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POLITICA

Il dossier

Da chiudere un circolo su quattro, ecco il risultato della relazione di Barca sul Pd romano

L'ex ministro presenta alla Festa dell'Unità la sua relazione sullo stato del partito nella Capitale. Orfini: "Circoli pericolosi o cattivi verranno chiusi"

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Sono 27, sui 108 esistenti, i circoli "dannosi" del Pd romano identificati dalla relazione dell'ex ministro Fabrizio Barca, incaricato dal commissario Matteo Orfini di condurre la mappatura in città. Un circolo su 4, dunque, rischia di chiudere i battenti in seguito al dossieri stilato da team di Barca che definisce queste strutture "il circolo di qualcuno" o "l'arena di uno scontro di poteri".

"Il Circolo è dannoso perché blocca il confronto sui contenuti - afferma Barca durante la presentazione del dossier alla festa dell'Unità di Roma - premia la fedeltà di filiera, emargina gli innovatori". La mappatura del team guidato dall'ex ministro Barca ha identificato altre 5 tipologie di circolo, oltre a quello "dannoso".

​"Incroceremo i dati del rapporto con i nostri sugli iscritti veri e falsi e poi prenderemo le conseguenze: circoli pericolosi o cattivi verranno chiusi", il commento di Matteo Orfini.

L'ex ministro ha spiegato il metodo del suo lavoro durato mesi e ha detto di aver valutato il rapporto tra i singoli circoli con le loro aree di appartenenza, e che questa valutazione è stata portata avanti con questionari di 213 domande per capire come i singoli circoli fossero in grado di interagire con i cittadini iscritti e i non iscritti. Non è un lavoro di legalità, ha spiegato Barca, che si è avvalso della collaborazione di oltre 30 ricercatori che anno lavorato gratuitamente per creare un modulo e un lavoro per ricostruire la stato del partito democratico romano. L'obiettivo sono i bisogno reali del territorio - dalla scuola all'accoglienza ai rifiuti, dal degrado al traffico - e in quest'ottica Barca ha suddiviso i 108 circoli in sei fasce, dai migliori ai dannosi.

"La mappatura valuta l'azione politica del singolo circolo, le azioni realizzate, le motivazioni e gli interessi che muovono l'azione politica, nonché l'efficacia del circolo stesso" ha detto Barca. Ciò che la relazione non ha preso in esame, ha precisato, è stata "la legalità dei comportamenti, compito che tocca alla magistratura, la regolarità delle iscrizioni, il rispetto delle regole, dello statuto e del codice etico, nonché la moralità dei comportamenti".

I più "virtuosi" sono i cosiddetti circoli-progetto. Si tratta di 9 strutture in cui "gli interessi generali dei cittadini vengono privilegiati rispetto agli interessi particolari e sono perseguiti costruendo progetti che coinvolgano i cittadini nella loro attuazione".

Ventotto sono invece i circoli "ponte fra società e stato", che mobilitano i cittadini "ed incalzano l'amministrazione".

Sono 25 i circoli "di identità" caratterizzati da "iniziative rivolte all'esterno su temi prevalentemente di interesse nazionale".

I circoli meno "affidabili" sono invece 19, 17 cosiddetti "di inerzia" e 2 invece definiti "presidio chiuso". Si tratta, in quest'ultimo caso, di "circoli segnati da forte degrado sociale ed istituzionale".
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