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POLITICA

Roma

Dimissioni Marino, Alfano contro il sindaco: "Non si può giocare sulla pelle della Capitale"

Il comportamento di Marino che solo domani metterà nero su bianco le sue dimissioni è un comportamento gravissimo. Sono le dure parole del ministro dell'Interno Alfano intervistato da Il Messaggero. Ingiustificabile anche le minacce del sindaco dimissionario di aprire le sue agende. Marino si sfoga: "Trattato come Provenzano"

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"Basta gicoare sulla pelle della Capitale". Questo il messaggio lanciato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano al sindaco dimissionario Marino. Mentre il primo cittadino ribadisce che domani formalizzerà le sue dimissioni che sono "irrevocabili" intervistato dal Il Messaggero il ministro Alfano giudica duramente il comportamento del sindaco: è "incredibile e ingiustificabile". Le dimissiono messe nero su bianco arriveranno solo domani e il titolare del Viminale accusa: "Ci vorrebbe maggiore serietà e rigore. Non si può lasciare la Capitale in sospeso e nella massima incertezza per giorni alla vigilia del Giubileo". Gravissime anche le minacce di Marino di aprire le sue agende pieni di appunti su incontri e raccomandazioni.

L'attenzione è ora puntata sul Commissario che, assicura Alfano, sarà presto nominato. "Garantirà perfetta efficienza in vista del Giubileo" ma sui nomi e sulla possibilità di rimandare le elezioni il Ministro non si sbilancia.

Intanto arriva lo sfogo di Marino. "Trattato come Provenzano" confida dopo l'incontro con i minisindaci dei Municipi in cui ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili. ​Anche se sarebbe ancora accarezzato dall'idea di arrivare ad una "verifica politica" che gli chiarirà una volta per tutte se il suo addio dovrà essere irrevocabile oppure no. Tuttavia, in caso di addio definitivo, filtra dai bene informati, il "sindaco-marziano" non escluderebbe di ritentare la conquista del Campidoglio con una sua lista civica. Una mossa che- si ragiona in ambienti della maggioranza - sfiancherebbe un Pd a Roma già logorato. Marino parla di complottismo, "in questo cavolo di Campidoglio è tutto difficile: anche riuscire a mettere in fila le ricevute".
 
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