterne" ribadite da Toninelli (ne aveva già parlato in Commissione) hanno indotto NcI, FI, e Pd a chiedere al ministro di "fare i nomi" e di inviare "il resoconto del verbale dell'Aula" alla magistratura. Il presidente Roberto fico ha spiegato che i "verbali sono pubblici", ma a quel punto è scoppiata la bagarre, con le opposizioni che hanno insistito sulla richiesta rivolta a Toninelli di fare nomi e cognomi.
"Arrivata risposta Autostrade, prepariamo riscontro"
"La risposta della Società Autostrade è giunta ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli uffici stanno predisponendo puntuale riscontro". "Spiace rilevare- ha sottolineato- che solo a seguito di questa tragedia il mio predecessore", l'ex ministro Graziano Delrio, "abbia condiviso la posizione del Governo di revocare una concessione che non sarebbe dovuta esistere in termini tanto vantaggiosi per i privati a danno dello Stato e dei cittadini".
"Prodi e D'Alema i responsabili di questo enorme regalo ai privati"
"E' giunto il momento di fare i nomi e i cognomi dei responsabili di questo gigantesco regalo della cosa pubblica ai privati: questo banchetto iniziato sotto i Governi di Prodi e D'Alema negli anni '90", ha detto ancora Toninelli. "Il 1999 era l'anno della privatizzazione delle autostrade costruite con soldi pubblici e già quasi interamente ripagate; erano gli anni in cui lo Stato avrebbe potuto incominciare a trarre utili per lo sviluppo del Paese, guadagni che sono stati trasferiti ai privati", ha sottolineato. "Nel 2006-2007 è stata stipulata ancora sotto il Governo Prodi l'attuale convezione che regola i rapporti tra lo Stato e i concessionari. A conferma dell'affinità tra i Governi di Centrosinistra e Centrodestra, che come Movimento Cinque Stelle abbiamo sempre denunciato, questa convenzione è stata poi blindata definitivamente addirittura con una legge dello Stato dal successivo Governo Berlusconi nel 2008. Così sono stati messi in cassaforte i privilegi dei concessionari privati. La continuità non si ferma a Prodi e Berlusconi, ma prosegue fino ai Governi Renzi e Gentiloni".
"I concessionari non guadagnano solo dai pedaggi"
"Dovete infatti sapere che i concessionari non guadagnano solo dai pedaggi, ma anche dai lavori sulle infrastrutture in gestione. Non mi stupisce, quindi, che nell'ultima legge di bilancio dello scorso dicembre sia stata inserita la norma scandalosa votata dal Partito democratico e dai suoi alleati con cui le concessionarie hanno ottenuto un ulteriore bottino: la quota di lavori che può essere effettuata direttamente dalle società che fanno capo al concessionario, senza essere affidati ad altre imprese, passata dal venti al quaranta percento", ha concluso.
M5s-Lega: ricostruzione entro un anno
Il governo è impegnato a "assicurare che la ricostruzione avvenga in tempi non superiori ad un anno e garantendo anche un incisivo controllo dello Stato sia sul processo di ricostruzione che sulla manutenzione autostradale". Lo prevede la risoluzione di M5s e Lega sulle comunicazioni del governo sul ponte Morandi. Il governo deve "garantire tempestivamente, e comunque entro il prossimo 30 novembre", a chi ha perso la casa "una sistemazione dignitosa, con interventi sui mutui e per le aziende". In base al testo, il governo è poi impegnato "a valutare ogni implicazione in merito all'opportunità di affidare la ricostruzione del Ponte Morandi ad un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica, riconoscendo comunque prioritariamente un obbligo di partecipazione degli oneri relativi alla medesima ricostruzione in capo alla società concessionaria". Inoltre, il governo dovrà "valutare la possibilità di individuare un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica subentrante nel rapporto concessorio, ferma restando la salvaguardia della funzionalità delle Infrastrutture nel periodo transitorio". In ogni caso bisognerà "promuovere il coinvolgimento delle aziende operanti nel territorio di Genova nella ricostruzione del viadotto Morandi".
La Camera approva la risoluzione M5s-Lega
L'Aula della Camera ha poi approvato la risoluzione presentata da 5 stelle e Lega sulle comunicazioni del governo relative al crollo del ponte Morandi. Il testo di maggioranza è passato con una votazione per parti separate. Le premesse sono state approvate con 298 voti a favore, 224 contrari ed un astenuto. Il dispositivo è stato approvato con 296 sì, 129 no e 98 astenuti. Tutti bocciati dall'Assemblea di Montecitorio, invece, gli altri testi posti in votazione.