ITALIA
L'epidemia
Ebola, Lorenzin: "Italia è pronta per evacuazione nostri pazienti"
Di fronte al primo caso diagosticato negli Stati Uniti il Ministro rassicura: "I sistemi di monitoraggio stanno funzionando, le misure di controllo sono attive da mesi"
primo caso diagnosticato negli Stati Uniti.
I sistemi di monitoraggio funzionano, pronto il sitema di isolamento e "già da mesi, per quanto riguarda i sistemi di sicurezza, abbiamo allertato il circuito diramando circolari e misure di controllo per le navi merci che provengono dai Paesi infetti e per gli aeroporti". Il tema, dice, "non è tanto la possibilità che cittadini infetti provenienti dai Paesi africani possano arrivare in Europa, quanto la possibilità che cittadini europei che operano in quelle nazioni possano infettarsi".
Ha poi aggiunto "Quello di cui dobbiamo preoccuparci - ha chiarito in conclusione - è di fermare l'epidemia, perchè se questa dovesse diffondersi, allora potrebbe creare problemi per il trasporto delle persone in tutto il mondo".
Primo caso negli Stati Uniti
Il paziente in cui è stato individuato il virus, era tornato da un viaggio in Liberia ed è stato ricoverato a Dallas. La direzione della struttura, il Texas health presbyterian hospital, afferma che l'uomo, viene tenuto in isolamento e sta seguendo le direttive del Cdc per tenere al sicuro medici, personale e pazienti. Le autorità sanitarie hanno specificato di non credere che vi sia un rischio per le altre persone che tra il 19 e il 20 settembre hanno viaggiato in aereo dalla Liberia col paziente risultato positivo al virus di Ebola. All'epoca infatti - è stato ribadito - il paziente non aveva ancora sviluppato i sintomi della febbre emorragica
"Siamo pronti anche per l'evacuazione di eventuali nostri pazienti". L'Italia di fronte all'epidemia dell'ebola è pronta rassicura il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo la notizia del
I sistemi di monitoraggio funzionano, pronto il sitema di isolamento e "già da mesi, per quanto riguarda i sistemi di sicurezza, abbiamo allertato il circuito diramando circolari e misure di controllo per le navi merci che provengono dai Paesi infetti e per gli aeroporti". Il tema, dice, "non è tanto la possibilità che cittadini infetti provenienti dai Paesi africani possano arrivare in Europa, quanto la possibilità che cittadini europei che operano in quelle nazioni possano infettarsi".
Ha poi aggiunto "Quello di cui dobbiamo preoccuparci - ha chiarito in conclusione - è di fermare l'epidemia, perchè se questa dovesse diffondersi, allora potrebbe creare problemi per il trasporto delle persone in tutto il mondo".
Primo caso negli Stati Uniti
Il paziente in cui è stato individuato il virus, era tornato da un viaggio in Liberia ed è stato ricoverato a Dallas. La direzione della struttura, il Texas health presbyterian hospital, afferma che l'uomo, viene tenuto in isolamento e sta seguendo le direttive del Cdc per tenere al sicuro medici, personale e pazienti. Le autorità sanitarie hanno specificato di non credere che vi sia un rischio per le altre persone che tra il 19 e il 20 settembre hanno viaggiato in aereo dalla Liberia col paziente risultato positivo al virus di Ebola. All'epoca infatti - è stato ribadito - il paziente non aveva ancora sviluppato i sintomi della febbre emorragica