POLITICA
Palazzo Madama
Ddl riforme, al via la discussione in aula. Resta l'incognita dei tempi
Respinte le pregiudiziali di costituzionalità. Renzi al M5S: "Disponibili a nuovo incontro giovedì o venerdì sulla legge elettorale"
Respinte le pregiudiziali di Sel e M5S
La seduta si è aperta con la presentazione di due questioni pregiudiziali di costituzionalità: una è stata presentata dal M5S e l'altra da Sel e da alcuni ex senatori pentastellati. Entrambe chiedevano di non procedere all'esame del ddl, ma sono state bocciate.
Slittato il termine per presentare gli emendamenti
Subito dopo è iniziata la discussione generale sul provvedimento. Gli iscritti a parlare sono 124 e perciò l'inizio del voto, già fissato per mercoledì, potrebbe slittare. Non a caso si sono allungati i tempi per la presentazione degli emendamenti. La vice presidente di Palazzo Madama, Valeria Fedeli, ha annunciato che il termine è slittato dalle 13 alle 20 di domani.
Finocchiaro (Pd): "Testo figlio della responsabilità"
La discussione generale sul testo si è aperta con l'intervento della relatrice del Partito democratico Anna Finocchiaro. "Il progetto di nuova fisionomia del Senato - ha spiegato la presidente della commissione Affari costituzionali - è frutto di un lavoro di arricchimento, precisazione e definizione del testo base. Un risultato che si coglie immediatamente leggendo il testo della Commissione: un testo figlio della forza e della responsabilità del parlamentarismo".
Salvini: "Voto della Lega non è scontato". I grillini promettono battaglia
In Aula è intervenuto anche l'altro relatore, il leghista Roberto Calderoli, padre del 'Porcellum'. "C'è voluto coraggio nel dare l'incarico di relatore di maggioranza a me - ha scherzato -. E' stato come dare una pistola carica in mano a un serial killer e sperare che non facesse una strage". Poi, entrando nel merito del testo, Calderoli ha proseguito: "Ottocentomila firme per la richiesta di referendum mi sembrano veramente eccessive. Mi auguro che il numero venga rivisto nel corso dell'esame in aula". E se il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha spiegato che il voto della Lega a favore del ddl non è scontato se non verranno rispettate alcune garanzie, i grillini hanno confermato che daranno battaglia. Il M5s infatti si appresta a depositare oltre 200 emendamenti e ad allungare i tempi della discussione. Il regolamento consente a ciascuno dei senatori, ha spiegato il capogruppo Vito Petrocelli, di intervenire su ogni proposta di modifica e il M5S lo farà "nei limiti della resistenza fisica".
Pd conferma incontro con M5S
Il leader Beppe Grillo è giunto a Roma dove intenderebbe valutare di persona il contenuto della risposta del Pd. L'ex comico potrebbe assistere dalla tribuna ai lavori dell'Aula e intende dire l'ultima parola sulla composizione della delegazione pentastellata che parteciperà al secondo incontro con i democrat. Un faccia a faccia confermato dallo stesso Renzi e dai vertici del suo partito: "Vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera, va bene in streaming, fateci sapere", hanno risposto definendo "molto interessante" la lettera ricevuta dal M5s.
I tempi
Il percorso di riforma costituzionale prevede quattro passaggi parlamentari, due al Senato e due alla Camera, con un intervallo di almeno tre mesi tra la prima e la seconda lettura nello stesso ramo del Parlamento. Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha auspicato che il provvedimento incassi il primo via libera delle Camere entro Ferragosto. Il premier Matteo Renzi ha assicurato che "la maggioranza sarà molto ampia" ma è anche consapevole delle numerose resistenze che spunteranno durante l'iter. Non tanto da Forza Italia, che ha nuovamente ribadito la tenuta del Patto del Nazareno con il Pd (e Boschi ha confermato che FI "fin qui si è comportata in modo molto responsabile e serio"), quanto dalla fronda interna al proprio partito, i 15 senatori democrat che si riconoscono nelle posizioni di Vannino Chiti. Il ddl infatti ha confermato, dopo molte controversie sul punto, l'immunità per senatori e deputati. Sel, M5S e i dissidenti Pd vogliono mantenerla solo per l'insindacabilità dei voti e delle opinioni espresse. In ogni caso, prima del voto Renzi incontrerà i suoi. L'assemblea congiunta dei gruppi Pd di Senato e Camera si terrà domani sera alle 21.30 a Montecitorio. E, sempre domani, Silvio Berlusconi incontrerà i suoi parlamentari alle 14.30 nella sede del partito, in piazza San Lorenzo in Lucina.