ITALIA
Tante iniziative contro le nuove misure
Dad per quasi 6 milioni di studenti: al 100% in Piemonte
Gli studenti della Dad si ribellano alle nuove misure adottate dal governo: sono 5,7 milioni, ovvero due su tre a dover studiare in remoto. E la situazione potrebbe peggiorare, secondo alcune proiezioni della Fondazione Gimbe 9 studenti italiani su 10, il 90,1% dei quasi 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie, nei prossimi giorni rischiano di finire in didattica a distanza con 7,6 milioni di ragazzi che resterebbero a casa
"Non ci sono dati che dimostrino come a scuola avvengano più contagi, eppure continuano a tenerci a casa e non ne possiamo più", dice Maia, studentessa del terzo anno del liceo classico Gioberti di Torino, che insieme ad altri compagni delle superiori e studenti delle medie è tornata a protestare contro la Didattica a distanza in piazza Castello, sotto la sede della Regione Piemonte. "Dopo un anno - spiega Carola Messina, referente torinese di Priorità alla scuola - siamo nella stessa identica situazione, con danni incredibili ai ragazzi e alle ragazze".
"Aumentano i casi di depressione, ansia, suicidio. A tutto ciò - prosegue Messina - si aggiunge la beffa che neppure i figli dei lavoratori essenziali sono tutelati. Si chiede un grande sforzo a una categoria di lavoratori e poi non si tutelano in nessun modo. Senza dimenticare che il peso del welfare familiare è sulle spalle delle donne e sono le donne a rimanere a casa in questa situazione".
Nel giorno in cui 260 comuni del Piemonte entrano in dad al 100% per contenere la diffusione dei contagi da Covid 19, gli studenti torinesi sono tornati in piazza a Torino per protestare contro la didattica a distanza che sotto la Mole coinvolge le scuole dalla seconda media in su. Muniti di computer, qualcuno anche thermos di caffè e coperte, sono seduti in piazza Castello davanti alla sede della Giunta regionale. Tra le prime ad arrivare Anita, la 12enne simbolo della protesta contro la dad. "Meglio un lockdown totale che la chiusura della sola scuola. Avrebbe più senso", sottolinea la studentessa insieme alle compagne con la quali condivide da sempre la protesta. "Continuiamo a chiedere i dati che dimostrino che noi studenti siamo veicolo di contagio e che per questo chiudono le scuole ma non ci dimostrano il perché. Ecco perché siamo nuovamente qui". In piazza anche i genitori che non nascondono il disappunto considerando l'esclusione dalla didattica in presenza i figli dei lavoratori essenziali.
La situazione Regione per Regione
In LOMBARDIA restano aperti solo i nidi, tutte le altre scuole, università comprese, restano chiuse fino al 14 marzo per un'ordinanza del governatore Fontana che ha esteso la zona arancione scuro a tutta la regione. In VENETO, arancione, le scuole restano aperte con dad al 50%. Scatta in PIEMONTE l'arancione rinforzato: in 20 distretti su 38 la dad è al 100%, negli altri, tra cui la città di Torino, è prevista dalla seconda media. L'EMILIA ROMAGNA, arancione scuro, prevede la dad dalle elementari in su; nelle zone rosse (provincia di Modena, Bologna, Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena) saranno in dad tutte le scuole, anche i servizi per l'infanzia. Ma la Regione ha chiarito che ci saranno eccezioni per gli alunni disabili. Il resto della regione (Piacenza, Parma, Ferrara) resta in arancione, quindi scuola in presenza con le superiori al 50%.
In FRIULI VENEZIA GIULIA, arancione, in base a un'ordinanza del governatore Fedriga, verrà svolta dad per gli studenti di scuole medie, superiori e università. Il provvedimento è invece già in vigore per le aree di Gorizia e Udine. In CALABRIA - che è in fascia gialla - da domani e per due settimane le scuole di ogni ordine e 'resteranno chiuse per un'ordinanza del presidente Spirlì che prevede l'attivazione della dad. Restano aperti solo i nidi. In BASILICATA, che è zona rossa, restano chiuse le scuole di ogni ordine e grado almeno fino al 14 marzo. Anche in CAMPANIA, rossa, tutti in dad, università comprese. Nonostante la SARDEGNA sia in zona bianca, il presidente Solinas mantiene misure restrittive per le scuole superiori: ritorno in classe dall'attuale 50 a un massimo di 75%. Le università possono predisporre lezioni in dad o in presenza. Per tutta la settimana chiuse le scuole di 40 dei 273 comuni della TOSCANA.
In LIGURIA tutte le superiori saranno in dad, secondo quanto stabilisce un ordinanza del presidente Toti. In VALLE D'AOSTA, fascia gialla, tutte le scuole restano aperte. Per le superiori è previsto l'ingresso in classe solo di una percentuale di alunni mentre gli altri sono in dad. In TRENTINO-ALTO ADIGE le scuole elementari sono aperte con didattica in presenza, medie e superiori in dad. A Trento, arancione, le scuole restano aperte, dai nidi alle medie, e alle superiori le lezioni continuano in presenza al 50%, secondo un'ordinanza del presidente Fugatti. In UMBRIA, che è arancione, proseguirà fino al 21 marzo la dad per tutte le scuole primarie e secondarie di Perugia. In provincia di Terni le secondarie di secondo grado saranno in presenza al 50%. Scuole chiuse a Orvieto, per un'ordinanza del sindaco. Dad al 100% in PUGLIA fino al 14 marzo, eccezioni per i disabili.
Nel LAZIO, che è in giallo, scuole in presenza fino alle medie, dalle superiori dad e presenza. Fa eccezione Frosinone, da domani zona rossa, dove le scuole saranno tutte chiuse. Nelle MARCHE ad Ancona e Macerata dal al 100%; a Pesaro Urbino, Fermo e Ascoli Piceno - in arancione - dad alle scuole medie inferiori e superiori; a Sant'Elpidio a Mare (Fermo) il sindaco ha però chiuso anche nidi e scuole dell'infanzia. La SICILIA resta gialla ma in 12 comuni da domani al 13 marzo le scuole saranno chiuse, per un'ordinanza del governatore Musumeci. Negli altri comuni lezioni al 50%. In ABRUZZO le scuole resteranno in dad fino al 14 marzo, così come in MOLISE.
L'allarme di Tuttoscuola
Secondo un'analisi di Tuttoscuola, in base ai dati della Fondazione Gimbe, nei prossimi giorni rischiano di finire in didattica a distanza, per via del nuovo Dpcm, 9 studenti italiani su 10 (90,1%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. Si tratterebbe di 7,6 milioni di ragazzi che resterebbero a casa in virtù del nuovo provvedimento che dispone la chiusura delle scuole nelle aree con più di 250 contagi settimanali su 100 mila abitanti. Veneto, Piemonte, Lazio e Fvg potrebbero essere le prossime Regioni a chiudere completamente gli istituti scolastici. Nello specifico, secondo i calcoli di Tuttoscuola, potrebbero essere dunque 7.668.000 (più di 9 su 10) gli alunni di scuole statali e paritarie su un totale di 8.506.000 costretti a seguire le lezioni a distanza. I dati comprendono anche circa 1.235.000 bambini di scuola dell'infanzia esclusi dalle attività educative in presenza a scuola. Le regioni interessate da questa chiusura totale che andrebbero ad aggiungersi alle situazioni già note sono il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l'Emilia Romagna con 620.423, il Piemonte con 573.231, la Toscana con 504.616. Si potrebbero salvare da questa chiusura totale la Sicilia (indice a 142) con 615.891 alunni a scuola, la Val d'Aosta (indice 113) con 15.552 in presenza e la Sardegna (indice 61) con 207.286 alunni in zona bianca. Complessivamente vi sarebbero 838.712 (9,9%) alunni in presenza a scuola e 7.668.053 (90,1%) in dad, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito. Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguirebbero le attività didattiche a scuola 158.097 bambini delle scuole dell'infanzia (il 11,3%), 287.948 alunni della primaria (il 11%), 191.336 alunni della scuola secondaria di I grado (il 11,2%) e parzialmente in alternanza al 50% 201.331 studenti delle superiori (il 7,2%).
Niente lezioni in classe per i figli di chi lavora nei servizi essenziali
Lo comunica il ministero dell'Istruzione, rispondendo alla richiesta di chiarimento del governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il Dpcm del 2 marzo, comunica il Ministero, prevede la possibilità di frequenza in presenza solo per gli studenti disabili e per le attività di laboratorio. Tale possibilità non è invece contemplata per i figli dei lavoratori di servizi essenziali, richiamati nella Circolare ministeriale del 4 marzo. La nota del Ministero dell'Istruzione è giunta alla Regione Piemonte dopo che il governatore Cirio aveva sollecitato il ministro Patrizio Bianchi in merito alla possibilità di frequenza scolastica in presenza per i figli dei lavoratori dei servizi essenziali nelle aree dove, in attuazione dell'ultimo Dpcm, è stata prevista la dad al 100%.
"A giorni entrerà in vigore il decreto sostegno Sostegno"
La ministra Elena Bonetti, intervenuta su Radio Capital ha dichiarato sarà introdotta una misura specifica, che valga in modo retroattivo, con congedi straordinari Covid retribuiti almeno fino al 50% estesi fino hai figli minori di 16 anni, diritto allo smart working e sostegni economici come, ad esempio, il voucer babysitter per lavoratori autonomi. Il decreto - ha chiarito la ministra - è in definizione al Mef, ma dal momento in cui entrerà in vigore ci sarà la possibilità di convertire giorni di ferie o congedi non retribuiti con questa forma oggettivamente più conveniente".