POLITICA
Il pacchetto passerà poi alla Camera
Ddl Anticorruzione, al Senato il voto finale. M5S voterà 'no'
Dopo le polemiche arriva a palazzo Madama il momento del voto. Grillini voteranno 'no' dopo la consultazione on line. Il segretario di Stato Vaticano Parolin: "L'invito del Papa alla responsabilità è rivolto a tutti, ed è rivolto anche a questi fenomeni"
Si comincerà infatti a votare oggi (mercoledì 1° aprile) in Senato il ddl che raccoglie le norme per una nuova e più efficace, nei piani del governo, lotta alla corruzione. Il pacchetto dovrà comunque poi passare all’esame della Camera. Il voto sull'anticorruzione, quello definitivo, è atteso per oggi, quando in aula al Senato verrà esaminata anche la parte del provvedimento sul falso in bilancio.
Ma intanto il cammino del disegno di legge continua e arriva l'aumento delle pene per i mafiosi. Nel frattempo arriva il richiamo "ad essere responsabili" espresso dal segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Chiaro il suo auspicio: "É evidente che l'invito del Papa alla responsabilità è rivolto a tutti, ed è rivolto anche a questi fenomeni, cioè alle persone e ai fenomeni che interessano l'Italia".
I grillini, dopo le consultazioni on line, hanno deciso che voteranno no.
Pene più severe per i mafiosi
Ma intanto, nel giorno in cui il presidente del Senato, Piero Grasso, parla di "reti opache di relazioni che uniscono mafiosi e criminali a politici, imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, avvinti dal disinteresse per il bene comune, dalla collusione e dalla corruzione", vengono aumentate le pene proprio per l'associazione mafiosa: i boss e i loro uomini rischieranno, grazie all'approvazione dell'articolo 4, fino a 26 anni di carcere.
Patteggiamento solo con restituzione del ‘maltolto’
Sì anche alla possibilità di poter ricorrere al patteggiamento e alla condizionale nei processi per i delitti contro la pubblica amministrazione, ma unicamente nel caso in cui ci sia stata la restituzione integrale del "maltolto". Ed ancora, con l'approvazione dell'articolo 6, è previsto l'obbligo per il pm, quando esercita l'azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, di informare il presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione. Passa l'esame dell'aula anche l'articolo 3 del disegno di legge, quello che stabilisce la riparazione pecuniaria: per i reati contro la pubblica amministrazione, in caso di condanna, il funzionario corrotto dovrà versare allo Stato una somma pari alla "mazzetta" ricevuta.
Il no di Grillo
Quel che è certo è che in Aula il M5S esprimerà voto contrario. La consultazione degli iscritti sul blog di Beppe Grillo non ha infatti lasciato spiragli visto che, su 27.124 votanti certificati, si è espresso a favore solo il 19,7 % mentre ha detto "no" l'80,3%. Un responso che ha creato qualche malumore tra i grillini: se infatti il deputato Toninelli ha salutato con favore la decisione della base ribadendo che "serve il Daspo per i politici corrotti e un vero falso in bilancio", in Senato parere diverso è stato espresso da Michele Giarrusso il quale aveva invitato gli attivisti M5S a votare sì alla consultazione on line. Certo, ammette Giarrusso, sarebbe stato meglio avere pene più severe, così come "mancano molte cose che ritenevamo necessarie", ma è vero che sono "meglio due passi avanti che nulla".