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POLITICA

Sotto inchiesta anche il responsabile Welfare del Pd, il renziano Davide Faraone

Sicilia,decine di indagati per spese illegittime e uso illecito dei fondi dei gruppi parlamentari

La procura di Palermo ha notificato gli inviti a comparire agli ex parlamentari della scorsa legislatura. Faraone: "Se sarò rinviato a giudizio mi dimetterò". M5S incalza: "E Renzi che dice?"

Davide Faraone, responsabile Welfare del Pd Faraone
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Palermo Sono 83 i deputati regionali siciliani indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Palermo sull'uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. Secondo la Guardia di Finanza alcuni deputati della scorsa e della precedente legislatura, e quattordici consulenti e dipendenti dell'Ars, avrebbero speso i rimborsi destinati ai Gruppi in cravatte, borse e in soggiorni in alberghi di lusso. L'ipotesi accusatoria è di peculato. Le spese illegittime ammonterebbero a oltre dieci milioni di euro. Tra gli indagati c'è anche Davide Faraone, responsabile del Welfare del Pd nella segreteria formata da Matteo Renzi.

Faraone: "Mi dimetto se rinviato a giudizio"
"Indagato? Non mi dimetto dalla segreteria. Sono sereno, tranquillo e sono contento che ci sia questa inchiesta così se c'è qualcuno che ha rubato soldi pubblici deve pagare e essere arrestato e verrà fuori come abbiamo speso i soldi pubblici della Regione". Replica Davide Faraone. Il deputato del Pd e membro della segreteria del Pd promette: "Dovessi essere rinviato a giudizio mi dimetto, mi dimetto anche da uomo. Ma non ci si arriverà perchè sono sicuro di come ho usato i soldi. Sono tranquillo sull`utilizzo di queste risorse".

M5S: "Spese da Farone ... Renzi che dice?"
E in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo incalza Renzi: "Il vecchio-nuovo Pd di Renzi inciampa nelle spese da...Faraone. Dopo l'inchiesta per peculato ai danni del parlamentare del Pd responsabile delle politiche di Welfare Davide Faraone, che cosa ha da dire Matteo Renzi? Perchè non parla?"

Indagato l'ex capogruppo Pd
Anche Antonello Cracolici, ex capogruppo del partito democratico, ha ricevuto l'avviso della Procura. È stato lui a renderlo noto in Aula nel corso della discussione sulla Finanziaria regionale."Mi sembra giusto dare questa comunicazione al Parlamento - ha detto Cracolici rivolgendosi ai parlamentari -  Ne do' comunicazione per evitare qualche interpretazione, retroscena o misteri su un'inchiesta giudiziaria nota e partita già tempo fa". Tra le spese contestate dalla Procura di Palermo all'ex capogruppo del Pd  ci sarebbero anche spese fatte con i fondi del gruppo per l'acquisto di cialde per il caffè e di bottiglie di acqua minerale e per la pubblicazione di necrologi.  

Gli altri indagati
Tra gli altri parlamentari finiti sotto inchiesta per peculato anche l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio. Indagati, tra gli altri, anche anche il Presidente della Commissione Bilancio all'Ars, Nino Dina (Udc), Salvatore Cordaro (Pid-Grande Sud), Gaspare Vitrano (Pd), Massimo Ferrara (Pd), Franco Mineo (Grande Sud), Giuseppe Lupo (Pd), Bernardo Mattarella (Pd), Cateno De Luca (Sicilia Vera), Riccardo Savona (Gruppo misto), Lino Leanza (Articolo 4), Paolo Ruggirello (Articolo 4), Salvino Pantuso (Pd), Carmelo Currenti (ex Fli), Alessandro Arico' (Fli).

L'indagine, iniziata nel 2012, ha visto i finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica indagare sui conti di Palazzo dei Normanni, con delle perquisizioni che hanno riguardato i locali dei gruppi parlamentari per far luce su presunte spese non istituzionali ingiustificate. Titolari dell'inchiesta sono il Procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i pm Maurizio Agnello e Sergio Demontis.
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