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ITALIA

Scandalo Datagate

L'Antitrust apre un'istruttoria su Facebook per pratiche commerciali scorrette

Lo ha annunciato il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella. L'intervento era stato sollecitato dal Codacons

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L’Antitrust apre un’istruttoria su Facebook, sulla scia del Datagate. Lo ha annunciato il presidente Giovanni Pitruzzella. Si ipotizzano due diverse pratiche commerciali scorrette. La prima riguarda, secondo quanto si legge sul comunicato rilasciato dall'autorità garante della concorrenza e del mercato, le pratiche connesse con l'informativa fornita dal professionista in fase di registrazione alla piattaforma Facebook, con riferimento alle modalità di raccolta e utilizzo dei dati dei propri utenti a fini commerciali, incluse le informazioni generate dall'uso, da parte dell'utente, di app di società appartenenti al gruppo e dall'accesso a siti web/app di terzi. 

La seconda concerne invece l'automatica attivazione della piattaforma di scambio dei propri dati da/a terzi operatori per tutte le volte che l'utente accederà o utilizzerà siti web o app di terzi, con sola facoltà di opt-out. L'opzione a disposizione dell'utente di rinunciare o meno a questa modalità risulta preimpostata sul consenso al trasferimento dei dati.

Secondo l'autorità, tali comportamenti integrerebbero due distinte pratiche commerciali scorrette. Da un lato, Facebook non informerebbe immediatamente e adeguatamente, in fase di attivazione dell'account, l'utente dell'attività di raccolta e utilizzo, a fini commerciali, dei dati che cede. Dall'altro, il social network avrebbe esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali presterebbero il consenso alla raccolta e all'utilizzo delle informazioni che li riguardano in modo inconsapevole e automatico.

L’intervento dell’antitrust era stato invocato dal Codacons lo scorso 26 marzo. E proprio l’esposto formale presentato dall’associazione dei consumatori, avrebbe inciso sulla scelta dell’autorità, come spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Dopo la Procura di Roma, anche l’Antitrust accoglie l’esposto del Codacons, unica associazione dei consumatori scesa in campo in Italia per tutelare gli utenti da possibili violazioni nell’uso dei dati sensibili degli iscritti a Facebook. Ora si fa sempre più forte e fondata – aggiunge Rienzi – la class action lanciata dalla nostra associazione contro Facebook, per conto degli italiani coinvolti, loro malgrado, nel Datagate”.

Unc: ora si faccia chiarezza su uso dei dati personali
Sull'istruttoria Antitrust l'Unc, Unione nazionale consumatori, ha pubblicato una nota nella quale si legge: "Una nostra vittoria! Fin dall'inizio siamo stati gli unici a chiedere di accertare se la pratica commerciale adottata da Facebook di consentire ai fornitori di servizi sulla piattaforma di accedere ai dati degli utenti iscritti fosse scorretta ai sensi del Codice del Consumo" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Non si comprendeva, infatti, se l'utente godeva del diritto di prestare o negare il consenso all’accesso ai dati personali da parte di soggetti terzi diversi da Facebook, se i dati dell’utente potevano essere utilizzati da sviluppatori di app per fini diversi da quelli inerenti all’utilizzo delle app, quali erano le informazioni cui i terzi potevano accedere senza il consenso espresso degli utenti. Ora l'Antitrust farà finalmente chiarezza" conclude Dona.
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