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POLITICA

Le misure del governo

Decreto fiscale, la Lega smentisce Di Maio. Viceministro Garavaglia: "Il testo lo conoscevano tutti"

Voci critiche anche all'interno del MoVimento.  "Al di la' di cosa sia successo sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo", dice il Presidente della Camera Fico. Contrario allo scudo fiscale? "Certo", risponde la terza carica dello Stato

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Il giorno dopo le accuse di Di Maio sulla 'manina' intervenuta per modificare il dl fiscale è l'opposizione ad agitare ancor piu' le acque chiedendo che il governo riferisca in Aula. Toni duri da parte di Maria Stella Gelmini (FI) ed Emanuele Fiano (Pd) a cui replica il presidente della Camera, Roberto Fico: "Girero' la richiesta al premier Conte". Nel Movimento 5 stelle l'ala 'governista' difende la tesi del vicepremier: "Dobbiamo capire chi e' stato, c'e' qualcuno che vuole mettere in difficolta' questa maggioranza", il 'refrain'.

Fico: "Contrario a scudo fiscale"
Ma altre autorevoli voci si levano all'interno del MoVimento.  "Al di la' di cosa sia successo, su cui il Consiglio dei ministri vedra' nella sua interlocuzione, io sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo".Cosi' il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i cronisti dello scontro sul dl fiscale e della denuncia del vicepremier Di Maio sulla 'manina' intervenuta a suo dire per modificare il testo.Contrario allo scudo fiscale? "Certo", risponde la terza carica dello Stato. E alla domanda se sia contrario anche a tutto il pacchetto sulla 'pace fiscale' risponde: "Questo e' un discorso lungo.

La Lega: "M5S conosceva bene il testo"
Ma i 'big' del Carroccio respingono ogni tipo di accusa. "Le accuse di Di Maio? Colpa delle divisioni interne loro, hanno organizzato la festa nel week end, dovevano alzare i toni e respingere le critiche subite dalla base", spiega un esponente del partito di via Bellerio. "Il testo lo conoscevano da una settimana. Non e' possibile pensare che ci siano servitori dello Stato che si mettano a truccare le carte", sottolinea un altro deputato. "Lo conoscevano tutti", conferma anche un membro del governo, il viceministro dell'Economia Massimo Garavaglia.

Salvini si affida a Conte
Salvini questa mattina - riferiscono fonti parlamentari del Carroccio - ha dato indicazioni di tenere fermo il punto, di difendere le misure del dl fiscale. "Sara' compito di Conte sbrogliare la matassa", spiegano le stesse fonti. Il clima di sospetto che si respira tra i giallo-verdi, pero', non portera' scossoni sul governo. "Niente crisi, nel giro di poco tempo sara' tutto chiarito", dicono dalla Lega.

Conte: "La manovra è bella"
Intanto il presidente del Consiglio oggi a Bruxelles e' tornato a difendere la manovra: "Vogliamo un dialogo costruttivo e non accettiamo pregiudizi. Mi aspetto osservazioni critiche, ci siederemo ai tavoli per discutere", ha sostenuto al termine del bilaterale col primo ministro olandese Mark Rutte.

Mattarella: "Presevare la fiducia"
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che i "segnali di ulteriori tensioni e le misure protezionistiche rischiano di pesare sulla fiducia". Da qui l'appello:  "E' indispensabile - dice il Capo dello Stato - uno sforzo condiviso per dimostrare la capacita' del nostro Paese di affrontare le sfide. Servono un dialogo costruttivo e un alto senso di responsabilita' da parte della politica, delle istituzioni, delle imprese, delle associazioni della societa' civile per scelte consapevoli con una visione di lungo termine nell'interesse della comunita'".

La denuncia di Di Maio a Porta a Porta
Il caso era scaturito dalla veeemente denuncia del vicepremier Di Maio, ospite ieri sera della trasmissione Rai Porta a Porta. "Non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato" che riguarda la pace fiscale. Domani sarà depositata una denuncia alla procura della Repubblica", aveva attaccato DI Maio:



Incalzato da Bruno Vespa, che gli chiedeva se la "manina" che ha manipolato il testo potesse essere Giorgetti, Di Maio ha risposto: "Confermo la mia fiducia a tutto il Governo. Non mi permetterei mai di dubitare". "Se ci facciamo passare sotto al naso provvedimenti così allora cominciano i problemi grossi" ha aggiunto.

"Io non ho ragione di dubitare della Lega perché ci siamo stretti la mano", ha detto ancora Di Maio, rispondendo a Bruno Vespa che gli chiedeva se aveva qualche dubbio sulla "manina" che aveva apportato le variazioni sul testo del decreto fiscale. "Tendo a escludere responsabilità politica perché abbiamo raggiunto un accordo politico e perché mi fido delle persone che sono al governo" ha poi aggiunto in un altro passaggio.

Ma, dopo poco, arriva la smentita del Colle. L'ufficio stampa del Quirinale precisa, infatti, che il testo del decreto legge in materia fiscale per la firma del Presidente della Repubblica non è ancora pervenuto.
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